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Come preparare il pane
in casa
Il pane ottenuto con il lievito madre,
specie se impastato con un pò di patate lesse e schiacciate, si
conserva più a lungo del pane fatto con il lievito di birra. Mantiene
il gusto anche per una settimana, se ben conservato e protetto dal calore
e dall'aria diretta.
La preparazione consiste nelle seguenti
fasi:
1) impasto con il lievito naturale
e prima lievitazione;
2) lavorazione del panetto dopo la
prima lievitazione;
3) seconda lievitazione;
4) cottura.
Preparazione dell'impasto
Bisogna mescolare il lievito madre
con la farina e l'acqua fino ad ottenere una consistenza morbida ed elastica.
Con un pò di esperienza si impara a dosare l'acquya necessaria.
Se la pasta appare troppo molle si aggiunge un pò di farina e, viceversa,
se appare troppo dura si aggiunge un goccio d'acqua.
Le dosi sono le seguenti:
- una parte di lievito madre;
- quattro parti di farina;
- acqua in proprozione della farina
e cioè circa la metà di questa in peso;
- 25 grammi di sale fino per ogni
chilo di farina.
Niente altro, nasta lavorare bene
fino ad amalgamare il tutto e farmare una sfera o, se si preferisce, una
pagnotta.
Prima Lievitazione
La prima lievitazione serve a far
raddoppiare il volume del panetto che deve essere posta nella camera di
lievitazione (vedi la decsrizione nella pagina del lievito madre). In pratica
è necessario una temperatura il più possibile vicina ai 25°.
A questa temperatura è sufficiente una notte per ottenere la giusta
lievitazione. Il sistema per ottenere il caldo adatto è spiegato
sempre nella pagina del lievito.
Qualora i gradi fossero inferiori
nell'ambiente è necessario attendere di più in ragione di
almeno un'ora in più per ogni grado in meno.
Il recipiente in cui riporre il panetto,
ben infarinato, deve essere ricoperto con un panno di cotone umido. Questo
servirà anche ad evitare che si formi una sottile crosta dovuta
al calore della camera di lievitazione (che può essere una zona
del pensile, meglio se sopra il frigo dove il calore sviluppato dal motore
viene comodamente sfruttato all'uopo).
Lavorazione e seconda lievitazione
Per avere una seconda lievitazione
occorre prima procedere alla lavorazione del panetto. Si mette su una spianatoia
con della farina e lo si preme delicatamente con le mani cercando di schiacciarlo
per far fuoriuscire dall'impasto le bolle d'aria che si sono formate internamente.
Quindi si forma di nuovo una palla piegando dall'esterno verso l'interno
le parti della pasta, senza strapparle, in modo da incorporare aria nell'impasto.
Bisogna sempre evitare di strappare
la forma.
A questo punto si rimette il tutto
nel recipiente e nella stessa camera di lievitazione per ottenere il secondo
aumento di volume. Occorrerà ancora lo stesso tempo della prima
lievitazione e che dipenderà, sempre, dalla temperatura. Se tutto
è ottimale basteranno 3 o 4 ore a 20°.
Si avrà avuto cura di prelevare
delicatamente un pezzo di pasta da riporre in una terrina per il nuovo
lievito madre.
La cottura
L'impasto si gonfia fino a raggiungere
circa una volta e mezzo il volume iniziale. Se è stato posto direttamente
nella teglia per la cottura bisogna averla opportunamente infarinata, ma
in questo caso l'impasto potrebbe allargarsi troppo, specialmente se è
troppo umido, e perdere la sua forma inziale. Inoltre non viene ben cotto
alla base. E' meglio utilizzare un panno dentro il recipiente della lievitazione
e poi, prendendo per gli angoli, rovesciare l'impasto lievitato, senza
toccarlo, direttamente nel recipiente di cottura.
Il forno deve essere preriscaldato
a 240°C. Inoltre deve essere molto umido durante la cottura, per favorire
una buona crosta. Per questo è opportuno versare dell'acqua nella
leccarda, o in una teglia posta sul fondo del forno, poco prima di infornare,
per ottenere sufficiente vapore quando la teglia è già calda.
E' mopportuno fare delle incisioni,
con una lama bene affilata, profonde circa 1/3 dell'altezza della pagnotta.
La cottura deve durare ¾
ora (i primi 20-25 minuti a 240°C poi a 190°C). Essa si può
dire perfetta quando picchiando sul fondo del pane si sente un suono di
vuoto.
Quindi bisogna lasciare raffreddare
sopra una griglia (anche quella del forno va bene) perché la crosta
non diventi molle e continui ad asciugarsi l'interno.
Non bisogna mangiarlo subito, ma
aspettare qualche ora. Diversamente si seccherebbe la parte tagliata ed
il sapore della parte tagliata non sarebbe della giusta qualità. |
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