Come iniziare Descrizione Dati tecnici Conclusioni
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Un consiglio:
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Non necessariamente deve essere scritto dal tecnico incaricato della visita, ma può essere anche stilato da un aiutante o da una delle parti intervenute: in ogni caso bisogna firmarlo per conferma. Anzi, quando la scrittura non appare delle migliori, è meglio che esso sia steso da chi ha una calligrafia facilmente interpretabile (e non sempre ciò accade con alcuni professionisti). Normalmente il verbale è unico e non può esserne fatta copia per le parti che debbono rivolgersi all'Ente o all'Autorità che ha conferito l'incarico tecnico. Se si usa, come è preferibile, carta tipo protocollo bisogna scrivere nei righi senza superare i bordi laterali, numerando adeguatamente le pagine nel caso che esse debbano continuare in fogli separati.
Difatti, se da un lato le valutazioni del perito o del CTU possono essere di aiuto ad una delle parti, quando annunciate anche tramite poche osservazioni, dall'altro non sembra affatto corretto esprimersi quando non ancora sono completate le operazioni di analisi dei fatti e delle situazioni. Sarebbe, diversamente, come palesare un pregiudizio che potrebbe essere anche contestato (con probabile ragione) da chi è interessato, con l'annullamento dell'intera perizia. Onde evitare brutte figure il tecnico incaricato del sopralluogo si deve astenere nel verbale dall'esprimere conclusioni di qualunque genere. Questo è uno dei più gravi errori in questo tipo di lavoro e, purtroppo, spesso ricorre, soprattutto tra i professionisti alle prime armi o tra quelli poco preparati non solo professionalmente. Dunque è un consiglio prezioso quello di mostrarsi scrupoloso nell'indagine e nell'esame delle situazioni, ma altrettanto attento nell'apparire il più possibile distaccato. A tale scopo qualunque descrizione deve essere fatta solamente considerando le forme, le misure, i materiali, l'aspetto evidente. Mai bisogna lasciarsi scappare un paragone, utile nella relazione, necessario nelle spiegazioni, ma grave in un verbale. Ugualmente mai bisogna usare aggettivi che possano qualificare, anche in maniera tecnica, ma troppo definitiva una realtà ancora da valutare appieno, con calma e ponderazione, nel proprio ufficio. Il momento del giudizio non deve essere presente nel verbale.
Naturalmente i presenti devono essere tutti menzionati nel verbale, perchè anche un'eventuale assenza giustificata, da una mancata o errata convocazione, può ingenerare illegittimità in tutte le operazioni ed essere pure motivo di richiesta di risarcimento di danni. Molto meglio è allora essere perfetti nelle procedure, nelle modalità, nel metodo, nel rispetto anche di tutte le parti che possano trarre vantaggio o svantaggio dalle conclusioni della perizia o della consulenza. Gli schizzi disegnati sul posto contengano non solo le misure prese, ma anche il punto di scatto di una foto o altre informazioni che poi potrebbero essere dimenticate qualora non riportate efficacemente. Il tutto deve essere scritto nel verbale (dove e quali misure, dove e quante foto, come effettuato un prelievo o un saggio o una prova). Più ricco sarà di informazioni il verbale e più sicura sarà la relazione della consulenza ed i risultati ai quali il tecnico giungerà.
Spesso si giudica la bontà di una perizia o solamente di un sopralluogo anche dalla cura con cui viene redatto un verbale. Come apparirebbe a chi legge se esso mancasse di qualche elemento importante? Che idea ci si potrebbe fare del consulente incaricato? Solo da un buon verbale può partire una corretta, chiara, onesta e tecnicamente valida consulenza. I risultati raggiunti serviranno al committente, ma anche al buon nome del professionista che formerà così, nei concetti dei clienti, la certezza di potersi servire di un tecnico di fiducia. Torna all'indice di come fare per ulteriori delucidazioni sulla tua ricerca. |
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