Scrittorisezione di |
Mi
riferisco alla tipologia del romanzo. Un tale libro, che si
rispetti, non può essere troppo breve, ossia di cento pagine. Ne avrà
almeno il doppio, se non trecento che è la lunghezza più
indicata. È vero che qualcuno scrive storie fiume, ma poi, se leggi, ti
accorgi che
potevano essere tagliate almeno la metà delle pagine. Il
libro diventa noioso, se non affascina sempre alla stessa maniera
durante la sua lettura. Se è pur vero che i lettori non siano tutti
uguali e i gusti varino non solo tra nazioni e culture diverse, ma
anche tra ceti sociali, predisposizione personale, età e aspettative,
tuttavia ci sono delle misure che derivano dall'esperienza editoriale
nel mondo.
Parliamo allora di trecento pagine. Ma nulla vieta che un romanzo possa essere anche di duecentodieci, per esempio. Bisogna dividerlo in capitoli. In questo caso non si devono superare le venti pagine per ciascuno. Il motivo è molto semplice: la lettura di un'ora. Il lettore che abbia una sola ora ogni tanto disponibile, avrà anche la possibilità di terminare il suddetto capitolo. Non si dimentichi che ci si stanca a rimanere in una stessa sezione del racconto. Bisogna, perciò cambiare: personaggio, ambiente, momento della storia. E ogni capitolo sia sufficientemente memorizzabile per ciò che contiene e per come cominci e termini. Ossia non ci deve essere un dialogo, per esempio, che sia spezzato, un ambiente per metà descritto nel capitolo precedente e poi nel successivo, oppure un fatto che, abbastanza completo se contenuto nello stesso capitolo, poi venga spostato per lunghezza delle pagine. Anche se si arriva a superare quanto si è deciso, per esempio le suddette venti pagine, non è detto che si debba troncare il racconto solo per questo. Ci vuole elasticità, quella che si acquista scrivendo molte opere. All'inizio è importante che si sappiano questi concetti. Qualora il romanzo sia formato da storie diverse, non si usi la suddivisione in capitoli. Qualche tempo fa lessi un libro di un esordiente. Era scritto in prima persona. Nel primo capitolo si diceva che fosse figlio, chi parlava, di un contadino. Nel secondo divenne figlio di un medico e di una maestra. Non ci capii più nulla. Mi spiegò mia figlia di pochi anni che erano storie separate. Allora perché si usava il capitolo? Quasi a far ritenere che fosse un lungo e unico racconto? Il lettore, in ogni situazione, non va confuso. Qualora ti piacesse avere un esempio di romanzo, che ti possa aiutare nella stesura del tuo, vai a questa pagina. Se, invece, già hai un manoscritto e ti occorre un'operazione di correzione o di editing, visita questo servizio. Torna all'indice del manoscritto. |
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