Visitare Sulmona Sono poco più di 25000 gli abitanti di questa città. Eppure la piazza, chiamata Maggiore ma dedicata a Garibaldi, ti sembra di una metropoli. E' vastissima. E da lì parti per un giro turistico. Cominci con la cattedrale, San Panfilo, il patrono di Sulmona, bello il portale e le due sculture di animali in basso e di lato. Ti ricordano altre forme simili, di altri posti. Continui con la Santissima Annunziata che mostra molti particolari architettonici nelle sue forme e nelle facciate: gli archetti ai cornicioni, le aperture bi e trilobate, ornate di elementi scultorei. Persino un acquedotto medioevale attira la tua attenzione di persona che ama il passato. Ma il più bello di tanti monumenti è la chiesa si Santa Maria della Tomba che ti ricorda Collemaggio dell'Aquila. La forma squadrata della facciata, il grande rosone centrale sull'ingresso, lo stesso ingresso scavato nello spessore murario. Bello! I colori dei materiali. Elegante tutto. Poi le porte della città, incastonate nelle case, come al tuo paese, vedi e associ, ti pare che ci sia un filo conduttore, forse nemmeno sei molto lontano dalle tue parti. E le mura, che circolano attorno ad alcune parti del centro storico. Oltre a fontane e palazzi antichi. Ed è sera, sei quasi soddisfatto, hai percorso chilometri ma sei felice che ti trovi in un bar, ti parlano di Ovidio che è nato qui. Chi? Chiedi. Ovidio, chi, Nasone. Publio Ovidio Nasone, Publius Ovidius Naso nato qui nel 43 avanti Cristo, il 20 marzo. Il celebre poeta latino. Ti osservano se sei di questo mondo o un alieno, dalla faccia che mostri a tutti i presenti. Sei rosso come un peperone arrosto Che razza di figura che fai! E sei uscito dal classico! Non ricordavi. Anche perché preso da altri fatti, la storia di quella ragazzina che voleva cercare i suoi veri genitori, che era capitata proprio qui a Sulmona, tempo fa. Appena maggiorenne che non vedeva l'ora di diventarci. Macchè? Ora, se continui la lettura del romanzo te ne accorgi. Sempre, non esiste il tempo. Quando hai un libro è per sempre, appunto. Ti offrono tre confetti, ringrazi e vai via. Devi trovare un albergo per la notte. Sei solo, puoi dedicarti a leggere come va a finire il romanzo: La verità non mi fa paura. Torna al sommario di una gita a... |
|