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Per esso esistono i codici di programmazione e bisogna conoscerli per poter scrivere la sorgente che mostra il risultato come viene visto nel web. Non è difficile ma nemmeno tanto semplice se è vero che occorrono notevoli aggiustamenti fino a ottenere un aspetto soddisfacente. Senza contare gli innumerevoli controlli da una parte all'altra: ciò che si scrive come linguaggio e ciò che si vede alla fine. Fortunatamente esiste anche un metodo molto più rapido per comporre una pagina e per vedere immediatamente come apparirà al navigante: l'editor.
WYSIWYG è l'acronimo dell'inglese What You See Is What You Get ("quello che vedi è quello che ottieni") ossia vedi mentre costruisci la pagina web. E difatti gli strumenti da lavoro sono tutti pronti e facilmente impiegabili nella composizione. Essa è immediata. Si possono modificare i caratteri, i colori, inserire le famose tabelle, cioè le aree dove scrivere separatamente da altre tabelle, oppure immettere una immagine, fino a quando la pagina non ci appare con completa nostra soddisfazione. E poi collegare un testo tramite un link ad altra pagina, a una zona interna, a una email automatica. Il bello è che anche questo software è gratis e scaricabile dalla rete pure in italiano. Prodotto e distribuito open source, ossia liberamente, dalla Fondazione Mozilla, la stessa che una volta si chiamava Netscape e che aveva prodotto l'altro editor Composer (non adatto a Windows Vista, ma funziona con XP). La stessa del marchio Firefox, il browser. Detto questo non resta che cominciare a lavorare per il proprio sito. Dopo alcune prove si diventa sufficientemente esperti per poter programmare senza sapere linguaggi alcuni: basta un po' d'inventiva e di passione. Tutto il resto, come pubblicare il sito, come farlo conoscere e come aggiornarlo è descritto in altre pagine di questa stessa sezione: nell'indice web e pc. |
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