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La nonna ora è morta. — Era seduta nella sua poltrona, e raccontava una magnifica novella, lunga lunga. «E adesso la storia è finita,» — disse, «ed io sono molto stanca; lasciatemi riposare un poco...» Si appoggiò all'indietro, sospirò dolcemente, e si addormentò. Ma il sonno divenne sempre più e più quieto; il viso era pieno di gioia e di pace: parve che lo sfiorasse un raggio di sole... — e poi dissero ch'era morta. Fu messa in un feretro nero, coperta d'un lenzuolo candido: era bella, e pure gli occhi erano chiusi, ma tutte le rughe erano sparite, e la bocca sorrideva. I capelli, bianchi come l'argento, inspiravano reverenza, e l'aspetto della morta non metteva per nulla paura: era pur sempre la cara nonna, tanto tanto buona. Il libro di preghiere le fu posto sotto al capo, com'ella aveva desiderato, e nel vecchio libro rimase la rosa. Così la nonna fu sepolta. Sulla tomba, presso al muro del cimitero, fu piantato un rosaio; ed il rosaio fiorì e gli usignuoli venivano su quello a cantare; e dalla chiesa vicina si sentiva l'organo suonare gl'inni più belli, quelli che erano nel libro, sotto al capo della morta. La luna splendeva sopra la tomba, ma la morta non usciva mai, non si faceva mai vedere: qualunque bambino avrebbe potuto andarci di notte senza paura, a cogliere una rosa, presso al muro del cimitero. Un morto solo ne sa molto più di tutti noi vivi presi insieme; e sa l'angoscia che ci procurerebbe una sua apparizione. I morti sono migliori di tutti noi; e per ciò non vengono. Sopra la cassa sta la terra, e terra sta dentro la cassa. Il libro di preghiere, con tutte le pagine, è polvere; e polvere è la rosa, con tutte le sue memorie. Ma sopra la terra fioriscono nuove rose; sopra, canta l'usignuolo e suona l'organo; e si pensa molto spesso alla nonna, dai dolci occhi sempre giovani. Gli occhi non muoiono. I nostri rivedranno un giorno la nonna, giovane e bella com'era allora, quando baciò per la prima volta la fresca rosa rossa, che ora è polvere dentro alla tomba. |
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