Non
sempre un buon infisso è dotato di quei semplici accorgimenti che ne
sigillano tutti i lati. Spesso si deteriorano le guarnizioni, se
presenti, e gli spifferi inondano la casa con correnti d'aria
fredda e determinano un notevole sperpero di energia, specialmente nel
riscaldamento invernale. Ma è possibile rimediare con poca spesa e
facendo tutto senza l'intervento di alcun artigiano. |
La
finestra, ma anche il balcone, o una qualunque apertura che si affacci
verso l'esterno, durante la stagione fredda deve essere ben sigillata.
Se così non è si formano delle fastidiose correnti che penetrano in
casa e determinano dispersione termica. Abbassano la temperatura e
fanno spendere oltre il dovuto per il riscaldamento degli ambienti.
Il fatto è che non tutti ci fanno caso, oppure non credono che si possa risolvere il problema con una modica spesa e con pochi minuti di un intervento facile per ciascuno.
1) alcol denaturato; 2) ovatta; 3) un paio di forbici; 4) guarnizioni in gomma appposite (si vendono in tiutti i negozi di ferramenta o faidate, costo di circa euro 1,30 per sei metri di lunghezza). E vediamo la procedura da seguire.
Si elimina ogni traccia di polvere
usando un batuffolo di ovatta bagnato con dell'alcol. Si passa tale
materiale lungo il bordo dove batte la finestra, o il balcone.
Ossia nella parte che poi rimane stretta tra ciò che è fisso, il
telaio, e ciò che è mobile, l'anta.
La guarnizione, insomma, deve essere posta in modo che chiudendo l'infisso essa rimanga stretta tra le due parti dove serve a sigillare. E lungo quel tratto che bisogna prima pulire con l'alcol, per evitare non solo la polvere che non farebbe attaccare la guarnizione autoadesiva, ma anche per eliminare tracce di grasso e di muffa che potrebbero far staccare il materiale che deve, invece, sigillare.
Dopo
avre ben pulito con un paio di passaggi, fino a che l'ovatta non
risulta più annerita dallo sporco, aspettiamo qualche secondo perché
l'alcol si asciughi. Poi misuriamo, senza eliminare il nastrino
di carta della guanizione che porti a vista la parte con l'adesivo, la
lunghezza da tagliare. Basta reggere con una mano il punto di partenza
e scendere o spostarsi verso la fine senza tirare il materiale, con
naturalezza adagiandolo al bordo dove andrà posto appena dopo. Si segna
stringendo la guarnizione con due dita e si procede al taglio con le
forbici. La guarnizione, secondo la larghezza che interessa, va comprata della dimensione che occorre. In genere si tratta di un paio di millimetri di spessore, ma ne esistono anche doppie, come pure nel senso della larghezza. Nel caso ci sono guarnizioni che si possono staccare e ridursi alla metà semplicemente allontanando le due parti della fettuccia tirandole con le dita. Ossia un prodotto lungo tre metri, a esempio, diventa di sei. Per incollarla non occorre altro che poggiare per bene l'inizio del tratto misurato e a disposizione e seguire aiutandosi con le dita lungo il bordo da sigillare, e premendo leggermente con l'altra mano, fino a completare. Si può anche aggiungere un pezzo se si è sbagliata la lunghezza o tagliarla se è andata oltre. Qualora si è usciti, per errore, dal bordo è anche possibile ripetere staccando lentamente il tutto, ma se si è adoperata la cautela di cui si è detto, non dovrebbe essere necessario. L'infisso va sigillato come un quadrato e poi anche al centro verticalmente, se esistono due ante. In modo che ogni zona che batte abbia la sua guarnizione di sigillatura. Fatto. Si ricordi soltanto che occorre un minimo di spessore tra le parti per poter introdurre la guarnizione, diversamente la finestra non si chiude con facilità. Per questo può essere utile fare una prova con un piccolo pezzo tagliato appositamente, oppure guardare l'infisso chiudendo ora un'anta e ora l'altra, se vi è spazio sufficiente. Torna al menu del fai da te con molte altre informazioni inerenti l'argomento trattato in questa pagina. |
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