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Legno, infissi e mobili: come tagliare un albero
Quando sia necessario abbattere un albero, perché crea danni con le radici, oppure perché sia troppo aderente a resti archeologici, oppure per evitare pericoli ai confinanti, o anche per vecchiaia della pianta, occorre conoscere la corretta procedura. Si può chiamare un esperto del genere, ma se si vuol fare da sé, si deve adottare la cautela di chi conosce i pericoli. Ecco come fare in questa pagina.

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Il problema da affrontare
Si debba abbattere un albero per qualunque ragione che qui non viene affrontata. Diciamo che sia un'attivtà lecita e che ci sia l'autorizzazione della forestale o della Regione di appartenenza. Difatti potrebbe trattarsi di piante che siano protette, allora sarebbe meglio astenersi senza essere certi che l'operazione sia ammessa.
Qui si danno le informazoni necessarie per segare l'albero ed eliminarlo dalla posizione in cui si trova. Per esempio quando sia di intralcio agli scavi archeologici, oppure che stia per creare danni a un muro o a una casa con le radici che crescono spingendo sulla struttura della costruzone.

L'abbattimento deve essere eseguito con alcune regole che qui si forniscono.
 
Strumenti e materiali necessari
Occorrono i seguenti attrezzi, sempre che di tratti di alberi dal fusto non eccessivamente alto. In caso contrario sarà meglio affidarsi a chi abbia molta più esperienza nel campo. Servono:
  • un motosega, molto meglio di un'accetta da adoperare a mano;
  • qualche cuneo di ferro, se ne vendono di appositi;
  • un martello pesante;
  • una fune, nel caso che i rami siano pendenti troppo da un lato.
Quando si comincia l'operazione, è bene dotarsi anche di guanti per azionare la motosega o la scure, e di un paio di occhiali per evitare schizzi di materiale sulla faccia durante l'abbattimento.
 
La procedura dell'abbattimento
Dispiace sempre abbattere una pianta ma, quando sia necessario, che almeno non si creino altri problemi a sé stesso e agli altri. Dunque vediamo come procedere.
La prima operazione è di sceglere la direzione di caduta, cioè il lato dove l'albero si possa adagiare a terra senza cadere su costruzioni, altre piante e tutto ciò che sia delicato e da proteggere.
Una volta che sia stata individuata la direzione di caduta, che deve anche essere quella verso la quale il tronco sia già orientato con il suo peso e la chioma, dove i rami appaiono più pesanti, si può iniziare a fare la tacca di direzione.
Si tratta di un taglio di un cuneo nel tronco, a un'altezza da terra di qualche decina di centimetri, lo spazio per poter lavorare, formato da due distiti piani di taglio: uno orizzontale e l'altro inclinato in modo da ottenere una specie di grossa fetta di cocomero. La forma di questo cuneo deve essere spessa, verso l'esterno di circa venti centimetri e zero, o quasi, verso l'interno del tronco. Quindi si asporti questa fetta di legno. Sarà quella parte a individuare la direzione di caduta dell'albero.
La seconda operazione è di portarsi sul lato opposto dell'albero e segare orrizzontalmente il tronco, all'altezza della tacca orizzontale precedente. Senza timore, se il calcolo dei pesi non sia stato sbagliato, di vedere l'albero cadere su un lato differente da quanto previsto.
Se non si vuole procedere fino a sentire il crack del legno, si possono infilare in questa seconda tacca, i cunei di ferro a cui si è accennato. E, su di essi, si deve battere con il martello a infilarli nel taglio e nel tronco. Questa procedura imporrà all'albero di cadere nella direzione che sia stata individuata in precedenza.
La fune serve nel caso che i rami siano scomposti e ci sia il pericolo che il tronco si possa torcere e andare a finire altrove. In queso caso è necessario legare uno dei rami e far tirare, poco prima della caduta, verso il lato opposto rispetto a dove potrebbe inclinarsi, da una seconda persona. Pronta a lasciare la presa quando l'albero dimostri di stare per abbattersi.
Qualora la pianta sia troppo alta e molto pesante, basta giudicare il tronco, si eviti questa procedura adatta a chi abbia una minima esperienza di piante. Nel caso di grossi alberi, difatti, occorre, come già detto, affidarsi a personale esperto e qualificato. Se bisogna solamente potare la pianta si leggano le informazioni presenti in quest'altra pagina.

 
L'albero caduto
Quando l'albero è a terra, si può procedere, sempre con la motosega, a taglare i rami. Bisogna fare attenzione che il tronco non subisca, in questa maniera degli sbandamenti dovuti al peso che modifica l'equlibrio. Se ciò accade, si corre il rischio di vedersi addosso la pianta che si potrebbe girare.
Per questo motivo i rami vanno tagliatie da un lato e da un altro, alternativamente. Per segare il tronco, da renderlo in toppi, se opportuno, ci si deve dotare di una motosega di adeguata potenza. Se ciò che si sega sia posto sopra un avvallamento, è possibile che la lama resti inzeppata dentro lo spessore del tronco o dei rami. Per questo non bisogna segare ciò che abbia il vuoto di sotto perché, così, si piegherebbe la parte della pianta tagliata rendendo impossibile, per il peso del legno, tirare via la lama stessa della motosega.


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