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Sinistri scricchiolii nel buio
romanzo
di
Raffaele Castelli

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Sinistri scricchilolii nel buio: quattordicesimo romanzo pubblicato da Raffaele Castelli.  
Una storia che si svolge nei nostri giorni, ambientata a Lecco e a Morterone, con due personaggi, marito e moglie, giovani e appena sposati, che cercano lavoro da Livigno. E le mille disavventure tra paure e incognite di vita, fino alla sorpresa finale. 
Il libro è formato da 308 pagine.  
E' possibile acquistarlo in ogni libreria d'Italia, con il codice ISBN 978-88-488-1070-8, oppure direttamente via internet cliccando qui o in qualsiasi libreria online. 
copertina del romanzo SINISTRI SCRICCHIOLII NEL BUIO (paese di montagna)
 

Intervista

Un giallo che non è del tutto giallo, oppure diciamo che non è di orrore. 

Non sia mai. A me non piace parlare di sangue e di uccisioni. Anzi mi da fastidio che si debbano usare queste sirtuazioni per lo spettacolo. Non lo ammetto. Solo ladri, qualche schiaffo, giacché il protagonista è piuttosto alto e robusto, quindi cose che passano col tempo, con una buona convalescenza. 

Mi pare che ci sia un morto. 

Sì, vero, ma solo per incidente stradale. Di un tizio che non sembrava del tutto onesto. 

Come a dire che c'è stata giustizia La cosa che meraviglia è che sei andato a finire a Morterone, il più piccolo comune d'Italia, in Lombardia, poche anime che si contano sulle dita di due mani. 

Pare, perché poi cambiano questi dati e c'è anche una sorta di gara a chi è più piccolo. Ma volevo dimostrare che la civiltà va salvaguardata e che bisogna aiutare il territorio che si spopola. Un discorso molto più vasto che prende la politica e l'amministrazione della cosa pibblica. Ci vuole un riequilibrio urbano per non far morire le tradizioni e la storia. 

Non è facile. 

Sì, se ci fossero dei contributi, oppure un prelievo fiscale che tenesse conto di queste realtà. Faccio un esempio, vedi questo mio paese? Bene, lo sai che d'inverno restiamo per mesi sotto zero? Lo sai che bisogna avere il riscaldamento acceso anche otto o nove mesi? E che colpa ne hanno i bambini che nascono da questa parti se i loro genitori devono prima di tutto pensare a pagare il metano? Ci sono spese di affitto per tutti, anche per i proprietari di case. Nel senso che ogni mese arriva la bolletta del metano. Lo paghiamo come quelli che vivono nelle città di mare e non hanno nemmeno i termosifoni. A parte l'iva che mi sembra sia la metà, ma per tutti, in inverno. 

Questo non risulta dal tuo romanzo. 

E no che non c'è! Non è un saggio, ma ho descritto la malinconia che abbranca le aree poco popolate, se ricordi la partita a calcio fatta da due soli ragazzini, di cui uno solo maschio e poi con pali a paventare i compagni di giochi. Tenerezza. 

Ah, quello sì. Infatti lascia riflettere. 

E la neve, che spesso si sposa con i ladri di notte. E il timore di restare bloccati, non nello spazio, ma nel tempo. 

Che è un'altra delle tue solite persecuzioni. 

Le mie? Sono reali, non dei personaggi da me inventati, quanto di chi abita in montagna. 

Poi c'è un altro tema, se non erro: l'onestà. 

Che fa da bilanciamento con i ladri notturni e gli scricchiolii. Be', mi pareva che fosse giusto dare un respiro di ottimismo a questa storia che ha gli ingredienti per essere pesante e non lo è affatto. Pensa al tiro al piccione contro Serafino che vola sul deltaplano. 

Quella è davvero esilarante, poi il maresciallo che offre da bere e... 

...non dire che succede, ci tengo alla segretezza di una sirtuazione che mi ha fatto piangere per ridere, quando l'ho scritta. Mia moglie era meravigliata di tanta comicità. Non nel senso che anche lei si scompisciasse, macchè! Nel senso che diceva fosse troppo. Non si può raccointare una cosa del genere. Invece sì. E mi piace. 

La foto della copertina non è di Morterone. 

No, non ci sono mai stato. A Lecco, sì, ma anni addietro, quando insegnavo in provincia di Bergamo. Ho usato un piccolo borgo delle mie parti, Si chiama Rocchetta ed è quasi disabitato, faceva lo stesso, che ne dici? 

Dico di sì. Tutto il mondo è paese. (Si ride in due.) Il cognome Scaccabarozzi... 

Esisste, l'ho trovato su Pagine Bianche, sulla rete. Mi sembrava ad hoc. Poi ho immaginato il personaggio in politica e così l'ho disegnato. 

Serafino? 

Era il proprietario della mia casa in affitto. Davvero un colosso d'uomo e l'ho solo ringiovanito. SINISTRI SCRICCHIOLII NEL BUIO è un genere nuovo, credo, giallo in parte e comico per altri versi. Dovrebbe divertire senza fastidi. 

Credo anch'io. Adesso che hai in cantiere? 

Ho un titolo per dimostrare che la solitudine è una cattiva consigliera. Oppure che solo dedicandoci al prossimo non siamo soli, non ci sentiamo abbandonati e la vita vale qualcosa di più. 

Sempre motivi particolari per la tua ispirazione. 

Sì. 





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