L'arco proviene tecnologicamente dall'architettura romana, basti ricordare gli archi di trionfo e il Colosseo con le sue aperture. Il materiale strutturalmente adatto a tale tipologia edilizia è la pietra ed il mattone composti in conci. Il gotico, cone le sue spinte verso il cielo delle chiese europee, più che italiane, possibili con l'invenzione dell'ogiva sono la massima espressione artistica e tecnica dell'uso dell'arco. Questo elemento non ammette l'uso del ferro che resiste comunque molto meglio alla trazione e, pertanto, sarebbe in contraddizione funzionale. Un esempio di tal genere esiste alla base della torre Eiffel, raccordata con archi di nessuna funzionalità primaria, ma solo con uno scopo compositivo. In questa pagina si tratta del portale ad arco, particolarmente a tutto sesto, che ancora è possibile incontrare nelle nostre città, e di come affrontare un suo eventuale recupero. |
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1) la pietra, con cui sono costruiti questi elementi dell'architettura, costa troppo come materiale da costruzione e non presenta le dovute garanzie specie in zona sismica: essa è usata quasi esclusivamente come materiale secondario mentre un tempo è da padrona nei cantieri; 2) non è corretto avvicinare materiali con caratteristiche diverse e usando uno di essi solo per le sue funzioni simboliche, mortificando o rendendo nulle le sue capacità portanti; 3) la civiltà non può essere trattata come un'indifferente variabile nelle soluzioni da adottare: nuovi materiali e tecnologie devono essere utilizzate con il dovuto riferimento all'epoca che li ha prodotti o li produce; 4) il falso storico è un errore che commettono coloro che sono disinformati nel desiderio di ottenere risultati apparentementi di valore o semplicemente "belli"; 5) la bellezza è un concetto filosofico che non può scaturire dall'ignoranza. L'accostamento della pietra al cemento armato, al mattone di argilla deve essere studiato con cura e approfondimento per evitare brutture e stupidaggini. Il cliente deve affidarsi ad un tecnico preparato.
Il trilite (due grossi massi come piedritti laterali ed una grossa pietra da architrave) che precedentemente serviva per formare porte di vario tipo in realtà costituiva arco mascherato: la forma a semicerchio si organizzava naturalmente dentro lo spessore dell'architrave che resisteva in maniera diseguale nella sua massa. Più era alto l'architrave e meglio si formava l'arco a tutto sesto: bastava immagirnarlo o disegnarlo dentro la superficie frontale. Quando non furono costruiti ingressi utilizzando il legno e fino a quando non fu scoperto il ferro come materiale da costruzione, e poi il cemento armato, il portale in pietra era il metodo principale per creare aperture nei maschi murari portanti. Questo significa che ciò che ci è pervenuto è degno della massima attenzione.
Dunque restaurare un portale in pietra per prima cosa vuol dire pulirlo con metodi naturali: si lascino stare definitivamente le sabbiature che non sono altro che metodi distruttivi della superficie scalpellata spesso con maestria e prodotto di lavoro sapiente e duro. Ricordo una fontana levigata dalle mani che vi si appoggiavano per bere nel corso dei secoli e poi ridiventata ruvida a seguito di una maldestra operazione di sabbiatura.
L'elemento è stato ripulito solo delle incrostazioni di cemento dovute all'intonacatura della parete dell'edificio. |
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