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DESTINAZIONE DI ZONA (dello strumento urbanistico): industriale
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certificato urbanistico- edilizio integrato (di data non anteriore ad 1
anno, non necessario per varianti non sostanziali), o certificazione urbanistico-edilizia
giurata del progettista da presentarsi nel caso in cui siano trascorsi
30 gg. dalla richiesta, redatta come da modello predisposto dall’Ufficio;
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certificazione della Conservatoria Registri Immobiliari o dichiarazione
notarile attestante che il lotto da edificare non è asservito a
precedenti costruzioni;
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4 copie degli elaborati grafici di progetto, firmati dal richiedente, dal
progettista e dal direttore dei lavori, contenenti le seguenti altre indicazioni:
planimetria d’insieme in scala 1:500 comprendente il piano quotato, con
le indicazioni delle curve di livello della superficie del lotto, delle
strade, della posizione, sagome e distacchi del fabbricato, delle eventuali
costruzioni confinanti con i relativi distacchi, altezze e delle eventuali
alberature esistenti, con l’indicazione delle varie essenze e corredato
di almeno 4 fotografie, prese da almeno 4 differenti punti di vista, in
formato non inferiore a cm. 13 x 18, dello stato dei luoghi. Nel piano
quotato devono essere chiaramente riportati i punti di vista numerati dal
quali sono state riprese le fotografie allegate al progetto.
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Planimetria, in scala 1:200, corredata da due o più profili significativi
(ante e post operam) dell’andamento altimetrico dell’edificio rispetto
al terreno, alle strade ed agli edifici circostanti, nella quale risultino
precisati la superficie coperta dell’edificio in tutti i corpi di fabbrica
che lo compongono (quotati negli elementi più significativi quali:
terrazze, pensiline, avancorpi, rientranze, ecc.), nonchè le quote
altimetriche e rampe, terrazzamenti, scalinate, ecc. con particolare riferimento
ai punti di emergenza del fabbricato.
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Nella planimetria in scala 1:200 dovranno essere indicate le linee di sezione
dei profili.
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Tutte le quote altimetriche, sia relative al piano di campagna originario
che a quelle della sistemazione del terreno post operam, devono essere
riferite ad un determinato caposaldo immodificabile fino all’ultimazione
dei lavori. Detta planimetria dovrà riportare la sistemazione degli
spazi esterni indicando le recinzioni, le essenze arboree esistenti che
si intende abbattere o mantenere e le nuove da porre a dimora e le eventuali
superfici da destinare a parcheggio; dovrà essere altresì
integrata da una tabella riassuntiva di tutti gli elementi geometrici del
progetto (superficie del lotto, volume dell’edificio, superficie coperta
totale e dei singoli piani, superficie dei parcheggi, ecc.).
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Qualora il lotto sia interessato da opere inerenti infrastrutture primarie,
da realizzare in attuazione di strumenti urbanistici esecutivi, a quota
altimetrica diversa da quella attuale, nei progetti edilizi dovranno essere
espressamente indicate anche le opere necessarie ad assicurare l’esatta
realizzazione delle predette opere pubbliche. Dovrà essere allegata
anche apposita relazione tecnica nella quale risultino le caratteristiche
tecnico-costruttive di tali opere e l’indicazione del loro costo di costruzione
da assumere come base per la presentazione di garanzia fidejussoria.
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Nelle piante dei vari piani, in scala 1:100, dovranno essere indicate le
destinazioni d’uso con riferimento a quelle di cui allo strumento urbanistico,
le quote planimetriche ed altimetriche dei punti di emergenza del fabbricato
dal terreno, del piano terreno rialzato, dei piani tipo, del piano attico
(ove consentito), del piano di copertura e dovrà essere prevista
l’indicazione di massima delle strutture portanti verticali. Le quote altimetriche
devono essere riferite al caposaldo di cui sopra; in tutte le piante devono
essere indicate le linee di sezione.
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Nel caso di edifici modulari o costituiti da ripetizioni di cellule tipo,
è consentita la presentazione di piante generali nel rapporto 1:200,
corredata da piante delle singole cellule, ovvero da parti significative,
in scala 1:100, degli edifici modulari.
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Qualora si tratti di edificio aderente ad altro fabbricato che deve comunicare
con l’opera progettata, le piante devono essere estese anche ai vani contigui
dei piani comunicanti della costruzione esistente e recare le indicazioni
delle destinazioni d’uso degli stessi.
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Almeno due sezioni (trasversale e longitudinale) per ciascun corpo di fabbrica,
in scala 1:100 (o in scala 1:200 nei casi di cui sopra), con le misure
delle altezze nette dei singoli piani, dello spessore dei solai, degli
sporti delle parti aggettanti, dei colmi delle parti al di sopra della
linea di gronda e dell’altezza totale dell’edificio. In tali sezioni deve
essere altresì indicato l’andamento del terreno (ante e post operam)
lungo le sezioni stesse, fino ai confini ed alle eventuali strade.
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Tutte le quote altimetriche, ivi comprese quelle relative al piano di campagna
ante e post operam, devono essere riferite al caposaldo citato.
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Tutti i prospetti dell’opera progettata, a semplice contorno nel rapporto
1:100 (o 1:200 nei casi sopra indicati), devono essere completi delle indicazioni
delle altezze e dei distacchi degli edifici circostanti, delle quote del
terreno e delle sue eventuali modifiche.
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Nei prospetti deve essere rappresentata anche la situazione altimetrica
dell’andamento del terreno di progetto.
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Qualora l’edificio sia aderente ad altri fabbricati, i disegni dei prospetti
devono comprendere anche quelli delle facciate aderenti.
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I prospetti devono contenere tutti gli elementi architettonici dell’edificio,
evidenziando, in particolare, le aperture ed i relativi infissi, le zoccolature,
gli spazi per insegne, le opere in ferro e le balaustre, le coperture,
i pluviali in vista, i volumi tecnici, le canne da fumo, i comignoli, le
scale antincendio e tutti quegli impianti che per la loro dimensione siano
determinanti per la composizione architettonica dell’edificio.
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Eventuali piante, sezioni e prospetti, in scala adeguata, di particolari
architettonici di elementi caratteristici devono contenere, comunque, l’indicazione,
alla stessa scala, del tipo e del colore dei materiali impiegati e loro
trattamento.
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Sono richiesti particolari relativi a recinzioni, cancelli e sistemazione
a terra.
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foglio catastale in originale con esatta indicazione del lotto mediante
colorazione trasparente, firmato dal richiedente e dal progettista;
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relazione tecnica-illustrativa contenente, tra l’altro, le caratteristiche
costruttive e le modalità di esecuzione, con l’indicazione della
destinazione d’uso generale dell’edificio;
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certificato dell’esistenza di opere di urbanizzazione primaria, rilasciato
dalla Circoscrizione competente per territorio, con le indicazioni relative
alla rete fognante, strada di servizio, rete idrica, energia elettrica,
necessaria alla utilizzazione del lotto per l’insediamento industriale;
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atto di proprietà;
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formale delega del proprietario od atto equipollente (nel caso in cui non
sia il proprietario ad avanzare l’istanza);
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copia autentica di eventuali convenzioni tra confinanti;
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parere favorevole dell’Ufficio d’Igiene (escluso per gli impianti tecnologici
che non prevedono scarichi inquinanti e per utilizzazioni che non prevedono
la permanenza di persone);
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perizia giurata per il calcolo dei contributi concessori; soltanto nei
casi di richiesta di applicazione dell’art. 13 ex L. 47/85;
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documentazione Leggi n. 13 del 1989, n. 104 del 1992 e successive modifiche
ed integrazioni relative al superamento delle barriere architettoniche;
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documentazione secondo le disposizioni della Legge n. 46 del 1990 e successive
modifiche ed integrazioni;
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modelli ISTAT e Comunali per la rilevazione statistica dell’attività
edilizia;
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permessi ed autorizzazioni per gli edifici ed opere soggetti a leggi speciali
e regolamenti statali, regionali, provinciali e comunali;
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NN.OO. degli Enti preposti alla tutela dei vincoli indicati nello strumento
urbanistico.;
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documentazione attestante le modalità di smaltimento dei rifiuti
provenienti dallo scavo e/o dalle demolizioni;
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parere favorevole dell’organo regionale (o provinciale) preposto alla tutela
dell’ambiente contro l’inquinamento o, nel caso in cui l’attività
non produca emissioni inquinanti, in relazione al ciclo produttivo, dichiarazione
notoria o atto equipollente in tal senso con l’impegno a provvedere a richiedere
tale parere nel caso che successivamente si dovessero produrre emissioni
inquinanti;
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relazione tecnica in duplice copia sottoscritta dal proprietario e dal
progettista dal quale risultino i seguenti dati:
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gruppo merceologico e tipo di industria nell’ambito della quale la ditta
svolgerà la propria attivatà;
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descrizione dei corpi di fabbrica, loro numero e dimensioni;
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destinazione dettagliata dei medesimi;
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numero e tipo delle macchine che verranno installate nello stabilimento;
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descrizione, in dettaglio, del ciclo produttivo;
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numero delle persone che presumibilmente troveranno occupazione nello stabilimento
destinato per categoria, attestato con dichiarazione sostitutiva di atto
notorio o dichiarazione equipollente
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calcolo delle cubature relative a costruzioni o parti di costruzioni destinate
ad uffici e servizi;
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calcolo delle superfici coperte dei reparti di lavorazione, ai fini della
determinazione dei contributi da corrispondere ai sensi della Legge n.
10 del 28/1/1977;
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verbale delle linee e quote redatto nel rispetto dello strumento attuativo.
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