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Scrivere: l'elisione, quando e dove

L'elisione
Meglio non abbondare con queste forme di scrittura.  Ovvero di usarle solo nel caso che si sia certi che l'elisione funzioni più agevolmente.
Prima di tutto si sgomberi il campo dalle forme piuttosto scadenti, tipo c'ho oppure gl'ha che, francamente, non avrebbero nemmeno bisogno di spiegazioni. Tuttavia si analizzi come si possa leggere l'una e l'altra. Nel primo caso potrei dire co, nel secondo gla. Seppure si capisca che vale diversamente. Ma anche l'occhio vuole un aspetto gradevole della forma scritta e, quindi, se ne faccia a meno.
Per gli altri casi si distingua quando ci sono vocali simili. Per esempio: Manuale d'istruzione, che funziona molto meglio di Manuale di istruzione. Vale sempre la regola fonetica che si debba evitare l'incontro di due vocali simili, tranne quando possa sorgere un dubbio, anche solo velato, di confusione. A esempio: Gl'imbuti. Più che suonare male, è scritto peggio. Per il solito discorso del suono gl, gutturale, che non pare immediato da interpretare come gli. Non si dimentichi che chi legge corre con gli occhi oltre ciò che vede e si ferma se ha un sospetto di errore: meglio non darglielo.
Poi ci sono i casi del troncamento. Famoso quello della Divina Commedia, nei primi versi dell'Inferno: qual era è cosa dura. Dove non esiste l'apostrofo tra qual ed era. Il fatto è che esiste la forma tronca di quale. E non c'è una ragione plausibile per usare quella apostrofata, se non ad aggiungere qualcosa che non ha significato. Quindi va benissimo qual, senza alcun apostrofo, anche se non è errore usare l'altra.
Forme pesanti di elisioni, da non consigliare, sono quelle del tipo: Nessun'obbedienza. Molto più semplicemente bisogna scrivere: Nessuna obbedienza. L'incontro, in questo caso, sarebbe tra una a e la successiva vocale o.
Infine vi è la regola di quando si va a capo. Ossia se capita che ci sia una parola con l'elisione e il rigo sia finito. Word, in genere, se è impostata la sillabazione delle parole, non divide il vocabolo, (la regola della grammatica italiana dice di scrivere l'articolo senza eliderlo e la parola seguente a capo). Succede, però, che lo stesso rigo abbia troppi spazi vuoti tra una parola e l'altra, e il solo articolo suona male senza l'apostrofo. Allora è possibile andare a capo spezzando la parola stessa, ma mai lasciando l'articolo con l'apostrofo da una parte e il resto dall'altra, come pure si vede talora sui giornali (forse colpa degli automatismi dei sistemi di scrittura).  In definitiva è più corretto scrivere tutto a capo. Per i troppi spazi vuoti si può cambiare qualche vocabolo o la costruzione della frase, in modo da avere una impaginazione precisa.
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