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Frosolone anni '70
libro fotografico
di
Raffaele Castelli

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Frosolone anni '70 è un libro che contierne 224 fotografie dell'epoca in bianco e nero. Utilissimo per chi vuole ricordare com'era questo paese, le pavimentazioni stradali, i vicoli,  la vita di allora. Oltre a numerose immagini della montagna incontaminata.
La raccolta è divisa in parti per meglio trovare nel volume ciò che si desidera. Tutto con adegiuate didascalie e precisazioni.
Il libro è un documento storico che fissa nel tempo un luogo. Prezioso per chi non vuole dimenticare, per chi è lontano dal suo amobiente d'origine, per chi ama dov'è nato.

Quindi buona visione e lettura.  
Si riportano alcuni dati importanti del libro di 256 pagine.  
E' possibile acquistarlo, con una copertina rigida, tramite il link a questa pagina.
O in copertina morbida, dal costo inferiore, da qui.
 copertina del libro FROSOLONE ANNI '70

Prefazione

Avevo acquistato a Bologna una Praktica, una macchinetta fotografica reflex con tre obiettivi: uno normale, un grandangolo e un tele. Mi occorreva per gli studi universitari, architettura. I miei genitori prepararono un bel fodero di pelle fatto a mano, mi misi all’opera. Capitò quasi per caso che avessi scattato decine, se non centinaia di foto a tutto ciò che mi sembrava interessante, quasi che un giorno potesse servirmi come documento di un’epoca. Poi tutto in alcuni cassetti che avevao le scatole di cartone delle stesse carte da stampa. Io stesso provvedevo allo sviluppo, mio anche un ingranditore. Bianco e nero.

Me le sono ritrovate dopo decenni, a guardarle un po’ ammuffite, ingiallite, sporche e rovinate dal tempo, ma sempre valide. È stato così che ho deciso di metterle insieme con criterio e farne una testimonianza degli anni settanta, del periodo cui si riferiscono. E molte cose sono cambiate in questo paese che ritraggono, non solo in montagna. Su essa meglio stendere un velo pietoso che pare sia stata, in alcuni punti, bombardata dal cielo. Da dove sono scesi alberi di ferro, alti anche cento metri, grandi e con ali, esseri di altri mondi che nulla avevano a che fare con questo delicatissimo paesaggio degli Appennini. Pale eoliche, in numero impressionante, prima poche unità, ora decine, e strade che collegano il tutto a ramificare i verdi prati di un tempo. Ed è surreale vedere le pecore e i vitelli che cercano l’erba tra le bianche torri di acciaio.

In paese, chi osserva le fotografie di quegli anni e poi il presente, si accorge come poco sia migliorato. Molto distrutto. Alcuni edifici sono stati ristrutturati ma non sempre con il dovuto rispetto della loro storia, altri abbattuti e persi.

E si può sfogliare questo volume in due modi diversi: solo osservando le immagini, oppure leggendo anche le didascalie, quasi un romanzo. E guardare anche quei personaggi che sono capitati per caso negli scatti, sempre con discrezione: mio padre in via Roma, la mia cinquecento di quel giorno di sole. Oppure altre persone che talora ci hanno lasciati e alle quali va un carissimo pensiero.

Perciò queste immagini che seguono, poco più di duecento, (ne avrei delle altre, ma mi sono sembrate troppo rovinate), sono diventate di una certa importanza, come se, un giorno, si potesse ricreare ciò che non c’è più. E talora è sufficiente che il reale sia nella nostra mente, che così lo possiamo rivivere. Ricordando.

Parte I – La montagna
 


Pensare a Frosolone senza la sua montagna è come immaginare una famiglia in cui uno dei genitori sua vedovo. È l’unico modo per spiegare, a chi non sa, che cosa sia il binomio tra l’abitato e l’area che si espande alle sue spalle e verso l’alto fino a 1400 metri sul mare. Prati, molti prati che sono serviti da tempo immemorabile per l’allevamento del bestiame e per l’uso civico che ivi si esercita. Funghi, erbe aromatiche, prodotti commestibili di vario genere che non potevano che essere motivo di nascita e sviluppo di un’antica civiltà, quella delle Civitelle. Un insediamento che si può far risalire al neolitico come dimostrano alcune immagini che seguono.

Poi i boschi, quelli che donano legna da costruzione e da ardere. Oltre che per i primi mobili del popolo di questo paese. E ci sono tantissime testimonianze che si possono osservare se si cammina nel centro storico di Frosolone, tuttora. Oppure coperture di tetti con le liscie. Quasi scomparse, pietre sottili e ampie a mo’ di tegole, bianche.

E il parco naturale che ognuno che abbia vissuto qui conosce bene, tra i molteplici piccoli laghi, nelle valli, presso rilievi rocciosi, o vicino alle grotte, numerose. Luoghi dove lo spirito si riposa e il tempo non passa, ovvero non si misura che si vorrebbe fosse così per sempre, come nel paradiso, come lo ricordano i più vecchi e come queste foto cercano di fissare nella memoria. Perciò questo libro d’immagini parte proprio dalla montagna: ci sarà modo, nelle parti successive, di scendere a valle ed esaminare da vicino i vicoli e le piazze del centro abitato.

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