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Chi ha un sito web e usa la pubblicità per ottenere un ritorno
economico sa che esistono le statistiche in tal senso. I vari rapporti
sul rendimento mostrano, nelle loro apposite pagine per i webmaster,
come sia possibile controllare le visualizzazioni di pagine, i clic
ricevuti, e altri valori che si chiamano CTR, CPC e RPM dal significato
un po' meno intuitivo. Anche se non è difficile capire di che si
tratta, bisogna saperli valutare per confrontare siti differenti oppure
mesi diversi, se non altri parametri che possano far aumentare i
guadagni. O differenti sistemi pubblicitari.
Vediamo come interpretarli.
Come
interpretare Clic, CTR, CPC e RPM? |
Se è semplice capire che cosa significhi visualizzazione di pagine e
clic, non lo è altrettanto per gli altri dati i quali necessitano di
alcune, pur facili, operazioni matematiche. L'importante è interpretare
il tutto per migliorare la resa della pubblicità sulle pagine
web di un sito. Le
visualizzazioni sono il numero di volte che un determinato banner
pubblicitario appare sulla pagina visitata da un navigatore. Può
essere diverso, il numero, da quanto abbiamo rilevato tramite un
contatore di visite per il fatto che non sempre il banner, che è
richiamato dal codice della pagina, viene effettivamente caricato.
Potrebbe non essere disponibile oppure il navigante non resta il tempo
necessario sulla pagina mentre già è stato incrementato il numero della
statistica della visita. Ma poco importa in questo caso. Il numero
di clic ricevuti, ovviamente, rappresenta le volte che un visitatore fa clic,
appunto, su un banner che abbiamo inserito nella pagina del nostro
sito. La relativa statistica mostra se, nel
tempo, il totale sia diminuito o sia aumentato. Ma anche questo
valore non è molto importante per controllare le entrate e il modo
in cui il sito rende.
Il CTR, (sigla che vale come acronimo di Click-Through Rate,
ossia percentuale di clic, letteralmente percentuale attraverso i
clic), mostra in che misura le pagine visualizzate abbiano reso in
termini di clic, non di guadagno. Perché il tutto dipende da quanto sia
pagato mediamente, poi, il singolo clic. Dunque è un valore che vuol
dire soltanto se ci siano stati più o meno visitatori che abbiano
cliccato sul banner esposto nella pagina. Il valore si ottiene
dividendo il numero di clic per il numero delle visualizzazioni
e moltiplicando per 100 il risultato. Esempio: se abbiamo 20 clic
e 923 visualizzazioni di pagina, allora avremo un CTR di 20/923x100=
2,17 (che è una percentuale, difatti appare spesso proprio scritto
2,17%).
Il CPC, (sigla che vale come acronimo di Cost Per Click,
molto simile all'italiano costo per clic), significa quanto si viene
pagati, in media, per ogni clic ricevuto dal banner delle pagine
visualizzate. Serve come statistica soltanto per controllare se il sito
attiri pubblicità che rende oppure se i guadagni possano migliorare. A
parte le bufale che girano sulla rete di guadagni astronomici per ogni
clic su determinati banner e pubblicità, bisogna osservare che si
pagano, in genere, pochi centesimi a clic. Tale valore potrebbe
dipendere da quanto offre chi si fa pubblicità, ma non si superano
facilmente i 20 centesimi di euro. Si ottiene come risultato delle entrate
diviso il numero di clic. Per esempio con una stima delle entrate di
euro 3,04 e 20 clic si ha: 3,04/20=0,15 centesimi di euro che è un
valore a tuttoggi normale.
Il valore di RPM è,
invece, ciò che bisogna guardare, soprattutto, in questo tipo di
statistiche. E vediamo perché. La vera resa di un sito si dimostra non
tanto con il numero di clic, difatti potrebbero essere pochi ma ben
pagati, non tanto con le visualizzazioni di pagina, difatti potrebbero
essere poche ma con molti clic oppure pochi e buoni, quanto con il
valore di ciò che tutto racchiude in sé. RPM, (acronimo di Revenue Per Mile,
ossia ricavi per mille impressioni), è il vero valore che interessa chi
mostra altrui pubblicità sul proprio sito. Difatti con l'RPM si
controlla quanto rende l'intera operazione pubblicitaria per ogni
mille visualizzazioni. Al di là di quanto possa essere pagato un clic e
di quanti possano essere coloro che abbiano fatto clic su un banner. In
definitiva, RPM considera tutto insieme e determina la resa economica
della pubblicità. Si calcola dividendo le entrate totali per il
numero di visualizzazioni di pagine e moltiplicando il risultato per
mille. Ecco un esempio: euro 3,04/923 visualizzazioni x1000=3,29 euro
(che rappresenta il valore di quanto il sito guadagni ogni mille
visualizzazioni). In alcuni casi viene chiamato eCPM (acronimo di effective Cost Per Mile, costo effettivo per mille impressioni di pagina), ma non cambia nulla e il calcolo è identico a RPM. Con
un RPM che si mantiene costante nel tempo sul valore di 2, (normale
per le pubblicità offerte in rete), si è certi di ottenere 20,00 euro
con
10'000 visualizzazioni giornaliere. Questo è un valore di riferimento
per chi desideri guadagnare con il proprio sito mediante pubblicità.
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