Come fare
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Come fare un verbale di sopralluogo
(pagina 2 - approfondimenti)
Parti e argomenti della scheda:
 Introduzione 
 Come iniziare 
 Descrizione 
 Dati tecnici 
 Conclusioni
Un approfondimento sul verbale di sopralluogo, a che cosa prestare maggiore attenzione e che cosa non dimenticare mai.
 
Un consiglio: 
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Introduzione
Un verbale deve essere scritto pensando bene prima di mettere su carta le frasi: ogni errore dovrà essere circoscritto da una linea continua e ripetuto correttamente. Gli errori devono essere comunque leggibili: mai procedere con cancellazioni di nessun tipo, tantomeno vanno usate matite o penne cancellabili. L'inchiostro deve essere indelebile e la carta a foglio intero, tipo protocollo, anche se non bollata (bisogna informarsi, secondo i casi, se occorre il bollo). Se si usano i fogli singoli bisogna firmarli alla fine uno ad uno da parte dei presenti.
 
Come iniziare
Il verbale va redatto alla fine del sopralluogo in quanto esso è il resoconto delle operazioni effettuate e non avrebbe senso scriverlo prima. 
Non necessariamente deve essere scritto dal tecnico incaricato della visita, ma può essere anche stilato da un aiutante o da una delle parti intervenute: in ogni caso bisogna firmarlo per conferma. 
Anzi, quando la scrittura non appare delle migliori, è meglio che esso sia steso da chi ha una calligrafia facilmente interpretabile (e non sempre ciò accade con alcuni professionisti). 
Normalmente il verbale è unico e non può esserne fatta copia per le parti che debbono rivolgersi all'Ente o all'Autorità che ha conferito l'incarico tecnico. Se si usa, come è preferibile, carta tipo protocollo bisogna scrivere nei righi senza superare i bordi laterali, numerando adeguatamente le pagine nel caso che esse debbano continuare in fogli separati.

 
Descrizione dei luoghi
Tutto ciò che si riporta nel verbale deve essere privo di valutazioni anche se strettamente tecniche, almeno per quanto riguarda il perito ufficiale, mentre possono esprimere pareri, dubbi, opinioni quelli di parte. 
Difatti, se da un lato le valutazioni del perito o del CTU possono essere di aiuto ad una delle parti, quando annunciate anche tramite poche osservazioni, dall'altro non sembra affatto corretto esprimersi quando non ancora sono completate le operazioni di analisi dei fatti e delle situazioni. Sarebbe, diversamente, come palesare un pregiudizio che potrebbe essere anche contestato (con probabile ragione) da chi è interessato, con l'annullamento dell'intera perizia. 
Onde evitare brutte figure il tecnico incaricato del sopralluogo si deve astenere nel verbale dall'esprimere conclusioni di qualunque genere. Questo è uno dei più gravi errori in questo tipo di lavoro e, purtroppo, spesso ricorre, soprattutto tra i professionisti alle prime armi o tra quelli poco preparati non solo professionalmente. Dunque è un consiglio prezioso quello di mostrarsi scrupoloso nell'indagine e nell'esame delle situazioni, ma altrettanto attento nell'apparire il più possibile distaccato. 
A tale scopo qualunque descrizione deve essere fatta solamente considerando le forme, le misure, i materiali, l'aspetto evidente. Mai bisogna lasciarsi scappare un paragone, utile nella relazione, necessario nelle spiegazioni, ma grave in un verbale. Ugualmente mai bisogna usare aggettivi che possano qualificare, anche in maniera tecnica, ma troppo definitiva una realtà ancora da valutare appieno, con calma e ponderazione, nel proprio ufficio.  
Il momento del giudizio non deve essere presente nel verbale.

 
Dati tecnici
Devono invece essere numerosi e precisi i riferimenti temporali: guai se non fosse chiaro quando è avvenuto un sopralluogo, potrebbe essere indispensabile per l'esame di particolarità oggetto di discordia. Ugualmente importanti sono i luoghi visitati, descritti uno ad uno, specie se riferiti ad un saggio, ad un prelievo, ad una prova di carico, ad una misurazione. 
Naturalmente i presenti devono essere tutti menzionati nel verbale, perchè anche un'eventuale assenza giustificata, da una mancata o errata convocazione, può ingenerare illegittimità in tutte le operazioni ed essere pure motivo di richiesta di risarcimento di danni. 
Molto meglio è allora essere perfetti nelle procedure, nelle modalità, nel metodo, nel rispetto anche di tutte le parti che possano trarre vantaggio o svantaggio dalle conclusioni della perizia o della consulenza. 
Gli schizzi disegnati sul posto contengano non solo le misure prese, ma anche il punto di scatto di una foto o altre informazioni che poi potrebbero essere dimenticate qualora non riportate efficacemente. 
Il tutto deve essere scritto nel verbale (dove e quali misure, dove e quante foto, come effettuato un prelievo o un saggio o una prova). 
Più ricco sarà di informazioni il verbale e più sicura sarà la relazione della consulenza ed i risultati ai quali il tecnico giungerà.

 
Conclusioni
Non di rado il tecnico, per motivi di troppa sicurezza, tralascia alcuni particolari ritenuti poco importanti nel suo lavoro. Capita ai meno esperti non dal punto di vista tecnico, ma sotto il profilo emotivo che gioca qualche brutto scherzo a chi non è abituato a domare sentimenti contrastanti, situazioni di responsabilità, ansia di terminare, altri motivi contingenti e personali. Quando ci si confronta con temi importanti, per le conseguenze che può determinare un giudizio invece che un altro, occorre la serenità del "buon padre di famiglia", come in vari punti ripete il nostro Codice Civile. E' sufficiente il buon senso se qualcuno non conosce, a causa della sua giovane età, che significa essere padre.  
Spesso si giudica la bontà di una perizia o solamente di un sopralluogo anche dalla cura con cui viene redatto un verbale. Come apparirebbe a chi legge se esso mancasse di qualche elemento importante? Che idea ci si potrebbe fare del consulente incaricato? Solo da un buon verbale può partire una corretta, chiara, onesta e tecnicamente valida consulenza. 
I risultati raggiunti serviranno al committente, ma anche al buon nome del professionista che formerà così, nei concetti dei clienti, la certezza di potersi servire di un tecnico di fiducia.

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