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Frosolone
anni '70
è un libro che contierne 224 fotografie dell'epoca in bianco e nero.
Utilissimo per chi vuole ricordare com'era questo paese, le
pavimentazioni stradali, i vicoli, la vita di allora. Oltre a
numerose immagini della montagna incontaminata. La raccolta è divisa in parti per meglio trovare nel volume ciò che si desidera. Tutto con adegiuate didascalie e precisazioni. Il libro è un documento storico che fissa nel tempo un luogo. Prezioso per chi non vuole dimenticare, per chi è lontano dal suo amobiente d'origine, per chi ama dov'è nato. Quindi buona visione e lettura. Si riportano alcuni dati importanti del libro di 256 pagine. E' possibile acquistarlo, con una copertina rigida, tramite il link a questa pagina. O in copertina morbida, dal costo inferiore, da qui. PrefazioneAvevo acquistato a Bologna una Praktica, una macchinetta fotografica
reflex con tre obiettivi: uno normale, un grandangolo e un tele. Mi occorreva
per gli studi universitari, architettura. I miei genitori prepararono un bel
fodero di pelle fatto a mano, mi misi all’opera. Capitò quasi per caso che
avessi scattato decine, se non centinaia di foto a tutto ciò che mi sembrava
interessante, quasi che un giorno potesse servirmi come documento di un’epoca.
Poi tutto in alcuni cassetti che avevao le scatole di cartone delle stesse
carte da stampa. Io stesso provvedevo allo sviluppo, mio anche un ingranditore.
Bianco e nero. Me le sono ritrovate dopo decenni, a guardarle un po’ ammuffite,
ingiallite, sporche e rovinate dal tempo, ma sempre valide. È stato così che ho
deciso di metterle insieme con criterio e farne una testimonianza degli anni
settanta, del periodo cui si riferiscono. E molte cose sono cambiate in questo
paese che ritraggono, non solo in montagna. Su essa meglio stendere un velo
pietoso che pare sia stata, in alcuni punti, bombardata dal cielo. Da dove sono
scesi alberi di ferro, alti anche cento metri, grandi e con ali, esseri di
altri mondi che nulla avevano a che fare con questo delicatissimo paesaggio
degli Appennini. Pale eoliche, in numero impressionante, prima poche unità, ora
decine, e strade che collegano il tutto a ramificare i verdi prati di un tempo.
Ed è surreale vedere le pecore e i vitelli che cercano l’erba tra le bianche
torri di acciaio. In paese, chi osserva le fotografie di quegli anni e poi il presente, si
accorge come poco sia migliorato. Molto distrutto. Alcuni edifici sono stati
ristrutturati ma non sempre con il dovuto rispetto della loro storia, altri
abbattuti e persi. E si può sfogliare questo volume in due modi diversi: solo osservando le
immagini, oppure leggendo anche le didascalie, quasi un romanzo. E guardare
anche quei personaggi che sono capitati per caso negli scatti, sempre con
discrezione: mio padre in via Roma, la mia cinquecento di quel giorno di sole.
Oppure altre persone che talora ci hanno lasciati e alle quali va un carissimo
pensiero. Perciò queste immagini che seguono, poco più di duecento, (ne avrei delle
altre, ma mi sono sembrate troppo rovinate), sono diventate di una certa
importanza, come se, un giorno, si potesse ricreare ciò che non c’è più. E
talora è sufficiente che il reale sia nella nostra mente, che così lo possiamo
rivivere. Ricordando.
Parte I – La montagna
Pensare
a Frosolone senza la sua montagna è come immaginare una famiglia in cui uno dei
genitori sua vedovo. È l’unico modo per spiegare, a chi non sa, che cosa sia il
binomio tra l’abitato e l’area che si espande alle sue spalle e verso l’alto
fino a 1400 metri sul mare. Prati, molti prati che sono serviti da tempo
immemorabile per l’allevamento del bestiame e per l’uso civico che ivi si
esercita. Funghi, erbe aromatiche, prodotti commestibili di vario genere che
non potevano che essere motivo di nascita e sviluppo di un’antica civiltà,
quella delle Civitelle. Un
insediamento che si può far risalire al neolitico come dimostrano alcune
immagini che seguono. Poi
i boschi, quelli che donano legna da costruzione e da ardere. Oltre che per i
primi mobili del popolo di questo paese. E ci sono tantissime testimonianze che
si possono osservare se si cammina nel centro storico di Frosolone, tuttora.
Oppure coperture di tetti con le liscie.
Quasi scomparse, pietre sottili e ampie a mo’ di tegole, bianche. E
il parco naturale che ognuno che abbia vissuto qui conosce bene, tra i
molteplici piccoli laghi, nelle valli, presso rilievi rocciosi, o vicino alle
grotte, numerose. Luoghi dove lo spirito si riposa e il tempo non passa, ovvero
non si misura che si vorrebbe fosse così per sempre, come nel paradiso, come lo
ricordano i più vecchi e come queste foto cercano di fissare nella memoria.
Perciò questo libro d’immagini parte proprio dalla montagna: ci sarà modo,
nelle parti successive, di scendere a valle ed esaminare da vicino i vicoli e
le piazze del centro abitato. ...
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