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Come fare un decreto ingiuntivo senza un legale
Quando si sia ottenuta una sentenza per il pagamento di somme di denaro da parte di qualcuno è possibile notificare la sentenza stessa insieme al decreto ingiuntivo. Si tratta di un'intimazione a pagare entro dieci giorni la somma prevista nella sentenza del giudice. Come la giurisprudenza si è dichiarata più volte, non occorre l'intervento di un legale a questo punto, tuttavia bisogna avere un modello di ingiunzione al quale rifarsi per non commettere errori e notificare un decreto che potrebbe essere nullo.
 
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Il problema
Il decreto ingiuntivo è un atto che può essere notificato in diverse circostanze, qui ci occupiamo di quello che deriva da una sentenza di un giudice. Sia esso Giudice di Pace, quando le somme siano più base di un certo limite, oppure del Tribunale. Non cambia nulla.
L'ingiunzione di pagamento può essere redatta e firmata dalla sola parte che abbia vinto la causa, senza bisogno di un avvocato e, pertanto, si possono risparmiare, o far risparmiare alla parte, le ulteriori spese professionali.
In questa pagina si riporta un modello di ingiunzione di pagamento.
 
Come procedere
Ecco un modello che può essere usato con le dovute modifiche per adattarlo alla situazione personale:

ATTO DI PRECETTO

L’Arch. .............................., nato a .............................. il ............................. (Cod. Fisc. : ..............................) e ivi residente in Via .............................. n, elettivamente domiciliato in .............................., Via ............................... n° .........., presso l’abitazione del Sig. .............................. n°........,

premesso

- che nel giudizio R.G n° ............ promosso dall’odierno istante, (nome e cognome), nei confronti della Soc. .............................., il Giudice di Pace di .............................., con sentenza n° ............ del ...................., depositata in data ...................., condannava la convenuta Società ........................................, in persona del suo legale rappresentante pro tempore, al pagamento in favore dell’attore della complessiva somma di € ...................., di cui € ..................... per spese;

- che detta sentenza, non impugnata e già notificata alla Società debitrice, a mezzo posta, in data .................., è munita della rituale formula esecutiva apposta il ....................;

- che a nulla sono valsi i reiterati inviti rivolti alla debitrice per il pagamento di quanto sopra.

Tutto ciò premesso e ritenuta la esecutività di detto titolo, l’Arch. .............................., come sopra domiciliato,

INTIMA E FA PRECETTO

alla Società .............................., in persona del suo legale rappresentante pro tempore, con sede in ........................., Via .............................. n° .........., di pagare allo istante, nel domicilio come sopra eletto, entro e non oltre 10 giorni dalla notifica del presente atto, la somma di € ...................., con espressa avvertenza che decorso inutilmente il suddetto termine, si procederà in suo danno ad esecuzione forzata ai sensi di legge.

Luogo e data ..............................

(nome, cognome e firma della parte)

                                                                                                    ..............................

La notifica dell'atto
L'atto di precetto va notificato a mezzo ufficiale giudiziario. Bisogna portare due copie, una per ricevuta. La sentenza notificata deve avere la famosa formula esecutiva prevista dal codice di procedura civile. Basta chiedere al cancelliere di apporla. Entro trenta gionri dalla notifica della sentenza la parte potrà proporre appello. Si potrà anche attendere un anno dal deposito della stessa sentenza senza notificare nulla. Allora essa sarà passata in giudicato e l'appello non sarà più possibile.
Si ricordi che si deve avere domicilio nel luogo del tribunale dove il debitore ha la propria residenza, ovvero nel territorio che fa capo a detto tribunale. Ciò in quanto la parte avversa potrà proporre opposizione e, in tal caso, occorre affidarsi a un legale. Non c'è l'obbligo di comunicare il domicilio suddetto, però si potrebbe verificare che, in caso di opposizione, non si saprebbe nulla poiché allora essa sarebbe depositata soltanto nella cancelleria del suddetto tribunale. Diversamente deve essere notificata presso il domicilio eletto.
Dunque, anche se non si abbia un legale, non necessario, è opportuno avere un amico, se non un parente, presso il quale sia notificata l'eventuale opposizione al decreto ingiuntivo, (questo qualora la sede di chi deve pagare sia in zona diversa dall'ambito del tribunale del giudice che ha emesso la sentenza, altrimenti il domicilio di chi ingiunge è quello della sua stessa residenza). In tal modo, cioè se ci fosse una opposizione al decreto, ci si potrà regolare su come procedere. Evidentemente con la nomina di un legale del posto.

Conclusioni
Vi è un solo rischio di dover affrontare delle spese, come anticipo, nel caso che la circoscrizione del giudice che ha emesso la sentenza sia diversa da quella nel cui territorio è la sede di chi riceve l'ingiunzione. Perché è necessaria, allora, la domiciliazione nel luogo. Questo soprattutto se le somme ingiunte siano rilevanti per cui è possibile un'opposizione. Qualora si tratti di poche centinaia di euro, sarà anche difficile che il debitore continui a non pagare pensando a una ulteriore causa, oppure ritenendo utile farsi pignorare i proprio beni. Questo, difatti sarebbe il passo successivo dell'esecuzione forzata da parte del creditore.
Tutta questa procedura, a volte, può servire contro coloro che intendevano mettere in atto una truffa e non pagare commissioni o altro, come si spiega in quest'altra pagina sul recupero dei crediti.

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