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Una strana possibilità
Come sia possibile che un muro di una vecchia casa in pietra, nel
centro
storico di un piccolo paesetto di montagna, di colpo diventi caldo da
non
poter essere toccato è difficile a credersi. Eppure questo fatto
è davvero avvenuto e le cause sono molto più semplici di
quanto potrebbe apparire.
Il muro che scotta
Il muro che scotta come un tizzone ardente appare strano, specialmente
quando i materiali sono indiscutibilmente ininfiammabili. Anzi, le
malte,
anche se di cattiva qualità, le pietre, gli intonaci a base di cemento,
i mattoni di argilla sono inerti rispetto al fuoco, a meno che
nell'intercapedine
del muro non ci sia qualche materiale coibente.
La causa
Per scoprire che cosa genera tanto calore bisogna andare a fondo e,
come in questo caso, demolire la zona che presenta maggiori segni di
calore.
E così fu fatto, ma solo dopo aver toccato la parete da ambo i lati.
Bisognò entrare in una casa adiacente e constatare che la parete
era ben più calda dell'altro lato. Un muratore dovette iniziare
a rimuovere le pietre pian piano per scoprire con cautela che cosa
ardesse
all'interno. Verso la metà dello spessore murario c'era un trave
di legno che, lungo un paio di metri, era tutto un fuoco vivo, senza
alcuna
fiamma, come un ferro arroventato delle acciaierie.
Si trattava di una trave direttamente collegata con un caminetto
laterale
dove era stato lasciato qualche pezzo di legna ancora acceso, pensando
che da sola si potesse consumare senza danni.
Nelle case di vecchia costruzione in pietrame le travi di legno spesso
venivano inserite per ripartire i carichi verticali sul muro
sottostante
e per fare una sorta di cordolo sulla muratura e, ancora, per
realizzare
una modesta catena tra i massi poco squadrati e altrettanto poco
colleati
con malte scadenti. Ci si arrangiava con i materiali e le tecnologie a
disposizione.
La colpa non era tanto degli antichi costruttori e artigiani, ma di
chi non sa che il muro non è quasi mai fatto di un solo materiale,
che internamente, nelle vecchie costruzioni, possono essere
nascoste
intercapedini, insidie, pericoli e che, soprattutto, non si lascia un
camino
semiacceso incustodito.
Il rimedio
Si dovette spegnere il tutto con acqua e poi ricostruire il muro
demolito
eliminando il trave di legno incassato. Fu necessario anche sigillare
correttamente
tutte le fessure che, dal caminetto, portavano all'interno dello
spessore
murario.
Sull'altro lato, nella casa del vicino, dovette essere rifatto
l'impianto
elettrico giacchè i fili non davano più nessuna garanzia.
Ed infatti alcune guaine erano deformate dal calore proveniente
dall'interno
del muro di confine.
Il vicino, autore del danno, dovette risarcire tutto. E dire che le
cose andarono anche troppo bene perchè poteva scoppiare un incendio
che avrebbe distrutto almeno due abitazioni. Un romanzo Questa e altre storie simili sono raccontate in questo romanzo: Mille giornate belle.
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