|
|
La vitamina A è un elemento nutritivo liposolubile che si presenta in natura in due specie: vitamina A preformata e provitamina A, o precursore della vitamina A. Retinolo è il termine usato per indicare la quantità di vitamina A utilizzabile che è stata scomposta ed è al suo posto nel sangue, pronta per fare il suo lavoro. Circa la metà della vitamina A consumata negli Stati Uniti è del tipo preformato. La vitamina A preformata è concentrata nei tessuti animali, dove è stata già metabolizzata dal carotene contenuto nel cibo che l’animale ha mangiato. Una delle più ricche fonti naturali di vitamina A preformata è l’olio di fegato di pesce, che viene classificato come integratore alimentare. Altri cibi che contengono vitamina A preformata sono il latte, il formaggio, il burro, le uova e tutte le carni. Alcuni prodotti, come la panna, il burro ecc., possono contenere sia la vitamina A preformata che il beta-carotene. Il latte scremato, al quale viene tolto il grasso non contiene più vitamina A. La margarina generalmente viene integrata in modo che abbia lo stesso contenuto di vitamina A del burro. Il beta-carotene è l’altra metà della vitamina A e viene anche chiamato precursore o provitamina. Questa sostanza si trova nella frutta e nella verdura e la metà viene dalle verdure a foglia scura come gli spinaci, o la frutta e la verdura di colore arancio scuro come la zucca o il melone. Il carotene è il pigmento principale di queste verdure molto colorate (la clorofilla dà il colore verde) e diversamente dalle sostanze nutritive di origine animale, deve essere trasformato in vitamina A all’interno del corpo prima di poter essere assorbito. Esistono 500 carotenoidi e sappiamo che 50 tra questi partecipano al processo di trasformazione. Tra gli alimenti che contengono carotenoidi, il più famoso è la carota, che dà il nome al gruppo. Il beta-carotene è molto abbondante nelle carote, ma è presente in concentrazione anche superiore, in certe verdure dal fogliame verde, come la bietola, gli spinaci e la verza. La luteina, un altro carotene, è maggiormente presente nei broccoli, nei cavolini di Bruxelles e nel cavolo. La vitamina A aiuta la crescita e riparazione dei tessuti del corpo (incluse le cellule dell’epitelio) e contribuisce a mantenere la pelle morbida, liscia e libera da malattie. Internamente contribuisce a proteggere le mucose del naso, dei seni nasali, dei polmoni, delle palpebre, della bocca, della gola, dello stomaco, dell’intestino, (tratto digerente), della vagina e dell’utero, riducendo così l’esposizione alle infezioni. Questa protezione aiuta le mucose a combattere gli effetti di microrganismi invasivi e altre particelle dannose, tra le quali anche gli inquinanti dell’aria. Vengono protetti anche tutti i rivestimenti dei reni e della vescica. Inoltre la vitamina A favorisce la secrezione dei succhi gastrici necessari ad una adeguata digestione delle proteine. Altre importanti funzioni della vitamina A comprendono la costituzione di ossa robuste e denti forti, la formazione di un sangue ricco, la riproduzione, la stabilità e lo sviluppo della membrana cellulare, il sistema immunitario e il mantenimento di una buona vista. E’ essenziale nella formazione della porpora visiva, sostanza necessaria per una buona visione notturna. Le ricerche svolte mostrano che il beta-carotene aiuta il corpo a difendersi da alcuni tipi di cancro. La produzione di RNA viene fortemente incrementata dalla vitamina A. L’RNA (acido ribonucleico) è un acido nucleico che trasmette ad ogni cellula dell’organismo istruzioni sul loro comportamento, così che la vita, la salute e le giuste funzioni vengano mantenute. Il corpo deve essere in grado di sintetizzare nuovo RNA oppure incomincerà la degenerazione delle cellule. Studi hanno rilevato che nuovo RNA può essere prodotto anche in caso di carenze di vitamina A, comunque il livello di produzione di nuovo RNA è molto inferiore a quello che si avrebbe con una disponibilità sufficiente di questo elemento. Una delle fonti più ricche di RNA è il lievito di birra. Assimilazione ed immagazzinamento
Dosaggio e tossicità
La dose raccomandata di vitamina A
può essere assunta attraverso gli alimenti: 250 g di fegato di vitello
(un alimento ricchissimo di vitamina A preformata) contengono approssimativamente
9127 ER, mentre una mezza tazza di succo di carota, che contiene provitamina
A, ne contiene 3159 ER. Una patata americana arrosto (di dimensioni normali
15 x 5 cm) ne contiene 2488 ER mentre la zucca ne contiene 1715 ER (quantità
equivalente a una tazza).
Se dovesse manifestarsi uno dei seguenti
sintomi, consigliamo di diminuire le dosi a 15.000 UI o 3000 ER o di sospendere
l’assunzione della vitamina. Tra i sintomi ricordiamo: nausea, crampi e
dolori, amenorrea, vomito, diarrea, pelle secca, squamosa e pruriginosa,
sfoghi sulla pelle, perdita dei capelli, mal di testa, perdita dell’appetito,
perdita di peso, labbra dolenti, emorragie nasali, vista offuscata, fastidio
agli occhi, dolore ai polpacci, irritabilità, iperattività,
fragilità delle ossa, ispessimento delle ossa lunghe, dolore alle
ossa.
L’overdose di vitamina A può
causare malattie ossee (eccesso di siero di calcio) tra le persone che
soffrono di insufficienza renale cronica. I nefropatici sotto dialisi possono
avere problemi di riassorbimento osseo che causa un aumento dei livelli
di calcio nel sangue. Si tratta di un’evenienza rara in individui normali,
ma chi ha problemi di reni dovrebbe consultare un medico prima di prendere
vitamina A.
Le donne che prendono la pillola anticoncezionale dovrebbero prendere 5000 UI o 1000 ER di vitamina A, perché la pillola aumenta i livelli di retinolo nel sangue senza integrazione. Non è stata mostrata nessuna interazione negativa tra il beta-carotene e la pillola. La vitamina A preformata è stata collegata ad alcuni difetti di nascita in diversi animali. Negli esseri umani ci sono stati alcuni casi collegati ad un’assunzione giornaliera di 40.000 UI o più; alle donne incinte si raccomanda una dose di 5000 UI o 1000 ER. Non ci sono prove del fatto che il beta-carotene produca gli stessi risultati. L’isotretinoina e l’etretinato, due derivati della vitamina A prescritti per problemi dermatologici, possono provocare difetti di nascita e non devono essere usati in nessun caso da donne incinte o da donne in età fertile che non usano contraccettivi. L’etretinato rimane nel corpo per due anni o più. Il beta-carotene, disponibile senza ricetta, ha gli stessi risultati della vitamina A e nessuno degli effetti collaterali. Le dosi raccomandate sono di 5000 UI o 1000 ER o 25.000 UI o 5000 ER sotto forma di integratore. Queste dosi assunte quotidianamente, insieme ad alcuni alimenti ricchi di carotenoidi, aiuteranno a prevenire e proteggere da carenze e favoriranno il normale funzionamento cellulare. Le stesse dosi di beta-carotene sono adatte per i bambini. Una carota di dimensioni medie dà 5000 UI o 1000 ER di beta-carotene. Date le proprietà del beta-carotene in confronto a quelle della vitamina A preformata, non è necessario prendere il tipo preformato, a meno che non sia stato espressamente prescritto dal medico. I ricercatori hanno scoperto che 180 mg di beta-carotene al giorno stimolano la produzione dei T-helper (linfociti), cellule vitali che ci proteggono dalle infezioni. Effetti da carenza e sintomi La carenza di vitamina A può
manifestarsi quando la quantità assunta con la dieta è insufficiente,
quando il corpo è incapace di assorbire o immagazzinare la vitamina
(come nella colite ulcerosa, nella cirrosi epatica, nella fibrosi cistica,
che ostruisce il condotto biliare), quando una malattia impedisce la trasformazione
del carotene in vitamina A (come nel diabete mellito e nell’ipotiroidismo);
e quando c’è una perdita rapida della vitamina da parte del corpo
(come nella polmonite, nell’ipotiroidismo, nella nefrite cronica, nella
scarlattina, e alcune infezioni respiratorie.
La carenza si manifesta anche con
pelle rugosa, secca, prematuramente invecchiata; pelle macchiata con zone
più dure e esfoliate; perdita del senso dell’olfatto; secchezza
e indurimento delle ghiandole salivari in bocca, con conseguente maggiore
esposizione alle infezioni; inappetenza, senso di stanchezza frequente,
orzaioli; indebolimento delle difese immunitarie con conseguente aumento
delle infezioni respiratorie, digestive, urinarie, vaginali e altre. Altri
sintomi di carenza sono calcoli renali, crescita stentata, arresto della
crescita ossea, anemia (delle piccole cellule) e dolore alle articolazioni.
Vi può essere anche una carenza quando i capelli perdono lucidità
e le unghie divengono fragili. Alcuni studi sugli animali hanno mostrato
che i carcinogeni che provocano il cancro sono molto più attivi
quando c’é una carenza di vitamina A.
I risultati degli esperimenti sugli animali, svolti dal dott. Thomas Moore, dell’Università di Cambridge, Inghilterra, mostrano che la carenza di vitamina A determinava un sottosviluppo dei testicoli che apparivano rimpiccioliti e flaccidi. Gli uomini che soffrono di diabete hanno una maggior incidenza di impotenza rispetto ai non diabetici. Se, a causa di qualche disturbo il corpo è incapace di usare il carotene, questo può provocare una carenza di vitamina A. Dato che i diabetici non possono trasformare il carotene in vitamina A, la maggior incidenza dell’impotenza potrebbe essere legata a tale carenza. Il dott. Moore afferma anche che la carenza di vitamina A nelle donne è causa di sterilità e di una maggiore incidenza di aborti spontanei. Negli esperimenti sugli animali, le femmine carenti di vitamina A che riuscivano a concepire, avevano problemi come parti difficili, morte del feto, palatoschisi o altri difetti congeniti. Effetti benefici nelle malattie Molte persone non si rendono conto
dell’importanza della vitamina A nel combattere le infezioni. Rafforzando
le pareti delle cellule, aiuta a proteggere le mucose dall’invasione dei
batteri. Alcune persone che non rispondono alla vitamina C nel combattere
un raffreddore potrebbero rispondere alla vitamina A. Le persone che vivono
in ambienti ad alto tasso di inquinamento sono più esposte alle
infezioni e ai raffreddori rispetto a quelle che vivono in ambienti dall’aria
più pulita. Se un’infezione è già in corso, dosaggi
terapeutici di vitamina A aiuteranno ad impedirne l’aggravamento.
Una somministrazione di vitamina A
ha contribuito ad accorciare il decorso di malattie infettive come la rosolia,
la scarlattina, il raffreddore comune ed infezioni all’orecchio medio,
intestino, ovaie, utero e vagina. Si è anche rivelata efficace nell’abbassare
alti livelli di colesterolo e nell’ateroma (degenerazione grassa o ispessimento
delle pareti delle grandi arterie).
La vitamina A, che controlla la differenziazione
cellulare, protegge i tessuti epiteliali dei rivestimenti esterni e interni,
come la pelle, lo stomaco e i polmoni, dalle trasformazioni cancerose.
I ricercatori ritengono che la vitamina A combatta il processo canceroso
attivando il sistema immunitario dell’organismo e prevenendo il restringimento
del timo (che ha un ruolo importante nell’immunologia del corpo). Quando
agli animali ai quali era stato iniettato un virus tumorale, sono state
somministrate dosi massicce di vitamina A, i tumori sono regrediti e il
timo ha ritrovato le sue dimensioni normali.
Il beta-carotene, diversamente dalla
vitamina A, è un antiossidante che combatte le sostanze cangerogene
intrappolando le molecole pericolose che contribuiscono allo sviluppo di
un processo maligno. Sembra che la famiglia dei carotenoidi lavori insieme,
ciascuno a modo suo, per assicurare che tutte le cellule siano in salute.
I risultati di molti studi suggeriscono che i tumori della vescica, della
laringe, dell’esofago, dello stomaco, del colon/retto e della prostata
traggano beneficio dall’assunzione di beta-carotene.
Ci sono delle prove che suggeriscono che il beta-carotene possa in qualche modo bloccare i danni provocati dai continui e violenti attacchi di sostanze cancerogene come il fumo di sigaretta. Gli alimenti che contengono grandi quantità di carotene possono aiutare nella cura e nella prevenzione del tumore alla laringe nel periodo critico dopo aver smesso di fumare. Gli individui che hanno un livello troppo basso di beta-carotene nel sangue corrono un rischio quattro volte maggiore di sviluppare il tumore del fumatore (carcinoma epidermoide). La vitamina A preformata e il beta-carotene, sia soli che combinati, sono capaci di prevenire, diminuire e qualche volta debellare la leucoplachia orale, (lesioni precancerose presenti sulle labbra e all’interno della bocca), in particolare tra i fumatori. Un articolo pubblicato nel New England Journal of Medicine nel 1987 rivelava la correlazione tra bassi livelli di beta-carotene nel sangue e cancro ai polmoni. La vitamina A può ridurre in
modo significativo gli effetti immuno-depressivi delle radiazioni e della
chemioterapia antitumorale. L’aggiunta del beta-carotene ha permesso ai
ricercatori di aumentare il dosaggio delle radiazioni e della chemioterapia
sugli animali da laboratorio in modo sufficiente da permettere nella maggioranza
dei casi una regressione completa del tumore.
La vitamina A è collegata allo
sviluppo sessuale ed alla riproduzione. E’ essenziale nel processo chimico
in cui il colesterolo viene trasformato in estrogeni femminili e androgeni
maschili. Una quantità insufficiente di questi ormoni sessuali provoca
una degenerazione degli organi riproduttivi. Vi è una ripresa delle
attività ormonali normali negli animali affetti da questa patologia,
con la somministrazione di vitamina A. Studi condotti su individui di sesso
maschile che presentavano vari livelli di deficienza spermatica, hanno
mostrato che dopo un trattamento con un’associazione delle vitamine A e
E, il livello spermatico ritornava nella norma.
Applicata localmente o topicamente,
la vitamina A può rimarginare impetigine, bubboni e ulcere aperte.
Esternamente la vitamina A viene usata per il trattamento dell’acne. Sebbene
la vitamina A preformata possa seccare l’acne, le dosi sono molto forti
e possono essere tossiche, e l’acne può riformarsi dopo la sospensione
della terapia. Le nuove forme di derivati della vitamina A si sono dimostrate
più efficaci e con meno effetti collaterali. L’isotretinoina è
efficace contro l’acne cistico. Il Tretinoin (l’elemento attivo nel Retin
A) è consigliato nel caso di acne vulgaris, il più comune
tra gli adolescenti, e il Tigason (etretinato) ha dato risultati positivi
nel trattamento della psoriasi. L’etretinato ha guarito l’80% dei pazienti
che lo hanno preso quotidianamente per tre o quattro mesi.
Ricerche eseguite sugli esseri umani
Risultati. Si sono evidenziate ulcere
da stress in 15 dei 22 pazienti non trattati. Massicce emorragie intestinali
si sono verificate in 7 di questi pazienti e emorragie gravi in altri 7
di essi. Dei 14 pazienti trattati con dosi massicce di vitamina A, emorragie
gastrointestinali superiori si sono verificate soltanto in due casi.
|
|