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La vitamina
C (da
Almanacco Della Nutrizione di G.J. Kirschmann)
La
vitamina C, conosciuta anche
come acido ascorbico, è un composto idrosolubile simile al glucosio.
Benché abbastanza stabile in soluzione acida, è di norma
la meno stabile delle vitamine ed è molto sensibile alla luce, al
calore e all’aria, che stimolano l’attività degli enzimi ossidativi.
Una
sua funzione molto importante
è quella di mantenere in attività il collagene, una proteina
necessaria per la formazione del tessuto connettivo della pelle, dei
legamenti
e delle ossa. La vitamina C ha un ruolo rilevante nella rimarginazione
delle ferite e delle ustioni perché facilita la formazione del tessuto
connettivo della cicatrice. Le cellule della parete arteriosa hanno
bisogno
del collagene per espandersi e contrarsi con i battiti del cuore; anche
i capillari ne hanno bisogno perché sono più fragili. Un
altra proprietà importante della vitamina C è quella antiossidante,
che tra le altre cose, la rende utile come additivo alimentare. Questa
funzione si esplica quando la vitamina C si auto-ossida e poi rigenera
le sostanze ossidate come il ferro o il rame riportandole alla loro
forma
originale. Nel corso di questo processo, l’agente ossidante dannoso
viene
rimosso.
La
vitamina C protegge il ferro
nell’intestino dall’ossidazione.Essa contribuisce anche alla formazione
dei globuli rossi e previene le emorragie. Inoltre combatte le
infezioni
batteriche e riduce gli effetti di alcune sostanze che provocano
allergie.
Per queste ragioni la vitamina C è spesso usata nella
prevenzione
e nella cura del raffreddore
comune. E’ stato scoperto che la vitamina C agisce come antistaminico e
può essere usata per ridurre le dosi della forma medicinale.
La
vitamina C ha relazioni significative
con altri elementi nutritivi. Contribuisce al metabolismo di alcuni
aminoacidi
come la fenilalanina e la tirosina che diventano ormoni. La vitamina C
trasforma le forme inattive di acido folico in forma attiva di acido
folinico
e può avere un ruolo significativo nel metabolismo del calcio e
del ferro. Inoltre protegge la tiamina, la riboflavina, l’acido folico,
l’acido pantotenico, la vitamina A e la E dall’ossidazione. Protegge il
cervello e il midollo spinale dalla distruzione da parte di radicali
liberi.
Gli studi sulla vitamina C come terapia anti-tumorale continuano, ma
esistono
già delle prove riguardanti l’effetto protettivo della vitamina
C, nei confronti di alcuni tipi di tumore, in larghe fasce della
popolazione.
Grande
concentrazione di vitamina
C si trova nelle ghiandole surrenali, che rilasciano epinefrina e
norepinefrina
nei momenti di stress.
Assorbimento
ed immagazzinamento
Dato che la
vitamina C è
una "vitamina da stress" viene consumata ancora più rapidamente
in condizioni di stress. Le piccole riserve vengono rapidamente
consumate
dagli stress e dalle frustrazioni quotidiane. Gli esseri umani, le
scimmie
e le cavie sono tra i pochi animali che necessitano la vitamina C
nell’alimentazione
perché non sono in grado di soddisfare il fabbisogno organico
attraverso
la sintesi e dipendono quindi dall’apporto dietetico.
Il
livello di acido ascorbico
nel sangue raggiunge la punta massima due o tre ore dopo l’ingestione
di
una quantità media, per poi diminuire quando inizia l’eliminazione
attraverso le urine e la sudorazione. La maggior parte della vitamina C
viene eliminata dal corpo in tre o quattro ore, ecco perché essa
deve essere assunta diverse volte al giorno. Una maggiore eliminazione
della vitamina C attraverso le vie urinarie dovuta ad una maggiore
assunzione
della vitamina non significa che i tessuti del corpo sono saturi. Il
livello
di vitamina C nel sangue tornerà ai livelli medi in 12 o 13 ore,
indifferentemente dalla
quantità
assunta. Per mantenere
un giusto livello della vitamina nel siero, bisognerebbe assumerla ad
intervalli
di tre o quattro ore. L’eccesso di vitamina C che arriva alla vescica
può
prevenire il cancro alla vescica.
Quando
viene assunta per via orale,
la maggior parte della vitamina viene assorbita attraverso la membrana
mucosa della bocca, dello stomaco e della parte superiore
dell’intestino
tenue. Maggiore sarà la dose, minore sarà la percentuale
assorbita. Per esempio, in una dose inferiore ai 250 mg la percentuale
di vitamina assorbita è dell’ottanta per cento, mentre in una dose
superiore ai due grammi verrà assorbito il 50%. Dato che un corpo
sano può assorbire solo una certa quantità durante un certo
periodo di tempo, l’assunzione di alte dosi di vitamina C in una volta
sola, se non necessarie, provoca una maggiore eliminazione di acido
ascorbico
non metabolizzato. Nei trattamenti terapeutici le iniezioni intravenose
di qualche grammo di acido ascorbico sono più efficaci dell’assunzione
orale della stessa quantità. L’assorbimento intestinale di ferro
e calcio viene notevolmente migliorato dall’assunzione di giuste
quantità
di vitamina C.
Un
organismo umano normale quando
è completamente saturo contiene circa 5000 mg di vitamina C, dei
quali, 30 mg si trovano nelle ghiandole surrenali, 200 mg nei fluidi
extracellulari,
il resto è distribuito in concentrazioni variabili in tutte le cellule
del corpo. La capacità dell’organismo di assorbire la vitamina C
viene ridotta dal fumo, dallo stress, dalla febbre alta o
dall’inalazione
di gas derivati dalla combustione del petrolio. I sulfamidici aumentano
l’eliminazione della vitamina C attraverso le vie urinarie di due o tre
volte rispetto alla quantità normale. Il bicarbonato di sodio crea
un ambiente alcalino che distrugge la vitamina C. Inoltre quantità
d’acqua eccessive impoveriscono le riserve organiche di vitamina C. La
cottura degli alimenti effettuata in contenitori di rame distrugge la
vitamina
C contenuta nei cibi. La vitamina C contenuta negli alimenti si
deteriora
rapidamente col trasporto, la lavorazione, l’immagazzinamento, la
cottura,
l’ammaccatura, il taglio, l’esposizione alla luce, all’aria e al
calore.
Il succo d’arancia, se viene conservato coperto nel frigorifero,
conserverà
la sua forza per diversi giorni.
Quanto
più freschi e meno
cotti saranno gli alimenti maggiore sarà la quantità di vitamina
contenuta. Tra i metodi di cottura da preferire ricordiamo il forno a
microonde,
il vapore e la frittura rapida. I gambi dei broccoli conservano la
vitamina
molto più a lungo delle infiorescenze. Gli spinaci perdono 105 mg
della vitamina nel giro di 10 giorni. I peperoni dolci possono essere
conservati
per 3 settimane con una perdita minima.
Dosaggio
e
tossicità
Il
Consiglio Nazionale di Ricerca
(Usa) raccomanda 60 milligrammi di vitamina C per gli adulti. Il
fabbisogno
varia secondo le differenze di peso, il tasso di metabolismo,
l’attività,
le malattie e l’età. Stati di stress, come l’ansia, le infezioni,
le ferite, le operazioni chirurgiche, le ustioni e la stanchezza ne
aumentano
il fabbisogno nell’organismo. Individui ipoglicemici o che
seguono
una dieta iperproteica
necessitano di una dose maggiore di vitamina C, poiché tali condizioni
interferiscono con il metabolismo della vitamina. Persone con alti
livelli
di rame o di ferro nel sangue hanno bisogno di una maggior assunzione
di
vitamina C. Ogni condizione che elevi il livello di rame nel siero
incrementa
il fabbisogno di vitamina C, compresa la schizofrenia, il fumo, (i
fumatori
dovrebbero assumerne 100 mg al giorno) l’uso di contraccettivi orali,
mestruazioni
e l’ultimo mese di gravidanza (consultate un medico). Due grammi al
giorno
per due settimane diminuiranno la durata e la gravità del raffreddore
e dei sintomi di allergie.
Quando
la vitamina C viene prescritta
per ragioni terapeutiche, il dosaggio è molto importante. Troppo
poca avrà poco o nessun effetto. Oltre ai 60 mg per gli adulti,
si consiglia l’assunzione di altri 10 mg alle gestanti e di altri 35
alle
donne che allattano. In alcune circostanze e nel corso di certe
malattie
sarà necessario aumentare la dose, come nel caso di temperatura
corporea estremamente alta o bassa, in presenza di livelli tossici di
piombo,
mercurio e cadmio e con l’uso cronico di medicinali come l’aspirina e i
barbiturici. Quando vengono somministrate dosi molto alte della
vitamina,
è necessario aumentare anche l’assunzione di calcio.
In
qualche caso, dosi ampie di
vitamina C possono dare effetti collaterali. I sintomi possono essere
una
leggera sensazione di bruciore durante l’orinazione, disordini
intestinali
o diarrea, gas intestinali o dolori addominali, arrossamenti cutanei e
nausea. Quando uno di questi sintomi si presenta è bene ridurre
il dosaggio. La presenza di queste condizioni può essere
evitata
assumendo la vitamina
dopo i pasti, la qual cosa è anche utile per una corretta
assimilazione.
Se i sintomi persistono, si possono provare altri tipi di vitamina C.
Non
dovrebbero essere assunte grandi
dosi di vitamina C da coloro che hanno la tendenza alla formazione di
calcoli
di ossalati o cistinuria, a meno che essa non sia sotto forma di
ascorbato
di sodio. L’ascorbato di sodio non influisce
sull’acidità
delle urine
e favorisce l’escrezione degli ossalati. Alcuni individui soffrono di
una
malattia genetica rara che provoca la formazione di calcoli renali
quando
si assumono grandi quantità di vitamina C. Le persone che hanno
una tendenza alla gotta e quelle che, a causa di una condizione
genetica,
hanno un assorbimento alterato della vitamina C, sono più esposte
alla formazione di calcoli. In questi casi vi è la necessità
di ridurre l’assunzione della vitamina. Gli americani di colore, gli
africani,
gli asiatici, gli ebrei sefarditi e alcuni altri gruppi etnici possono
avere maggiori effetti
collaterali
dovuti all’assunzione
di dosaggi molto alti. La vitamina potrebbe provocare la rottura dei
loro
globuli rossi causando anemia emolitica. Le persone che soffrono di
anemia
falciforme sono particolarmente vulnerabili.
Anche
le terapie a base di estrogeni
aumentano il fabbisogno di vitamina C e B6. La vitamina C può dare
una lettura falsata dei test glicemici (eccetto la esochinasi), della
glucosio
ossidasi e del test per la ricerca di sangue nelle feci. Abbassando la
quantità di vitamina C, dopo un’assunzione di alte dosi si possono
avere sintomi di scorbuto (soprattutto nei neonati). Quindi le dosi
della
vitamina dovrebbero essere abbassate gradualmente in un periodo di
tempo
finché l’organismo si è adattato al nuovo regime. Le persone
che prendono anticoagulanti potrebbero cancellarne l’effetto prendendo
dosi molto alte di vitamina C. Un eccesso di vitamina può promuovere
l’assorbimento del ferro, provocando così un’overdose del minerale.
Effetti da
carenza e sintomi
Segni
di carenza sono respiro
corto, cattiva digestione, capelli fragili con doppie punte, capelli
che
si spezzano sottopelle e che si attorcigliano, capelli secchi e
annodati,
scarsità di latte, rottura dei vasi sanguigni causa di sanguinamento
delle gengive alla base dei denti, rottura dei capillari causa di
emorragie
puntiformi, problemi alla pelle, indebolimento dello smalto, tendenza
alla
formazione di ematomi, giunture gonfie o doloranti, perdita di sangue
dal
naso, anemia, diminuita resistenza alle infezioni, lenta guarigione di
fratture e ferite. I denti possono essere meno saldi e perdere le
otturazioni.
Anche carenze minime di vitamina C possono causare disturbi alle
gengive
che permettono ai batteri e alle sostanze tossiche di penetrare nei
tessuti
causando periodontopatie.
La
mancanza di vitamina C può
essere causa di infarti e di ictus, provocati da coaguli. La carenza
può
causare degenerazione muscolare che può includere il cuore. E’ noto
che il fumo diminuisce il livello di acido ascorbico nel
sangue.
Ad
un campione di sangue umano
di cui si conosceva con precisione il contenuto di acido ascorbico è
stato aggiunta nicotina. Il contenuto di acido ascorbico è diminuito
di una percentuale dal 24 al 31%.
Gli
etilisti hanno un tasso bassissimo
di vitamina C nel siero perché la vitamina è utilizzata per
eliminare gli effetti tossici dell’alcool. E’ stato scoperto
recentemente
che gli anziani e coloro che soffrono di malattie croniche insieme agli
etilisti formano un gruppo di persone più vulnerabile allo scorbuto.
Gravi carenze causano lo scorbuto in qualunque persona. Le persone
malate
di cancro, quelle che soffrono di disturbi dentali, ortopedici o i
dializzati
sono tutti esposti a carenze di vitamina C.
In
caso di carenza la pelle diventa
ruvida, secca e squamosa. Le terminazioni ossee si ammorbidiscono e
diventano
doloranti, insorgono malformazioni che possono causare squilibri nella
crescita e fratture. Un sanguinamento abbondante delle articolazioni e
delle cavità del corpo può provocare la morte.
Effetti
benefici nelle malattie
La
vitamina C ha un ruolo importante
nella prevenzione e cura dello scorbuto. Essa facilita la formazione di
ossa e denti sani, proteggendo lo smalto e la polpa. Riduce inoltre gli
effetti negativi sull’organismo di certe sostanze che producono
allergie.
La vitamina C viene frequentemente usata per ridurre la durata e la
gravità
del raffreddore comune. Il fluido lubrificante delle articolazioni
(liquido
sinoviale) diventa più scorrevole quando i livelli sierici di acido
ascorbico sono alti e consente una maggiore libertà di movimento.
Quindi, pazienti artritici curati con vitamina C possono ricavare un
po’
di
sollievo
dal dolore. E’ un elemento
nutritivo importante nel trattamento delle ferite perché accelera
il processo di rimarginazione, particolarmente in caso di bruciature
della
cornea. L’acido ascorbico può abbassare il contenuto di
colesterolo
nel sangue dei pazienti
affetti da arteriosclerosi. Il tasso di colesterolo nel siero si riduce
del 35-40% con il trattamento con vitamina C. Anche se non si conoscono
ancora i risultati definitivi, gli studi sulla relazione tra
colesterolo
e vitamina C continuano.
Il
fabbisogno di vitamina C aumenta
con l’età a causa di un maggior bisogno di rigenerazione del collagene.
Col passare degli anni, le ghiandole sessuali richiedono una maggior
quantità
di vitamina C e la ottengono dagli altri tessuti, che rimangono esposti
alle malattie. Quindi un’integrazione adeguata contribuirà a ridurne
l’impoverimento. La vitamina C ha dato risultati positivi nei casi di
sterilità
maschile. E’ stato notato che la vitamina migliora l’utilizzazione di
zinco,
magnesio, rame e potassio, elementi vitali per un normale funzionamento
dello sperma. La vitamina C dà risultati positivi in caso di displasia
cervicale, un disturbo che può portare al cancro. La vitamina C,
la vitamina E e i bioflavonoidi hanno dato sollievo a molte persone che
soffrivano di vene varicose. Una dieta equilibrata insieme
all’esercizio
fisico aiutano a prevenirle.
L’octocosanolo
nel germe di grano
o sotto forma di Prometol (capsule di sostanza cristallina), che si può
acquistare nei negozi di alimenti naturali, assunto insieme all’olio di
primula, la vitamina E (sotto forma di tocoferoli misti), la vitamina
C,
il selenio e la lecitina può migliorare i sintomi della sclerosi
multipla. Consultate un medico per avere un dosaggio
terapeutico.
Nella
malattia di Crohn, il corpo
utilizza zinco, magnesio, piridossina, niacinamide, vitamina C e E per
proteggersi dall’ossidazione. Le vitamine C e B6 sono entrambe
diuretici
naturali e vengono usate insieme ai bioflavonoidi dai medici
nutrizionisti
per curare i pazienti ipertesi potenziando l’azione della vitamina C
nell’organismo
(ad esclusione dell’ascorbato di sodio).
La
vitamina C è importante
in tutte le condizioni stressanti. Il fabbisogno di acido ascorbico nei
tessuti è superiore in presenza di metabolismo accelerato. La vitamina
C stimola la produzione di interferone e agisce da fattore inattivante
contro i virus e le infezioni, incluso il virus herpes, le eruzioni
vacciniche,
il virus dell’epatite, della poliomielite, dell’encefalite,
del
morbillo,
della polmonite e dell’AIDS.
Ciò avviene perché la vitamina C, catalizzata dagli ioni
del rame, riduce le molecole di ossigeno in molecole tali che, a loro
volta,
attaccano gli acidi nucleici del virus. Dato che il normale
funzionamento
dei globuli bianchi che lottano contro le infezioni dipende dalla
vitamina
C, questo stesso meccanismo opera contro i batteri, compresi quelli
responsabili
della difterite, della tubercolosi, del tetano, della febbre tifoide, e
gli stafilococchi.
Se
viene assunta vitamina C sufficiente
per saturare i tessuti, essa entra nelle cellule e distrugge i virus
momentaneamente
inattivi. Per più di 25 anni il dott. Frederick Klenner di Reidsville,
in North Carolina, ha usato la vitamina C nel trattamento di malattie
virali.
La sua terapia si basa sulla somministrazione, per via endovenosa o per
via orale, di 20-40 grammi di vitamina C al dì. I sintomi dello
scorbuto regrediscono rapidamente con la somministrazione di 100 mg al
giorno. Si è appurato che la somministrazione di due grammi al giorno
o di 500 mg iniettati due volte al giorno inibisce la coagulazione del
sangue. Dosi massicce di vitamina C sono state usate per curare
tossicodipendenti,
inclusi gli eroinomani e i dipendenti da metadone e barbiturici. Il
chiropratico
Alfred F. Libby di Santa Ana, California, ha ottenuto buoni risultati
somministrando
per quattro giorni da 25 a 85 grammi di ascorbato di sodio, una
versione
della vitamina C, poi ha ridotto la dose a 5 grammi di ascorbato di
sodio
e 5 grammi di acido ascorbico. Il trattamento facilita la rinuncia
all’eroina,
aiuta a stabilire un buon appetito e un buon sonno, e aiuta a eliminare
ragionamenti anormali. La vitamina C è stata utilizzata per effettuare
dei test che valutassero i suoi effetti sull’intelligenza. Uno studio
basato
su un gruppo di controllo formato da bambini ha riscontrato
una
aumento del 3,6% del QI quando
la somministrazione di vitamina C veniva aumentata del 50%.
Dosaggi
alti di vitamina C riducono
i livelli del vanadio che è associato a disturbi maniaco-depressivi
e a disturbi del metabolismo idrico e degli elettroliti. La vitamina C
può aumentare l’efficacia degli psicofarmaci come l’aloperidolo,
permettendo quindi di ridurne le quantità, con conseguente diminuzione
degli effetti collaterali. Il dott. Carl Pfeiffer afferma che la
vitamina
C agisce come ansiolitico sul sistema nervoso. Egli usa la vitamina C
per
trattare la schizofrenia. Studi hanno mostrato che i pazienti
psicolabili
hanno un inusuale bisogno eccessivo di vitamina C. Il trattamento con
vitamina
C porta
un miglioramento in casi
di paranoia e depressione.
La
vitamina C previene la formazione
di nitrosammine cancerogene dai nitriti e nitrati che si trovano in
alcuni
alimenti. La vitamina C è stata usata con successo per curare morsi
di serpenti e di ragni, punture di insetti e rabbia. Attualmente
vengono
svolte delle ricerche per determinare il suo ruolo nel favorire la
resistenza
alla stanchezza, alle malattie respiratorie e al dolore. La vitamina C
è importante per il recupero di pazienti colpiti da attacco cardiaco,
prevenendo la dannosa azione dei radicali liberi. Comunque, il cuore
assorbirà
una così grande quantità di vitamina C da altri tessuti del
corpo, che sarà necessaria un’integrazione sufficiente. Alcuni medici
scozzesi sostengono che la vitamina C contrasta le emorragie del tratto
intestinale causate dall’aspirina o dall’alcool. L’emorragia può
anche continuare o rincominciare se non è presente vitamina C
sufficiente
per chiudere le lesioni.
La
vitamina C è essenziale
per stimolare il sistema immunitario, mettendo l’organismo in grado di
resistere alle malattie, incluso il cancro, soprattutto, secondo
recenti
scoperte, il cancro allo stomaco e all’esofago. Questa scoperta è
stata allargata anche al tumore alla laringe in individui fumatori e
bevitori.
Il suo ruolo di antiossidante nei polmoni è prezioso per minimizzare
gli effetti dell’inquinamento ambientale, inclusi quelli dovuti a
monossido
di carbonio e fumo di sigaretta. I livelli di vitamina C nei fumatori
possono
essere riportati alla normalità attraverso l’integrazione.
La
vitamina C può bloccare
la formazione di sostanze cancerogene come le nitrosammine. Queste
sostanze
si trovano nei cosmetici, nei prodotti a base di tabacco, nel fumo di
sigaretta,
nelle bevande a base di malto e nelle carni trattate (ad alcuni tipi di
salumi viene aggiunta la vitamina C per evitare che le nitrosammine
entrino
nell’organismo). Si riporta che alcuni individui sono stati guariti dal
cancro con l’assunzione di 10 grammi di vitamina C al giorno.
Altri
pazienti affetti da cancro
in fase terminale sono sopravvissuti quattro volte di più di quelli
di un’gruppo di controllo. Tuttavia questi risultati dovranno essere
confermati
da studi più approfonditi. La vitamina C può neutralizzare
la tossicità delle clorammine, che vengono aggiunte all’acqua per
sostituire il cloro (del quale si conosce l’azione cancerogena). La
vitamina
C protegge anche dagli effetti nocivi di sostanze dannose come il
cadmio,
il mercurio, il piombo, il ferro, il rame, l’arsenico, il benzene e
alcuni
pesticidi.
Il
dott. James Greenwood dell’Università
di Baylor, dichiara che un’assunzione maggiore del normale di vitamina
C aiuta a conservare l’integrità dei dischi intervertebrali ed a
prevenire problemi alla schiena. Le temperature alte o basse aumentano
il fabbisogno di vitamina C. La vitamina, in parte, migliora il
metabolismo
della tirosina e fenilalanina, precursori di ormoni caloriferi come
quelli
tiroidei. La vitamina C può aiutare i diabetici che soffrono di
sanguinamento alle gengive, cicatrizzazione lenta delle ferite ed
invecchiamento
precoce della pelle.
Ricerche
eseguite in laboratorio
sulle scimmie hanno dimostrato che la vitamina C può proteggere
dal congelamento. Studi condotti in Russia hanno mostrato che la
vitamina
C rallenta il processo d’invecchiamento. Gli atleti russi adoperano la
vitamina C per accrescere i tessuti muscolari. La vitamina C può
far diminuire il fabbisogno di alcuni medicinali come la L-Dopa e gli
antidolorifici
somministrati a pazienti affetti da cancro. La vitamina impedisce a
certi
enzimi di scomporre i naturali composti antidolorifici del cervello.
La
vitamina C aiuta le vittime
di shock da ferita, shock elettrico e folgorazione. Previene la
miliaria
rubra e i colpi di calore. La leucemia, la pancreatite e le malattie
reumatiche
del cuore rispondono bene alla terapia con vitamina C. La vitamina C in
polvere, inumidita con l’acqua per ottenere una massa spalmabile da
applicare
sulla pelle, può risolvere l’irritazione da contatto di Rhus radicans
e Rhus diversiloba (due varietà di rampicanti diffuse in America,
N.d.E.) in 24 ore, se verranno assunte contemporaneamente anche dosi
adeguate
della vitamina per via orale.
Ricerche
eseguite su esseri umani
Vitamina
C e pertosse. A novanta
bambini affetti da pertosse, è stata somministrata vitamina C per
via orale, per iniezione 5.000 milligrammi al dì per sette giorni,
riducendone la dose gradualmente fino a raggiungere il livello
giornaliero
di 100 milligrammi. Ad un gruppo di controllo è stato somministrato
invece un vaccino contro la pertosse.
Risultati.
La durata della malattia
nei bambini che avevano ricevuto acido ascorbico è stata di 15-20
giorni, mentre la durata media per i bambini che avevano ricevuto un
vaccino
è stata di 34 giorni. Quando la terapia di acido ascorbico è
stata iniziata durante lo stadio catarrale, lo stadio spasmodico è
stato prevenuto nel 75% dei casi. (Journal of the American Medical
Association,
4 Novembre 1950, come riportato in Rodale, The Encyclopedia of
Healthful
Living, pag. 956.)
La
vitamina C e la miliaria rubra.
Trenta bambini sono stati suddivisi in due gruppi. Ad uno di essi è
stata somministrata vitamina C in rapporto al peso corporeo; all’altro
è stato somministrato un placebo, in questo caso sotto forma di
pillole di zucchero. Solo il farmacista sapeva a chi fossero state
realmente
somministrate. Dopo due settimane il dott. Hindson e il farmacista
paragonarono
i loro appunti:
Gruppo vitamina C Gruppo
placebo
1
immutato 9 immutati
4
migliorati 4 migliorati
10
guariti dalle lesioni 2 peggiorati
Ai 15 pazienti a cui fu somministrato
il placebo è stata data vitamina C in seguito alla prima comparazione.
Nell’arco di due mesi, non sono state riscontrate lesioni in alcuno dei
30 bambini. (Dosaggio: bambino di 17 chilogrammi = 250 milligrammi al
dì).
(dott. C. Hindson, come riportato in Rodale, ed., Prevention, Luglio
1972.)
Vitamina
C e carenza di ferro.
Trenta donne in età tra i 14 e i 40 anni soffrivano di carenza di
ferro. Fu loro somministrata una compressa da 200 milligrammi di acido
ascorbico al dì.
Risultati.
Dopo 60 giorni di trattamento,
la carenza di ferro migliorava. Una carenza cronica di ferro è spesso
complicata dall’effetto collaterale dello scorbuto. Per influenzare
l’assorbimento
del ferro è necessaria un’assunzione di almeno 200-500 milligrammi
di vitamina C al giorno. (Enil Margo Schleicher, direttore del reparto
di Ematologia dell’Ospedale St. Barnabas, Minneapolis, come riportato
in
Rodale, ed., Prevention, Agosto 1970.)
Vitamina
C e nicotina. Quattordici
fumatori e 14 non fumatori aventi abitudini dietetiche simili sono
stati
sottoposti a diete carenti di vitamina C. A tutti sono stati presi i
campioni
di sangue. Quindi sono stati somministrati 1,1 grammi di vitamina C e
abbondanti
dosi di vitamine idrosolubili per facilitarne l’assorbimento. Questo
processo
ha avuto la durata di 5 giorni, finché
l’organismo
dei soggetti non era
saturo di vitamina C. Per tre giorni le assunzioni di vitamina C sono
state
limitate e le urine scrupolosamente analizzate.
Risultati.
Le analisi del sangue
hanno dimostrato che i fumatori avevano circa il 30% in meno di
vitamina
C nel sangue rispetto ai non fumatori. (Omar Pelletier della Divisione
Ricerca del Food and Drug Directorate in Ottawa, Canada, come riportato
in Rodale, ed., Prevention, Luglio 1969.)
Vitamina
C e infiammazione dell’uretra.
Dodici uomini soffrivano di infiammazione dolorosa dell’uretra; dopo
un’attenta
visita, a ciascuno di loro sono stati somministrati, per quattro
giorni,
3 grammi di vitamina C. L’irritazione era provocata da cristalli
fosfatici
che si erano formati nell’urina a causa di un’insufficiente acidità.
Risultati.
Le alte dosi di vitamina
C sono risultate una buona terapia per introdurre sufficiente acidità
affinché i cristalli regredissero in soluzione. L’apporto in eccesso
di vitamina C ha determinato l’eliminazione dalle urine di quella parte
non immagazzinata dall’organismo e la conseguente guarigione dei
pazienti.
L’eccesso di vitamina C nelle urine si è rivelato efficace al 100%
nel curare i sintomi. (Rodale, ed., Prevention, Luglio 1973.)
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