Lettera agli Ebrei
1
1Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte
e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente,
2in
questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito
erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo.
3Questo
Figlio, che è irradiazione della sua gloria e impronta della sua
sostanza e sostiene tutto con la potenza della sua parola, dopo aver compiuto
la purificazione dei peccati si è assiso alla destra della maestà
nell'alto dei cieli,
4ed è diventato tanto superiore
agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che
ha ereditato.
5Infatti a quale degli angeli Dio ha mai detto:
Tu sei mio figlio; oggi ti ho generato?
E ancora:
Io sarò per lui padre ed egli sarà
per me figlio?
6E di nuovo, quando introduce il primogenito nel mondo, dice:
Lo adorino tutti gli angeli di Dio.
7Mentre degli angeli dice:
Egli fa i suoi angeli pari ai venti,
e i suoi ministri come fiamma di fuoco,
8del Figlio invece afferma:
Il tuo trono, Dio, sta in eterno
e:
Scettro giusto è lo scettro del tuo regno;
9hai amato la giustizia e odiato l'iniquità,
perciò ti unse Dio, il tuo Dio,
con olio di esultanza più dei tuoi compagni.
10E ancora:
Tu, Signore, da principio hai fondato la terra
e opera delle tue mani sono i cieli.
11Essi periranno, ma tu rimani;
invecchieranno tutti come un vestito.
12Come un mantello li avvolgerai,
come un abito e saranno cambiati;
ma tu rimani lo stesso, e gli anni tuoi non avranno fine.
13A quale degli angeli poi ha mai detto:
Siedi alla mia destra,
finché io non abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi piedi?
14Non sono essi tutti spiriti incaricati di un ministero,
inviati per servire coloro che devono ereditare la salvezza?
2
1Proprio per questo bisogna che ci applichiamo con maggiore
impegno a quelle cose che abbiamo udito, per non andare fuori strada.
2Se,
infatti, la parola trasmessa per mezzo degli angeli si è dimostrata
salda, e ogni trasgressione e disobbedienza ha ricevuto giusta punizione,
3come potremo scampare noi se trascuriamo una salvezza così
grande? Questa infatti, dopo essere stata promulgata all'inizio dal Signore,
è stata confermata in mezzo a noi da quelli che l'avevano udita,
4mentre Dio testimoniava nello stesso tempo con segni e prodigi
e miracoli d'ogni genere e doni dello Spirito Santo, distribuiti secondo
la sua volontà.
5Non certo a degli angeli egli ha assoggettato il mondo futuro,
del quale parliamo. 6Anzi, qualcuno in un passo ha testimoniato:
Che cos'è l'uomo perché ti ricordi
di lui
o il figlio dell'uomo perché tu te ne curi?
7Di poco l'hai fatto inferiore agli angeli,
di gloria e di onore l'hai coronato
8e hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi.
Avendogli assoggettato ogni cosa, nulla ha lasciato che non gli fosse
sottomesso. Tuttavia al presente non vediamo ancora che ogni cosa sia a
lui sottomessa. 9Però quel Gesù, che fu fatto
di poco inferiore agli angeli, lo vediamo ora coronato di gloria e
di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia
di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti.
10Ed era ben giusto che colui, per il quale e del quale sono
tutte le cose, volendo portare molti figli alla gloria, rendesse perfetto
mediante la sofferenza il capo che li ha guidati alla salvezza. 11Infatti,
colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una
stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli, 12dicendo:
Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli,
in mezzo all'assemblea canterò le tue lodi;
13e ancora:
Io metterò la mia fiducia in lui;
e inoltre:
Eccoci, io e i figli che Dio mi ha dato.
14Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue
e la carne, anch'egli ne è divenuto partecipe, per ridurre all'impotenza
mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo,
15e liberare così quelli che per timore della morte erano
soggetti a schiavitù per tutta la vita. 16Egli infatti
non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende
cura. 17Perciò doveva rendersi in tutto simile ai
fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e fedele nelle
cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo. 18Infatti
proprio per essere stato messo alla prova ed avere sofferto personalmente,
è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova.
3
1Perciò, fratelli santi, partecipi di una vocazione celeste,
fissate bene lo sguardo in Gesù, l'apostolo e sommo sacerdote della
fede che noi professiamo,
2il quale è fedele a colui
che l'ha costituito, come lo fu anche
Mosè in tutta la sua casa.
3Ma in confronto a Mosè, egli è stato giudicato
degno di tanta maggior gloria, quanto l'onore del costruttore della casa
supera quello della casa stessa.
4Ogni casa infatti viene costruita
da qualcuno; ma colui che ha costruito tutto è Dio.
5In
verità Mosè fu
fedele in tutta la sua casa come
servitore,
per rendere testimonianza di ciò che doveva essere annunziato più
tardi;
6Cristo, invece, lo fu come figlio costituito sopra la
sua propria casa. E la sua casa siamo noi, se conserviamo la libertà
e la speranza di cui ci vantiamo.
7Per questo, come dice lo Spirito Santo:
Oggi, se udite la sua voce,
8non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione,
il giorno della tentazione nel deserto,
9dove mi tentarono i vostri padri mettendomi alla prova,
pur avendo visto per quarant'anni le mie opere.
10Perciò mi disgustai di quella generazione
e dissi: Sempre hanno il cuore sviato.
Non hanno conosciuto le mie vie.
11Così ho giurato nella mia ira:
Non entreranno nel mio riposo.
12Guardate perciò, fratelli, che non si trovi in nessuno
di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani dal Dio vivente.
13Esortatevi piuttosto a vicenda ogni giorno, finché
dura quest'oggi, perché nessuno di voi si indurisca sedotto
dal peccato. 14Siamo diventati infatti partecipi di Cristo,
a condizione di mantenere salda sino alla fine la fiducia che abbiamo avuta
da principio. 15Quando pertanto si dice:
Oggi, se udite la sua voce,
non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione,
16chi furono quelli che, dopo aver udita la sua voce, si
ribellarono? Non furono tutti quelli che erano usciti dall'Egitto sotto
la guida di Mosè? 17E chi furono coloro di cui si è
disgustato per quarant'anni? Non furono quelli che avevano peccato
e poi caddero cadaveri nel deserto? 18E a chi giurò
che non sarebbero entrati nel suo riposo, se non a quelli che non avevano
creduto? 19In realtà vediamo che non vi poterono entrare
a causa della loro mancanza di fede.
4
1Dobbiamo dunque temere che, mentre ancora rimane in vigore
la promessa di entrare nel suo riposo, qualcuno di voi ne sia giudicato
escluso.
2Poiché anche a noi, al pari di quelli, è
stata annunziata una buona novella: purtroppo però ad essi la parola
udita non giovò in nulla, non essendo rimasti uniti nella fede a
quelli che avevano ascoltato.
3Infatti noi che abbiamo creduto
possiamo entrare in quel riposo, secondo ciò che egli ha detto:
Sicché ho giurato nella mia ira:
Non entreranno nel mio riposo!
Questo, benché le sue opere fossero compiute fin dalla fondazione
del mondo. 4Si dice infatti in qualche luogo a proposito del
settimo giorno: E Dio si riposò nel settimo giorno da tutte le
opere sue. 5E ancora in questo passo: Non entreranno
nel mio riposo! 6Poiché dunque risulta che alcuni
debbono ancora entrare in quel riposo e quelli che per primi ricevettero
la buona novella non entrarono a causa della loro disobbedienza, 7egli
fissa di nuovo un giorno, oggi, dicendo in Davide dopo tanto tempo:
Oggi, se udite la sua voce,
non indurite i vostri cuori!
8Se Giosuè infatti li avesse introdotti in quel riposo,
Dio non avrebbe parlato, in seguito, di un altro giorno. 9È
dunque riservato ancora un riposo sabatico per il popolo di Dio. 10Chi
è entrato infatti nel suo riposo, riposa anch'egli dalle sue opere,
come Dio dalle proprie.
11Affrettiamoci dunque ad entrare in quel riposo, perché
nessuno cada nello stesso tipo di disobbedienza.
12Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più
tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di
divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e
scruta i sentimenti e i pensieri del cuore. 13Non v'è
creatura che possa nascondersi davanti a lui, ma tutto è nudo e
scoperto agli occhi suoi e a lui noi dobbiamo rendere conto.
14Poiché dunque abbiamo un grande sommo sacerdote,
che ha attraversato i cieli, Gesù, Figlio di Dio, manteniamo ferma
la professione della nostra fede. 15Infatti non abbiamo un sommo
sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità, essendo
stato lui stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il
peccato. 16Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della
grazia, per ricevere misericordia e trovare grazia ed essere aiutati al
momento opportuno.
5
1Ogni sommo sacerdote, preso fra gli uomini, viene costituito
per il bene degli uomini nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni
e sacrifici per i peccati.
2In tal modo egli è in grado
di sentire giusta compassione per quelli che sono nell'ignoranza e nell'errore,
essendo anch'egli rivestito di debolezza;
3proprio a causa di
questa anche per se stesso deve offrire sacrifici per i peccati, come lo
fa per il popolo.
4Nessuno può attribuire a se stesso questo onore,
se non chi è chiamato da Dio, come Aronne. 5Nello stesso
modo Cristo non si attribuì la gloria di sommo sacerdote, ma gliela
conferì colui che gli disse:
Mio figlio sei tu, oggi ti ho generato.
6Come in un altro passo dice:
Tu sei sacerdote per sempre, alla maniera di Melchìsedek.
7Proprio per questo nei giorni della sua vita terrena egli
offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che
poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà; 8pur
essendo Figlio, imparò tuttavia l'obbedienza dalle cose che patì
9e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti
coloro che gli obbediscono, 10essendo stato proclamato da Dio
sommo sacerdote alla maniera di Melchìsedek.
11Su questo argomento abbiamo molte cose da dire, difficili
da spiegare perché siete diventati lenti a capire. 12Infatti,
voi che dovreste essere ormai maestri per ragioni di tempo, avete di nuovo
bisogno che qualcuno v'insegni i primi elementi degli oracoli di Dio e
siete diventati bisognosi di latte e non di cibo solido. 13Ora,
chi si nutre ancora di latte è ignaro della dottrina della giustizia,
perché è ancora un bambino. 14Il nutrimento solido
invece è per gli uomini fatti, quelli che hanno le facoltà
esercitate a distinguere il buono dal cattivo.
6
1Perciò, lasciando da parte l'insegnamento iniziale su
Cristo, passiamo a ciò che è più completo, senza gettare
di nuovo le fondamenta della rinunzia alle opere morte e della fede in
Dio,
2della dottrina dei battesimi, dell'imposizione delle mani,
della risurrezione dei morti e del giudizio eterno.
3Questo
noi intendiamo fare, se Dio lo permette.
4Quelli infatti che sono stati una volta illuminati, che
hanno gustato il dono celeste, sono diventati partecipi dello Spirito Santo
5e hanno gustato la buona parola di Dio e le meraviglie del
mondo futuro. 6Tuttavia se sono caduti, è impossibile
rinnovarli una seconda volta portandoli alla conversione, dal momento che
per loro conto crocifiggono di nuovo il Figlio di Dio e lo espongono all'infamia.
7Infatti una terra imbevuta della pioggia che spesso cade su
di essa, se produce erbe utili a quanti la coltivano, riceve benedizione
da Dio; 8ma se produce pruni e spine, non ha alcun valore
ed è vicina alla maledizione: sarà infine arsa dal
fuoco!
9Quanto a voi però, carissimi, anche se parliamo così,
siamo certi che sono in voi cose migliori e che portano alla salvezza.
10Dio infatti non è ingiusto da dimenticare il vostro
lavoro e la carità che avete dimostrato verso il suo nome, con i
servizi che avete reso e rendete tuttora ai santi. 11Soltanto
desideriamo che ciascuno di voi dimostri il medesimo zelo perché
la sua speranza abbia compimento sino alla fine, 12e perché
non diventiate pigri, ma piuttosto imitatori di coloro che con la fede
e la perseveranza divengono eredi delle promesse.
13Quando infatti Dio fece la promessa ad Abramo, non potendo
giurare per uno superiore a sé, giurò per se stesso,
14dicendo: Ti benedirò e ti moltiplicherò molto.
15Così, avendo perseverato, Abramo conseguì la
promessa. 16Gli uomini infatti giurano per qualcuno maggiore
di loro e per loro il giuramento è una garanzia che pone fine ad
ogni controversia. 17Perciò Dio, volendo mostrare più
chiaramente agli eredi della promessa l'irrevocabilità della sua
decisione, intervenne con un giuramento 18perché grazie
a due atti irrevocabili, nei quali è impossibile che Dio mentisca,
noi che abbiamo cercato rifugio in lui avessimo un grande incoraggiamento
nell'afferrarci saldamente alla speranza che ci è posta davanti.
19In essa infatti noi abbiamo come un'àncora della nostra
vita, sicura e salda, la quale penetra fin nell'interno del velo del santuario,
20dove Gesù è entrato per noi come precursore,
essendo divenuto sommo sacerdote per sempre alla maniera di Melchìsedek.
7
1Questo
Melchìsedek infatti,
re di Salem, sacerdote
del Dio Altissimo, andò incontro ad Abramo mentre ritornava dalla
sconfitta dei re e
lo benedisse;
2a lui Abramo
diede
la decima di ogni cosa; anzitutto il suo nome tradotto significa
re di giustizia; è inoltre anche
re di Salem, cioè
re di pace.
3Egli è senza padre, senza madre, senza genealogia,
senza principio di giorni né fine di vita, fatto simile al Figlio
di Dio e rimane sacerdote in eterno.
4Considerate pertanto quanto sia grande costui, al quale
Abramo, il patriarca, diede la decima del suo bottino. 5In verità
anche quelli dei figli di Levi, che assumono il sacerdozio, hanno il mandato
di riscuotere, secondo la legge, la decima dal popolo, cioè dai
loro fratelli, essi pure discendenti da Abramo. 6Egli invece,
che non era della loro stirpe, prese la decima da Abramo e benedisse colui
che era depositario della promessa. 7Ora, senza dubbio, è
l'inferiore che è benedetto dal superiore. 8Inoltre,
qui riscuotono le decime uomini mortali; là invece le riscuote uno
di cui si attesta che vive. 9Anzi si può dire che lo
stesso Levi, che pur riceve le decime, ha versato la sua decima in Abramo:
10egli si trovava infatti ancora nei lombi del suo antenato
quando gli venne incontro Melchìsedek.
11Or dunque, se la perfezione fosse stata possibile per mezzo
del sacerdozio levitico - sotto di esso il popolo ha ricevuto la legge
- che bisogno c'era che sorgesse un altro sacerdote alla maniera di
Melchìsedek, e non invece alla maniera di Aronne? 12Infatti,
mutato il sacerdozio, avviene necessariamente anche un mutamento della
legge. 13Questo si dice di chi è appartenuto a un'altra
tribù, della quale nessuno mai fu addetto all'altare. 14È
noto infatti che il Signore nostro è germogliato da Giuda e di questa
tribù Mosè non disse nulla riguardo al sacerdozio.
15Ciò risulta ancor più evidente dal momento
che, a somiglianza di Melchìsedek, sorge un altro sacerdote,
16che non è diventato tale per ragione di una prescrizione
carnale, ma per la potenza di una vita indefettibile. 17Gli
è resa infatti questa testimonianza:
Tu sei sacerdote in eterno alla maniera di Melchìsedek.
18Si ha così l'abrogazione di un ordinamento precedente
a causa della sua debolezza e inutilità - 19la legge
infatti non ha portato nulla alla perfezione - e si ha invece l'introduzione
di una speranza migliore, grazie alla quale ci avviciniamo a Dio.
20Inoltre ciò non avvenne senza giuramento. Quelli
infatti diventavano sacerdoti senza giuramento; 21 costui al
contrario con un giuramento di colui che gli ha detto:
Il Signore ha giurato e non si pentirà:
tu sei sacerdote per sempre.
22Per questo, Gesù è diventato garante di un'alleanza
migliore.
23Inoltre, quelli sono diventati sacerdoti in gran numero,
perché la morte impediva loro di durare a lungo; 24egli
invece, poiché resta per sempre, possiede un sacerdozio che non
tramonta. 25Perciò può salvare perfettamente quelli
che per mezzo di lui si accostano a Dio, essendo egli sempre vivo per intercedere
a loro favore.
26Tale era infatti il sommo sacerdote che ci occorreva: santo,
innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli;
27egli non ha bisogno ogni giorno, come gli altri sommi sacerdoti,
di offrire sacrifici prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo,
poiché egli ha fatto questo una volta per tutte, offrendo se stesso.
28La legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti
all'umana debolezza, ma la parola del giuramento, posteriore alla legge,
costituisce il Figlio che è stato reso perfetto in eterno.
8
1Il punto capitale delle cose che stiamo dicendo è questo:
noi abbiamo un sommo sacerdote così grande che si
è assiso
alla destra del trono della maestà nei cieli,
2ministro
del santuario e della vera tenda che il Signore, e non un uomo, ha costruito.
3Ogni sommo sacerdote infatti viene costituito per offrire
doni e sacrifici: di qui la necessità che anch'egli abbia qualcosa
da offrire. 4Se Gesù fosse sulla terra, egli non sarebbe
neppure sacerdote, poiché vi sono quelli che offrono i doni secondo
la legge. 5Questi però attendono a un servizio che è
una copia e un'ombra delle realtà celesti, secondo quanto fu detto
da Dio a Mosè, quando stava per costruire la Tenda: Guarda,
disse, di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato
sul monte.
6Ora invece egli ha ottenuto un ministero tanto più
eccellente quanto migliore è l'alleanza di cui è mediatore,
essendo questa fondata su migliori promesse. 7Se la prima infatti
fosse stata perfetta, non sarebbe stato il caso di stabilirne un'altra.
8Dio infatti, biasimando il suo popolo, dice:
Ecco vengono giorni, dice il Signore,
quando io stipulerò con la casa d'Israele
e con la casa di Giuda
un'alleanza nuova;
9non come l'alleanza che feci con i loro padri,
nel giorno in cui li presi per mano
per farli uscire dalla terra d'Egitto;
poiché essi non son rimasti fedeli alla mia alleanza,
anch'io non ebbi più cura di loro, dice il Signore.
10E questa è l'alleanza che io stipulerò
con la casa d'Israele
dopo quei giorni, dice il Signore:
porrò le mie leggi nella loro mente
e le imprimerò nei loro cuori;
sarò il loro Dio
ed essi saranno il mio popolo.
11Né alcuno avrà più da istruire
il suo concittadino,
né alcuno il proprio fratello, dicendo:
Conosci il Signore!
Tutti infatti mi conosceranno,
dal più piccolo al più grande di loro.
12Perché io perdonerò le loro iniquità
e non mi ricorderò più dei loro peccati.
13Dicendo però alleanza nuova, Dio ha dichiarato
antiquata la prima; ora, ciò che diventa antico e invecchia, è
prossimo a sparire.
9
1Certo, anche la prima alleanza aveva norme per il culto e un
santuario terreno.
2Fu costruita infatti una Tenda: la prima,
nella quale vi erano il candelabro, la tavola e i pani dell'offerta: essa
veniva chiamata il Santo.
3Dietro il secondo velo poi c'era
una Tenda, detta Santo dei Santi, con
4l'altare d'oro per i
profumi e l'arca dell'alleanza tutta ricoperta d'oro, nella quale si trovavano
un'urna d'oro contenente la manna, la verga di Aronne che aveva fiorito
e le tavole dell'alleanza.
5E sopra l'arca stavano i cherubini
della gloria, che facevano ombra al luogo dell'espiazione. Di tutte queste
cose non è necessario ora parlare nei particolari.
6Disposte in tal modo le cose, nella prima Tenda entrano
sempre i sacerdoti per celebrarvi il culto; 7nella seconda invece
solamente il sommo sacerdote, una volta all'anno, e non senza portarvi
del sangue, che egli offre per se stesso e per i peccati involontari del
popolo. 8Lo Spirito Santo intendeva così mostrare che
non era ancora aperta la via del santuario, finché sussisteva la
prima Tenda. 9Essa infatti è una figura per il tempo
attuale, offrendosi sotto di essa doni e sacrifici che non possono rendere
perfetto, nella sua coscienza, l'offerente, 10trattandosi solo
di cibi, di bevande e di varie abluzioni, tutte prescrizioni umane, valide
fino al tempo in cui sarebbero state riformate.
11Cristo invece, venuto come sommo sacerdote di beni futuri,
attraverso una Tenda più grande e più perfetta, non costruita
da mano di uomo, cioè non appartenente a questa creazione, 12non
con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue entrò
una volta per sempre nel santuario, procurandoci così una redenzione
eterna. 13Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la
cenere di una giovenca, sparsi su quelli che sono contaminati, li santificano,
purificandoli nella carne, 14quanto più il sangue di
Cristo, che con uno Spirito eterno offrì se stesso senza macchia
a Dio, purificherà la nostra coscienza dalla opere morte, per servire
il Dio vivente?
15Per questo egli è mediatore di una nuova alleanza,
perché, essendo ormai intervenuta la sua morte per la rendenzione
delle colpe commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati
ricevano l'eredità eterna che è stata promessa. 16Dove
infatti c'è un testamento, è necessario che sia accertata
la morte del testatore, 17perché un testamento ha valore
solo dopo la morte e rimane senza effetto finché il testatore vive.
18Per questo neanche la prima alleanza fu inaugurata senza sangue.
19Infatti dopo che tutti i comandamenti furono promulgati a
tutto il popolo da Mosè, secondo la legge, questi, preso il sangue
dei vitelli e dei capri con acqua, lana scarlatta e issòpo, ne asperse
il libro stesso e tutto il popolo, 20dicendo: Questo è
il sangue dell'alleanza che Dio ha stabilito per voi. 21Alla
stessa maniera asperse con il sangue anche la Tenda e tutti gli arredi
del culto. 22Secondo la legge, infatti, quasi tutte le cose
vengono purificate con il sangue e senza spargimento di sangue non esiste
perdono.
23Era dunque necessario che i simboli delle realtà
celesti fossero purificati con tali mezzi; le realtà celesti poi
dovevano esserlo con sacrifici superiori a questi. 24Cristo
infatti non è entrato in un santuario fatto da mani d'uomo, figura
di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio
in nostro favore, 25e non per offrire se stesso più volte,
come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui.
26In questo caso, infatti, avrebbe dovuto soffrire più
volte dalla fondazione del mondo. Ora invece una volta sola, alla pienezza
dei tempi, è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio
di se stesso. 27E come è stabilito per gli uomini che
muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, 28così
Cristo, dopo essersi offerto una volta per tutte allo scopo di togliere
i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione
col peccato, a coloro che l'aspettano per la loro salvezza.
10
1Avendo infatti la legge solo un'ombra dei beni futuri e non
la realtà stessa delle cose, non ha il potere di condurre alla perfezione,
per mezzo di quei sacrifici che si offrono continuamente di anno in anno,
coloro che si accostano a Dio.
2Altrimenti non si sarebbe forse
cessato di offrirli, dal momento che i fedeli, purificati una volta per
tutte, non avrebbero ormai più alcuna coscienza dei peccati?
3Invece
per mezzo di quei sacrifici si rinnova di anno in anno il ricordo dei peccati,
4poiché è impossibile eliminare i peccati con
il sangue di tori e di capri.
5Per questo, entrando nel mondo,
Cristo dice:
Tu non hai voluto né sacrificio né
offerta,
un corpo invece mi hai preparato.
6Non hai gradito
né olocausti né sacrifici per il peccato.
7Allora ho detto: Ecco, io vengo
- poiché di me sta scritto nel rotolo del libro -
per fare, o Dio, la tua volontà.
8Dopo aver detto prima non hai voluto e non hai gradito
né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici
per il peccato, cose tutte che vengono offerte secondo la legge, 9soggiunge:
Ecco, io vengo a fare la tua volontà. Con ciò stesso
egli abolisce il primo sacrificio per stabilirne uno nuovo. 10Ed
è appunto per quella volontà che noi siamo stati santificati,
per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo, fatta una volta
per sempre.
11Ogni sacerdote si presenta giorno per giorno a celebrare
il culto e ad offrire molte volte gli stessi sacrifici che non possono
mai eliminare i peccati. 12Egli al contrario, avendo offerto
un solo sacrificio per i peccati una volta per sempre si è assiso
alla destra di Dio, 13aspettando ormai solo che i suoi
nemici vengano posti sotto i suoi piedi. 14Poiché
con un'unica oblazione egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono
santificati. 15Questo ce lo attesta anche lo Spirito Santo.
Infatti, dopo aver detto:
16Questa è l'alleanza che io
stipulerò con loro
dopo quei giorni, dice il Signore:
io porrò le mie leggi nei loro cuori
e le imprimerò nella loro mente,
17dice:
E non mi ricorderò più dei loro peccati
e delle loro iniquità.
18Ora, dove c'è il perdono di queste cose, non c'è
più bisogno di offerta per il peccato.
19Avendo dunque, fratelli, piena libertà di entrare
nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, 20per questa
via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo,
cioè la sua carne; 21avendo noi un sacerdote grande sopra
la casa di Dio, 22accostiamoci con cuore sincero nella pienezza
della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo
lavato con acqua pura. 23Manteniamo senza vacillare la professione
della nostra speranza, perché è fedele colui che ha promesso.
24Cerchiamo anche di stimolarci a vicenda nella carità
e nelle opere buone, 25senza disertare le nostre riunioni, come
alcuni hanno l'abitudine di fare, ma invece esortandoci a vicenda; tanto
più che potete vedere come il giorno si avvicina.
26Infatti, se pecchiamo volontariamente dopo aver ricevuto
la conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio
per i peccati, 27ma soltanto una terribile attesa del giudizio
e la vampa di un fuoco che dovrà divorare i ribelli. 28Quando
qualcuno ha violato la legge di Mosè, viene messo a morte
senza pietà sulla parola di due o tre testimoni. 29Di
quanto maggior castigo allora pensate che sarà ritenuto degno chi
avrà calpestato il Figlio di Dio e ritenuto profano quel sangue
dell'alleanza dal quale è stato un giorno santificato e avrà
disprezzato lo Spirito della grazia? 30Conosciamo infatti colui
che ha detto: A me la vendetta! Io darò la retribuzione!
E ancora: Il Signore giudicherà il suo popolo. 31È
terribile cadere nelle mani del Dio vivente!
32Richiamate alla memoria quei primi giorni nei quali, dopo
essere stati illuminati, avete dovuto sopportare una grande e penosa lotta,
33ora esposti pubblicamente a insulti e tribolazioni, ora facendovi
solidali con coloro che venivano trattati in questo modo. 34Infatti
avete preso parte alle sofferenze dei carcerati e avete accettato con gioia
di esser spogliati delle vostre sostanze, sapendo di possedere beni migliori
e più duraturi. 35Non abbandonate dunque la vostra franchezza,
alla quale è riservata una grande ricompensa. 36Avete
solo bisogno di costanza, perché dopo aver fatto la volontà
di Dio possiate raggiungere la promessa.
37Ancora un poco, infatti, un
poco appena,
e colui che deve venire, verrà e non tarderà.
38Il mio giusto vivrà mediante la fede;
ma se indietreggia, la mia anima non si compiace in lui.
39Noi però non siamo di quelli che indietreggiano
a loro perdizione, bensì uomini di fede per la salvezza della nostra
anima.
11
1La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova
di quelle che non si vedono.
2Per mezzo di questa fede gli antichi
ricevettero buona testimonianza.
3Per fede noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola
di Dio, sì che da cose non visibili ha preso origine quello che
si vede.
4Per fede Abele offrì a Dio un sacrificio migliore
di quello di Caino e in base ad essa fu dichiarato giusto, attestando Dio
stesso di gradire i suoi doni; per essa, benché morto, parla ancora.
5Per fede Enoch fu trasportato via, in modo da non vedere
la morte; e non lo si trovò più, perché Dio lo
aveva portato via. Prima infatti di essere trasportato via, ricevette
la testimonianza di essere stato gradito a Dio. 6Senza
la fede però è impossibile essergli graditi; chi infatti
s'accosta a Dio deve credere che egli esiste e che egli ricompensa coloro
che lo cercano.
7Per fede Noè, avvertito divinamente di cose che ancora
non si vedevano, costruì con pio timore un'arca a salvezza della
sua famiglia; e per questa fede condannò il mondo e divenne erede
della giustizia secondo la fede.
8Per fede Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo
per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza
sapere dove andava.
9Per fede soggiornò nella terra promessa come in una
regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe,
coeredi della medesima promessa. 10Egli aspettava infatti la
città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è
Dio stesso.
11Per fede anche Sara, sebbene fuori dell'età, ricevette
la possibilità di diventare madre perché ritenne fedele colui
che glielo aveva promesso. 12Per questo da un uomo solo, e inoltre
già segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come
le stelle del cielo e come la sabbia innumerevole che si trova lungo la
spiaggia del mare.
13Nella fede morirono tutti costoro, pur non avendo conseguito
i beni promessi, ma avendoli solo veduti e salutati di lontano, dichiarando
di essere stranieri e pellegrini sopra la terra. 14Chi dice
così, infatti, dimostra di essere alla ricerca di una patria. 15Se
avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto possibilità
di ritornarvi; 16ora invece essi aspirano a una migliore, cioè
a quella celeste. Per questo Dio non disdegna di chiamarsi loro Dio: ha
preparato infatti per loro una città.
17Per fede Abramo, messo alla prova, offrì Isacco
e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unico
figlio, 18del quale era stato detto: In Isacco avrai
una discendenza che porterà il tuo nome. 19Egli pensava
infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti: per questo
lo riebbe e fu come un simbolo.
20Per fede Isacco benedisse Giacobbe ed Esaù anche
riguardo a cose future.
21Per fede Giacobbe, morente, benedisse ciascuno dei figli
di Giuseppe e si prostrò, appoggiandosi all'estremità
del bastone.
22Per fede Giuseppe, alla fine della vita, parlò dell'esodo
dei figli d'Israele e diede disposizioni circa le proprie ossa.
23Per fede Mosè, appena nato, fu tenuto nascosto per
tre mesi dai suoi genitori, perché videro che il bambino era bello;
e non ebbero paura dell'editto del re.
24Per fede Mosè, divenuto adulto, rifiutò di
esser chiamato figlio della figlia del faraone, 25preferendo
essere maltrattato con il popolo di Dio piuttosto che godere per breve
tempo del peccato. 26Questo perché stimava l'obbrobrio
di Cristo ricchezza maggiore dei tesori d'Egitto; guardava infatti alla
ricompensa.
27Per fede lasciò l'Egitto, senza temere l'ira del
re; rimase infatti saldo, come se vedesse l'invisibile.
28Per fede celebrò la pasqua e fece l'aspersione del
sangue, perché lo sterminatore dei primogeniti non toccasse quelli
degli Israeliti.
29Per fede attraversarono il Mare Rosso come fosse terra
asciutta; questo tentarono di fare anche gli Egiziani, ma furono inghiottiti.
30Per fede caddero le mura di Gèrico, dopo che ne
avevano fatto il giro per sette giorni.
31Per fede Raab, la prostituta, non perì con gl'increduli,
avendo accolto con benevolenza gli esploratori.
32E che dirò ancora? Mi mancherebbe il tempo, se volessi
narrare di Gedeone, di Barak, di Sansone, di Iefte, di Davide, di Samuele
e dei profeti, 33i quali per fede conquistarono regni, esercitarono
la giustizia, conseguirono le promesse, chiusero le fauci dei leoni, 34spensero
la violenza del fuoco, scamparono al taglio della spada, trovarono forza
dalla loro debolezza, divennero forti in guerra, respinsero invasioni di
stranieri. 35Alcune donne riacquistarono per risurrezione i
loro morti. Altri poi furono torturati, non accettando la liberazione loro
offerta, per ottenere una migliore risurrezione. 36Altri, infine,
subirono scherni e flagelli, catene e prigionia. 37Furono lapidati,
torturati, segati, furono uccisi di spada, andarono in giro coperti di
pelli di pecora e di capra, bisognosi, tribolati, maltrattati - 38di
loro il mondo non era degno! -, vaganti per i deserti, sui monti, tra le
caverne e le spelonche della terra.
39Eppure, tutti costoro, pur avendo ricevuto per la loro
fede una buona testimonianza, non conseguirono la promessa: 40Dio
aveva in vista qualcosa di meglio per noi, perché essi non ottenessero
la perfezione senza di noi.
12
1Anche noi dunque, circondàti da un così gran
nugolo di testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il
peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta
davanti,
2tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e
perfezionatore della fede. Egli in cambio della gioia che gli era posta
innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l'ignominia, e
si è
assiso alla destra del trono di Dio.
3Pensate attentamente
a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità
dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d'animo.
4Non
avete ancora resistito fino al sangue nella vostra lotta contro il peccato
5e avete già dimenticato l'esortazione a voi rivolta
come a figli:
Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore
e non ti perdere d'animo quando sei ripreso da lui;
6perché il Signore corregge colui che egli ama
e sferza chiunque riconosce come figlio.
7È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio
vi tratta come figli; e qual è il figlio che non è corretto
dal padre? 8Se siete senza correzione, mentre tutti ne hanno
avuto la loro parte, siete bastardi, non figli! 9Del resto,
noi abbiamo avuto come correttori i nostri padri secondo la carne e li
abbiamo rispettati; non ci sottometteremo perciò molto di più
al Padre degli spiriti, per avere la vita? 10Costoro infatti
ci correggevano per pochi giorni, come sembrava loro; Dio invece lo fa
per il nostro bene, allo scopo di renderci partecipi della sua santità.
11Certo, ogni correzione, sul momento, non sembra causa di gioia,
ma di tristezza; dopo però arreca un frutto di pace e di giustizia
a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati.
12Perciò rinfrancate le mani cadenti e le ginocchia
infiacchite 13e raddrizzate le vie storte per i vostri
passi, perché il piede zoppicante non abbia a storpiarsi,
ma piuttosto a guarire.
14Cercate la pace con tutti e la santificazione, senza la
quale nessuno vedrà mai il Signore, 15vigilando che nessuno
venga meno alla grazia di Dio. Non spunti né cresca alcuna radice
velenosa in mezzo a voi e così molti ne siano infettati; 16non
vi sia nessun fornicatore o nessun profanatore, come Esaù, che in
cambio di una sola pietanza vendette la sua primogenitura. 17E
voi ben sapete che in seguito, quando volle ereditare la benedizione, fu
respinto, perché non trovò possibilità che il padre
mutasse sentimento, sebbene glielo richiedesse con lacrime.
18Voi infatti non vi siete accostati a un luogo tangibile
e a un fuoco ardente, né a oscurità, tenebra e tempesta,
19né a squillo di tromba e a suono di parole, mentre
quelli che lo udivano scongiuravano che Dio non rivolgesse più a
loro la parola; 20non potevano infatti sopportare l'intimazione:
Se anche una bestia tocca il monte sia lapidata. 21Lo
spettacolo, in realtà, era così terrificante che Mosè
disse: Ho paura e tremo. 22Voi vi siete invece accostati
al monte di Sion e alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme
celeste e a miriadi di angeli, all'adunanza festosa 23e all'assemblea
dei primogeniti iscritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti
dei giusti portati alla perfezione, 24al Mediatore della Nuova
Alleanza e al sangue dell'aspersione dalla voce più eloquente di
quello di Abele.
25Guardatevi perciò di non rifiutare Colui che parla;
perché se quelli non trovarono scampo per aver rifiutato colui che
promulgava decreti sulla terra, molto meno lo troveremo noi, se volteremo
le spalle a Colui che parla dai cieli. 26La sua voce infatti
un giorno scosse la terra; adesso invece ha fatto questa promessa: Ancora
una volta io scuoterò non solo la terra, ma anche il
cielo. 27La parola ancora una volta sta a indicare
che le cose che possono essere scosse son destinate a passare, in quanto
cose create, perché rimangano quelle che sono incrollabili.
28Perciò, poiché noi riceviamo in eredità
un regno incrollabile, conserviamo questa grazia e per suo mezzo rendiamo
un culto gradito a Dio, con riverenza e timore; 29perché
il nostro Dio è un fuoco divoratore.
13
1Perseverate nell'amore fraterno.
2Non dimenticate
l'ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza
saperlo.
3Ricordatevi dei carcerati, come se foste loro compagni
di carcere, e di quelli che soffrono, essendo anche voi in un corpo mortale.
4Il matrimonio sia rispettato da tutti e il talamo sia senza
macchia. I fornicatori e gli adùlteri saranno giudicati da Dio.
5La vostra condotta sia senza avarizia; accontentatevi di
quello che avete, perché Dio stesso ha detto: Non ti lascerò
e non ti abbandonerò. 6Così possiamo dire
con fiducia:
Il Signore è il mio aiuto, non temerò.
Che mi potrà fare l'uomo?
7Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunziato
la parola di Dio; considerando attentamente l'esito del loro tenore di
vita, imitatene la fede. 8Gesù Cristo è lo stesso
ieri, oggi e sempre! 9Non lasciatevi sviare da dottrine diverse
e peregrine, perché è bene che il cuore venga rinsaldato
dalla grazia, non da cibi che non hanno mai recato giovamento a coloro
che ne usarono. 10Noi abbiamo un altare del quale non hanno
alcun diritto di mangiare quelli che sono al servizio del Tabernacolo.
11Infatti i corpi degli animali, il cui sangue vien portato
nel santuario dal sommo sacerdote per i peccati, vengono bruciati fuori
dell'accampamento. 12Perciò anche Gesù, per santificare
il popolo con il proprio sangue, patì fuori della porta della città.
13Usciamo dunque anche noi dall'accampamento e andiamo verso
di lui, portando il suo obbrobrio, 14perché non abbiamo
quaggiù una città stabile, ma cerchiamo quella futura. 15Per
mezzo di lui dunque offriamo continuamente un sacrificio di lode a Dio,
cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome.
16Non scordatevi della beneficenza e di far parte dei vostri
beni agli altri, perché di tali sacrifici il Signore si compiace.
17Obbedite ai vostri capi e state loro sottomessi, perché
essi vegliano su di voi, come chi ha da renderne conto; obbedite, perché
facciano questo con gioia e non gemendo: ciò non sarebbe vantaggioso
per voi.
18Pregate per noi, poiché crediamo di avere una buona
coscienza, desiderando di comportarci bene in tutto. 19Con maggiore
insistenza poi vi esorto a farlo, perché possa esservi restituito
al più presto.
20Il Dio della pace che ha fatto tornare dai morti il Pastore
grande delle pecore, in virtù del sangue di un'alleanza eterna,
il Signore nostro Gesù, 21vi renda perfetti in ogni bene,
perché possiate compiere la sua volontà, operando in voi
ciò che a lui è gradito per mezzo di Gesù Cristo,
al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
22Vi raccomando, fratelli, accogliete questa parola di esortazione;
proprio per questo molto brevemente vi ho scritto. 23Sappiate
che il nostro fratello Timòteo è stato messo in libertà;
se arriva presto, vi vedrò insieme con lui. 24Salutate
tutti i vostri capi e tutti i santi. Vi salutano quelli d'Italia. La grazia
sia con tutti voi.