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Word: l'accento

L'accento e la correzione possibile dell'errore
Quando si digita un testo, spesso si va oltre una corretta forma delle parole e dei simboli. Si pensa di poter rivedere il tutto alla fine ma, spesso, ci si dimentica di come si è stato scritto un certo vocabolo. Se da un lato può essere il caso dell'apostrofo in luogo dell'accento e viceversa, dall'altro c'è anche la difficoltà di sapere se il dato accento debba essere del tipo acuto oppure grave.
In questi casi bisogna impostare le correzioni  automatiche di cui si parla in un'altra guida, di questa stessa sezione di Word. E per approfondire l'argomento a essa si rimanda. 
Difatti, se è errato scrivere in luogo di po', come spesso abbiamo detto in altre pagine, c'è anche la confusione di digitare giacchè in luogo dell'esatto giacché. Il fatto è che in un documento che serva solamente per un ufficio la distrazione può passare inosservata, invece costituisce un grave indizio d'ignoranza nel manoscritto che deve diventare un libro. Dunque occorre la massima attenzione.

L'accento acuto e grave
Per conoscere quale tipo di accento usare, ma ciò vale soltanto, in pratica, per la vocale e finale, bisogna considerare la differenza fra l'accento acuto e l'accento grave. Ecco le differenze:
  • acuto: è inclinato verso destra (per esempio é) e indica il timbro chiuso della vocale (come nel caso di perché, poiché, giacché, affinché, sé);
  • grave: è inclinato verso sinistra (per esempio è) e indica il timbro aperto della vocale (come nel caso di tè, caffè).
Nel manoscritto non ci devono essere errori del tipo suddetto, i due simboli di accento non vanno confusi. Non sono, difatti, tollerabili imperfezioni del genere.
Qualora ti sembri complicato effettuare le operazioni sopra descritte e vuoi un nostro aiuto, chiedicelo tramite questa pagina.

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