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Gli architravi di
legno, utilizzati un tempo per formare le aperture nei muri maestri,
appaiono spesso sotto gli intonaci durante le operazioni di recupero di
immobili di una certa epoca. Quando si nota che il materiale sia
rovinato, oppure si verifica che ci possano essere problemi
strutturali, bisogna consolidare l'elemento. Non
sempre è possibile
sostituire l'architrave con altri di materiale diverso, come il ferro o
il cemento armato. A questo proposito bisogna valutare come si vada a
inserire un corpo estraneo in una struttura che occorre modificare
il meno possibile. A ciò va aggiunto che la Soprintendenza ai Beni
Ambientali potrebbe richiedere il solo restauro.
Qui si forniscono dei consigli validi per un intervento di
consolidamento.
L'archirave deve
essere portato alla luce
completamente, se ancora non lo si è fatto. Quindi occorre procedere
con la pulizia dell'elemento
strutturale. Tutto ciò si rende necessario per controllare dove e quali
siano le
parti rovinate dal tempo e dall'umidità. Inoltre è opportuno conoscere
l'entità del danno e in quali condizioni l'architrave possa essere
ancora capace di
assolvere la funzione statica. Per fare questo è opportuno dotarsi di
un martello con i due lati della testa a forma di scalpello, in alcune
parti si
chiama male/peggio.
Con esso si elimina, usando cautela, tutto l'intonaco
che ricopre il legno. Alla fine
ci si può aiutare con un piccolo scalpello o un cacciavite per
eliminare le parti di intonaco più piccole, quindi con una spazzola a
setole per
asportare polvere e terriccio. Una operazione utile successiva è la completa
pulizia usando una spugna
bagnata.
A questo punto si possono esaminare da vicino le parti
deteriorate. Qui
ci occupiamo del caso che l'architrave sia recuperabile in quanto siano
possibili degli interventi per aumentare la sua capacità statica.
L'intervento di consolidamento |
Parliamo di un tipo di consolidamento che impieghi elementi di
ferro: a L e piattine. In questo caso sono possibili queste tipologie
di intervento (non sono le uniche, ma servono per fornire utili
suggerimenti tecnici):- una imbracatura
formata da due ferri a L inseriti sui rispettivi spigoli di base in
maniera che l'architrave abbia dei rinforzi fino agli appoggi sui muri
laterali; due ferri a L corrispondenti agli spigoli superiori,
posizionati allo stesso modo dei rispettivi di base; una serie di
piattine di collegamento, ogni 40 centimetri circa, per connettere,
mediante saldatura, gli angolari, a formare un'unico corpo di
sostegno;
- qualora non sia possibile
utilizzare gli angolari superiori, per motivi tecnici oppure per
mancanza di necessità, si può adottare il consolidamento formato dai
soli angolari inferiori, sempre a L e collegati da piattine fra loro;
- se
non sia possobile inserire un angolare verso l'interno dell'architrave
oppure si voglia realizzare un intervento meno invasivo, può essere
adottato il metodo del solo angolare verso la parte a vista; è il caso
in cui l'architrave sia meno lesionato;
- una
serie di bullonature con rispettive piastre di ferro, preferibilmente
rotonde, in modo da stringere le fibre del legno e bloccarle fra loro
qualora si siano distaccate; questo consolidamento presuppone che si
facciano delle perforazioni con il trapano in senso orizzontale per
fissare di tirantini antiespulsvi (uno ogni 40 centimetri);
difatti i bulloni vanno avvitati in maniera da costringere il materiale
a lavorare meglio a flessione. L'operazione è possibile se si può
accedere su entrambi i lati dell'architrave.
Il
lavoro finale è la verniciatura dell'architrave, con materiale di
protezione trasparente, e dei ferri, con smalto nero. Per gli
approfondimenti per portare alla luce un architrave di legno si veda
anche questa pagina della stessa sezione.
Il consolidamento statico tende
a mantenere efficace nel
tempo ciò che faccia parte della struttura edilizia. L'intervento,
in questo caso, non soltanto è economicamente vantaggioso, ma recupera
un modo di costruire di una volta che ha una sua validità tecnica e
culturale. Se fosse facile demolire tutto, si arriverebbe alla
distruzione del nostro passato e i centri storici, patrimonio di
civiltà, non avrebbero più alcun senso.
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