Capitolo
IV
Avevo cosi' saputo
una seconda cosa molto importante!
Che
il suo pianeta
nativo era poco piu' grande di una casa.
Tuttavia
questo
non poteva stupirmi molto.
Sapevo benissimo
che, oltre ai grandi pianeti come la Terra, Giove, Marte, Venere ai
quali
si e' dato un nome, ce ne sono centinaia ancora che sono a volte cosi'
piccoli che si arriva si' e no a vederli col telescopio.
Quando un astronomo
scopre uno di questi, gli da' per nome un numero.
Lo
chiama per esempio:
"l'asteroide 3251".
Ho
serie ragioni
per credere che il pianeta da dove veniva il piccolo principe e'
l'asteroide
B 612.
Questo asteroide
e' stato visto una sola volta al telescopio da un astronomo turco.
Aveva
fatto allora
una grande dimostrazione della sua scoperta a un Congresso
Internazionale
d'Astronomia.
Ma
in costume com'era,
nessuno lo aveva preso sul serio. I grandi sono fatti cosi'.
Fortunatamente per
la reputazione dell'asteroide B 612 un dittatore turco impose al suo
popolo,
sotto pena di morte, di vestire all'europea.
L'astronomo rifece
la sua dimostrazione nel 1920, con un abito molto elegante.
E
questa volta tutto
il mondo fu con lui.
Se
vi ho raccontato
tanti particolari sull'asteroide B 612 e se vi ho rivelato il suo
numero,
e' proprio per i grandi che amano le cifre.
Quando voi gli parlate
di un nuovo amico, mai si interessano alle cose essenziali.
Non
si domandano
mai: "Qual'e' il tono della sua voce?
Quali
sono i suoi
giochi preferiti? Fa collezione di farfalle?"
Ma vi domandano:
"Che eta' ha? Quanti fratelli? Quanto pesa? Quanto guadagna suo padre?"
Allora soltanto credono di conoscerlo. Se voi dite ai grandi:
"Ho visto una bella
casa in mattoni rosa, con dei gerani alle finestre, e dei colombi sul
tetto""
loro non arrivano a immaginarsela.
Bisogna
dire: "Ho
visto una casa di centomila lire", e allora esclamano: "Com'e' bella".
Cosi' se voi gli
dite: "La prova che il piccolo principe e' esistito, sta nel fatto che
era bellissimo, che rideva e che voleva una pecora.
Quando
uno vuole
una pecora e' la prova che esiste".
Be',
loro alzeranno
le spalle, e vi tratteranno come un bambino.
Ma se voi invece
gli dite: "Il pianeta da dove veniva e' l'asteroide B 612" allora ne
sono
subito convinti e vi lasciano in pace con le domande.
Sono
fatti cosi'.
Non c'e' da prendersela.
I
bambini devono
essere indulgenti coi grandi.
Ma certo, noi che
comprendiamo la vita, noi che ce ne infischiamo dei numeri!
Mi
sarebbe piaciuto
cominciare questo racconto come una storia di fate.
Mi
sarebbe piaciuto
dire:
"C'era
una volta
un piccolo principe che viveva su di un pianeta poco piu' grande di lui
e aveva bisogno di un amico..."
Per
coloro che comprendono
la vita, sarebbe stato molto piu' vero.
Perche' non mi piace
che si legga il mio libro alla leggera. E' un grande dispiacere per me
confidare questi ricordi. Sono gia' sei anni che il mio amico se ne e'
andato con la sua pecora e io cerco di descriverlo per non dimenticarlo.
E'
triste dimenticare
un amico.
E posso anch'io diventare
come i grandi che non s'interessano piu' che di cifre.
Ed
e' anche per
questo che ho comperato una scatola coi colori e con le matite.
Non
e' facile rimettersi
al disegno alla mia eta' quando non si sono fatti altri tentativi che
quello
di un serpente boa dal di fuori e quello di un serpente boa dal di
dentro,
e all'eta' di sei anni.
Mi studiero' di fare
ritratti somigliantissimi.
Ma
non sono affatto
sicuro di riuscirci.
Un
disegno va bene,
ma l'altro non assomiglia per niente.
Mi
sbaglio anche
sulla statura.
Qui
il piccolo principe
e' troppo grande.
La'
e' troppo piccolo.
Esito persino sul colore del suo vestito.
E
allora tento e
tentenno, bene o male.
E
finiro' per sbagliarmi
su certi particolari piu' importanti.
Ma
questo bisogna
perdonarmelo.
Il mio amico non
mi dava mai delle spiegazioni. Forse credeva che fossi come lui.
Io,
sfortunatamente,
non sapevo vedere le pecore attraverso le casse.
Puo'
darsi che io
sia un po' come i grandi.
Devo
essere invecchiato.
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