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Strettamente
Quante volte sentiamo dire, anche da illustri personaggi televisivi o da presunti geni della politica "strettamente necessario"? La risposta è: infinite volte. Tanto che quasi non ci si fa più caso e si considera come corretto un modo di dire che, se analizzato, vediamo subito come sia piuttosto sgarbato. Proviamo con la definizione che fornisce il solito vocabolario d'italiano relativo all'aggettivo, stretto, da cui l'avverbio deriva:
Allora perché non usare altri modi e altre parole? Se possono essere più decorose? Invece di dire: "La procedura che abbiamo scelto era strettamente necessaria." Trasformiamo in: "La procedura che abbiamo scelto era la migliore possibile in questo momento di necessità." Può essere più accettabile? Crediamo di sì, anche per evitare che la lingua ci parli. Ossia ci usi per farci dire ciò che è già scritto. E non siamo noi che scegliamo le parole e come dirle. Se non fosse così, per uno scrittore, sarebbe la morte soprattutto della narrativa. Mentre egli deve essere all'avanguardia. E' lui che articola il linguaggio e lo genera o lo trasforma, quando, appunto, necessario. Qualora ti piacesse avere un esempio di romanzo, che ti aiuti nella stesura del tuo, vai a questa pagina. Se, invece, già hai un manoscritto e ti occorre un'operazione di correzione o di editing, o ti servono altri consigli, visita questi servizi. Torna all'indice di scrivere. |
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