Come iniziare Descrizione dell'incarico Dati tecnici e pagamenti Conclusioni
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Un consiglio:
La convenzione con un
ente pubblico è sempre necessaria: possono cambiare gli amministratori,
diminuire i fondi necessari ai lavori, modificarsi le scelte politiche.
Il professionista non deve rischiare di non ricevere nulla in caso di
controversie. L'unico modo sicuro è di avere un contratto scritto e
firmato dalle parti.
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Ci riferiremo in questa pagina soprattutto ad una convenzione con un ente pubblico: quella tra il tecnico ed un privato è esposta in un'altra scheda del sito a cui si rimanda.
Il disciplinare d'incarico professionale deve essere scritto sotto forma di articoli suddivisi in parti. Esse possono essere riassunte in questo modo: 1) generalità; 2) norme per l'incarico; 3) onorari; 4) norme finali. Per ciascuna si scriveranno una serie di articoli che stabiliscano con puntualità le varie circostanze dell'incarico, le sue modalità esecutive, i tempi, gli onorari, le controversie. Se si ha disponibile uno schema già pronto (e correttamente redatto) è molto meglio aggiungere, modificare ed archiviare e stampare la nuova convenzione. In caso contrario bisogna procedere con la scrittura (o chiedere uno stampato tipo a chi è esperto del ramo). In questo caso occorre un parere di un avvocato e, contemporaneamente, di un tecnico: il primo per impostare legalmente il contratto ed il secondo per descrivere la tipologia dell'incarico e stabilire gli onorari secondo la tariffa professionale o diversamente. I consigli esposti in queste pagine possono essere sufficienti. Qualora ne hai bisogno puoi anche rivolgerti direttamente a noi in questo modulo di richiesta.
Bisogna premettere, nella convenzione, un'intestazione con l'oggetto e le generalità delle parti. Quindi sarà possibile definire con appositi articoli l'affidamento ed il costo presunto dell'opera, le prescrizioni nell'espletamento dell'incarico tecnico. Nella parte seconda devono essere esplicitate le norme particolari con i termini per la consegna degli elaborati, le prestazioni per saggi, scavi, prove, le copie da consegnare, le modifiche, le varianti. Nella parte riguardante gli onorari bisogna definirli con preciso riferimento alle leggi vigenti, al costo dell'opera, alla classe ed alla categoria della tariffa professionale. Sono importanti le modalità di liquidazione, le rate, gli importi. Nell'ultima parte possono essere inserite le penali, i casi di revoca dell'incarico, le controversie ed altre normative come l'esecutività della convenzione (normalmente da notificare al professionista dopo eventuali ulteriori altre approvazioni). Completa il disciplinare la data e le firme delle parti.
Si riporta uno schema esemplificativo:
Si possono quindi, eventualmente, indicare anche le superfici nette calpestabili di ogni piano e di ogni vano, o il numero degli ambienti, o delle unità immobiliari, o altre quantità rilevanti (numero di posti auto per un parcheggio, numero di posti letto per un ospedale, numero di spettatori per un locale di spettacolo). Bisogna indicare per quanto riguarda i dati relativi all'onorario pattuito: - onorario per ogni tipologia di prestazione (anche sotto forma di tabella); - spese a carico del committente o in modo forfettario; - modalità di pagamento (anticipi, rate); - tempi dei pagamenti (dopo la presentazione dei documenti, dopo l'approvazione, a stati di avanzamento dei lavori, ecc.); - le fatture (il contributo per la cassa nazionale del professionista e l'IVA); - l'eventuale penale per inadempienza parziale (ritardi). In definitiva possono essere necessari una ventina di articoli, per il resto comunque esistono le leggi in materia che regolano il rapporto.
E' meglio prevenire qualunque tipo di discussione o di controversia, fin quanto è possibile: verba volant, scripta manent (dicevano i latini). La cui traduzione libera è: le parole se le porta il vento, gli scritti restano. Torna all'indice di come fare per ulteriori delucidazioni sulla tua ricerca. |
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