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Scrivere: la messa in sicurezza


Quella bruttura della messa in sicurezza
Si sente spesso, soprattutto in tv, una bruttissima espressione che d'italiano sa poco e niente: la messa in sicurezza.
A parte l'assenza di eleganza e di stile nel riferire di un concetto tecnico, abbiamo sempre sostenuto che bisogna evitare gli equivoci in un linguaggio, quello parlato e soprattutto quello scritto, che appare di propria natura ridicolo. Se uno scrittore non si abitua a usare modi di dire più puliti e precisi, la strada che si percorre è di confondere ancora di più invece che comunicare concetti.
La messa in sicurezza potrebbe essere, allora, una funzione religiosa che si celebri senza problemi di sicurezza, appunto, e giammai l'operazione di realizzare dei lavori in una struttura muraria. In primo luogo, pur accettando questo secondo significato, non è chiaro di che tipo di sicurezza si parli. Ne esistono di svariate, anche dal punto di vista tecnico. Il riferimento potrebbe essere:
  1. alla parte strutturale e portante di un edificio danneggiato o fatiscente;
  2. alle condizioni degli impianti elettrici che non sono progettati e realizzati senza essere pericolosi nell'uso;
  3. all'ambiente intorno alla costruzione il quale abbia subito o sembri provocare smottamenti e problemi alle fondazioni delle abitazioni ivi esistenti;
  4. alla realizzazione di interventi per rendere impenetrabile un edificio a malintenzionati o ad attacchi di qualche genere esterni.
E si potrebbe andare avanti di questo passo. Dunque c'è imprecisione. Qualcuno farebbe ancora riferimento al contesto, ma è una scappatoia da usare soltanto in due casi:
  • quando non esistono altri modi, nel linguaggio, di esprimersi nel senso voluto;
  • quando l'autore dell'espressione non conosca altri modi di comunicare il medesimo concetto.
Pare ovvio che soltanto nel primo caso bisogna ricorrere al contesto. E lo si spiega con un semplice ragionamento.
Vediamo queste tre frasi:
  1. "Mia suocera è una donna meravigliosa."
  2. "Mia madre è una donna meravigliosa." 
  3. "Mia nonna è una donna meravigliosa."
Si tratta sempre della stessa persona, una volta indicata dal genero, un'altra dalla figlia e un'altra ancora dalla nipote.
Che significa? Abbiamo tre modi diversi di indicare la stessa donna, a seconda di chi parla. Allora è mai possibile che una lingua sia così specifica in alcuni casi e abbia il solo modo di dire "messa in sicurezza" in altri?
I concetti di cui ai punti precedenti 1, 2, 3, 4 possono essere espressi con le seguenti frasi di esempio:
  1. ristrutturare la costruzione
  2. modernizzare gli impianti elettrici
  3. sistemare l'intorno specifico
  4. sostituire gli infissi.
Si possono aggiungere aggettivi per meglio spiegare, ma si eviti una volta per tutte la messa, che è tutta un'altra cosa ed è utilizzabile, diversamente, per alcuni pochi casi particolari. E, a tale proposito, il manoscritto deve essere proprio messo a punto nella maniera di cui abbiamo discusso.
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