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Ristoranti, alberghi, pizzerie, pub, bar, mense: scarichi fognari, dispersione con subirrigazione
Parti e argomenti della scheda: 
In questa parte della scheda riferita ai ristoranti, agli alberghi, alle pizzerie, ai pub, ai bar e a tutti i locali destinati alla somministrazione di pasti e alimenti, si tratta degli scarichi di acque nere. Come attuare lo smaltimento mediante subirrigazione nel suolo.
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A) DISPERSIONE SUL TERRENO MEDIANTE SUBIRRIGAZIONE
    l Normativa tecnica di riferimento: Allegato 5 della Delibera del Comitato dei Ministri del 4.2.77.
    l Finalità: la subirrigazione è un particolare sistema di trattamento e smaltimento dei liquami, che consiste nell’immissione del liquame, tramite apposite tubazioni, direttamente sotto la superficie del terreno, ove esso viene assorbito e gradualmente assimilato e degradato biologicamente in condizioni aerobiche.
    l Adduzione: il liquame chiarificato, proveniente da fossa Imhoff, (dove sono stati convogliati anche gli scarichi provenienti dalla cucina previo passaggio in pozzetto disoleatore), mediante condotta a tenuta perviene in un pozzetto a tenuta dotato di sifone di cacciata per la immissione nella condotta o rete disperdente.
       Sono obbligatorie due reti separate per le acque nere e bianche.
    l Sistema: condotta disperdente posta in trincea dentro uno strato di pietrisco collocato nella metà inferiore della trincea stessa; l’altra parte della trincea viene riempita con il terreno proveniente dallo scavo adottando accorgimenti affinchè il terreno di rinterro non penetri, prima dell’assestamento, nei vuoti del sottostante pietrisco.
       Le tubazioni devono esser poste ad una profondità non inferiore a 60 cm e non superiore a 80 cm con larghezza alla base di almeno 40 cm.; il fondo della trincea per almeno 30 cm. è occupato da un letto di pietrisco lavato della pezzatura 40/70.
       Per impedire l’intasamento del terreno sovrastante e nello stesso tempo garantisca l’areazione del sistema drenante, la parte superiore della massa ghiaiosa prima di essere coperta con terreno di scavo deve essere protetta con uno strato di materiale adeguato (materiale idoneo allo scopo risulta essere il cosiddetto tessuto non tessuto).
       a lavoro finito la sommità della trincea deve risultare rilevata rispetto al terreno adiacente in modo da evitare la formazione di avvallamenti e quindi linee di compluvio e di penetrazione delle acque meteoriche nella rete drenante.
       In presenza di falda acquifera la distanza tra il fondo della trincea disperdente e il livello massimo della falda stessa non deve essere inferiore a 1 m.; per livello massimo di falda deve intendersi la quota rispetto al piano di campagna raggiunta dal livello freatico o piezometrico delle condizioni di massima ricarica (periodo primaverile)
    l Condotta disperdente: la condotta disperdente è realizzata preferibilmente in tubazioni in PVC pesante (UNI 302) del diametro di 10-12 cm e con fessure praticate inferiormente e perpendicolarmente all’asse del tubo distanziate 20-40 cm. e larghe 1-2 cm.
      La condotta deve avere una pendenza compresa tra lo 0,2 % e 0,5%.
      La condotta disperdente può essere:
      - unica
      - ramificata
      - su più linee in parallelo; in questo caso le tubazioni vanno disposte a distanza non inferiore a 2 metri fra i rispettivi assi.
    l Lunghezza della condotta: lo sviluppo della condotta disperdente varia, per ogni utente servito, in funzione del tipo di terreno disponibile:
       - su terreno di riporto, con sabbia sottile o materie leggere: 2 m per abitante;
       - su terreno con sabbia grossa e pietrisco: 3 m per abitante;
       - su terreno con sabbia sottile con argilla: 5 m per abitante;
       - su terreno argilloso con poca sabbia: 10 m per abitante;
       - su terreno argilloso compatto: sistema non applicabile.
    l Distanze di rispetto: per ragioni igieniche e funzionali le trincee con condotte disperdenti devono essere collocate lontano da fabbricati, aree pavimentate o altre sistemazioni che ostacolino il passaggio dell’aria nel terreno; a tal proposito si indicano le seguenti distanze minime che è opportuno rispettare:
              Fabbricati  
    - 20 m (per motivi igienici e di tutela dai danni dell’'umidità
              Pozzi, condotte, serbatoi o altre opere private destinate al servizio di acqua potabile  
    - 30 m (per motivi igienici: allegato 5 del 4.2.77)
              Pozzi, condotte, serbatoi o altre opere pubbliche destinate al servizio di acqua potabile
    - 200 m ( per motivi igienici: DPR 24.5.88 n. 236 per le acque destinate 
    al consumo umano)
              Alberi ad alto fusto   
    - 10 m (per evitare che le radici possano danneggiare i manufatti)
              Corsi d'’acqua  
    - 30 m (per evitare immissioni dirette o senza adeguata depurazione)
Per ragioni igieniche e funzionali, per evitare dispersioni di liquami nelle immediate adiacenze dei fabbricati, è necessario che il primo tratto di condotta, fino a pervenire all’area destinata alla subirrigazione, venga costruito con tubazioni a perfetta tenuta (controllata in sede costruttiva con adeguati collaudi idraulici) 
    l Controlli di esercizio: nel corso dell’esercizio si dovrà controllare che:
      - il sifone di cacciata funzioni regolarmente
      - non aumentino il numero delle persone servite
            - non  si verifichino fenomeni di impaludamento superficiale 

            - non vi siano fenomeni di intasamento del terreno disperdente 

      - non si verifichi innalzamento progressivo della falda.
       Un ulteriore sistema per il controllo del funzionamento e la manutenzione della subirrigazione, consiste nell’installazione di un pozzetto di ispezione, al termine di ogni tratto rettilineo di condotta disperdente.
Se il terreno ha notevole pendenza l’adozione di uno scarico in subirrigazione deve essere valutata attentamente in relazione al possibile manifestarsi di fenomeni franosi connessi alle caratteristiche geomorfologiche e geotecniche dei terreni interessati; in ogni caso non è conveniente approvare questa soluzione in terreni con pendenze superiori al 15% onde evitare possibili fenomeni di riemergenza del liquame distribuito nelle quote più basse.

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