Come
fare una convenzione con
un ente pubblico
(pagina
2 - approfondimenti)
Come iniziare Descrizione dell'incarico Dati tecnici e pagamenti Conclusioni
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Un consiglio:
Si consiglia di leggersi anche le sentenze nella sezione della giuriprudenza di questo sito. |
Alla luce di ciò per il professionista non resta che premunirsi onde evitare di non riscuotere alcun onorario per un incarico in pratica inesistente. In questi casi gli resterebbe di procedere, contro chi non vuole pagare, solo per un arricchimento senza causa dell'ente. Ma bisognerebbe dimostrare, anche qui, che vi è stata una certa utilità dell'opera professionale. Se il progetto è stato abbandonato quasi certamente il lavoro sarà perso: nessun compoenso per il tecnico. Personalmente ritengo questo modo di interpretare le cose, anche della Cassazione, profondamente ingiusto soprattutto per il fatto che si fanno ricadere le colpe di atti non regolari solamente sulle spalle di chi ha comunque lavorato: sul povero professionista che, spesso in buona fede, era ignaro che servisse la CONVENZIONE. Tutto ciò si riferisce ad incarichi pubblici: la convenzione tra il tecnico ed un privato è esposta in un'altra scheda del sito a cui si rimanda.
Se essa è approntata dall'ente stesso bisogna leggerla attentamente e firmarla solo in un secondo momento, dopo averla fatta vedere ad un legale di fiducia e dopo averla studiata per quanto riguarda gli onorari e le spese. Si ricordi che non vige, con gli enti pubblici, la norma che stabilsce l'inderogabilità dei minimi tariffari. Sarà possibile aggiungere e modificare, con riferimenti anche ai tempi di consegna ed alle penali, oltre che ai pagamenti, gli articoli di riferimento. Solo quando tutto è pattuito chiaramente si può procedere con la firma delle parti, meglio se in presenza di testimoni (si controlli che il rappresentante dell'ente sia regolarmente autorizzato a firmare i contratti). Anche se esistono moduli preconfezionati al riguardo è molto meglio redigerne uno ad hoc onde pattuire le particolarità, sempre diverse, dell'incarico. Qualora ne hai bisogno puoi anche rivolgerti direttamente a noi in questo modulo di richiesta.
Dunque la descrizione dell'incarico deve essere puntuale e inoppugnabile in quanto la conseguenza è l'onorario: bisogna prevenire ogni motivo di controversia che potrebbe insorgere anche in buona fede, quando l'opera non viene finanziata, quando si fa riferimento ad una data norma che preveda un certo tipo di prestazioni, quando una nuova amministrazione (soprattutto nei piccoli comuni) pensa di poter decidere anche di cose già stabilite. L'attenzione, quando manca l'esperienza, può supplire abbastanza bene se accompagnata dall'informazione.
Molti di essi pensano che un professionista possa essere sfruttato comunque, spremuto, perchè è lui che ha bisogno di incarichi pubblici e chi amministra può scegliere senza rischi il bene o il male di lui. La convenzione è la migliore difesa contro questi atteggiamenti presenti soprattutto nelle piccole comunità. Più numerosi saranno i dati tecnici di riferimento nel disciplinare e meno probabile sarà una controversia: non si dimentichi che l'ente affronta una causa con i soldi di tutti noi ed il tecnico con i propri.
Lo studio del disciplinare sia molto approfondito per il professionista: non si lasci prendere dalla superficialità dovuta, spesso, alla fiducia negli amministratori del momento, o alla situazione contingente, o alla presunta impossibilità che i rapporti possano (come troppo spesso accade) cambiare tra le persone. Dopo aver scritto o letto la convenzione ci dorma sopra qualche giorno, la riveda più di una volta in tempi diversi e solo dopo averla digerita la firmi. E' meglio evitare qualunque tipo di discussione o di controversia, fin quanto è possibile: verba volant, scripta manent (dicevano i latini). La cui traduzione libera è: le parole se le porta il vento, gli scritti restano. Torna all'indice di come fare per ulteriori delucidazioni sulla tua ricerca. |
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