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Scrivere: significati equivoci del negativo


L'equivoco delle frasi negative o di senso negativo
Esiste una regola, di cui si potrebbe tanto discutere, per cui in italiano la negazione della negazione non è un'affermazione, ovvero si possono usare le doppie negazioni nella stessa frase. A differenza del latino, in cui la doppia negazione equivale a un'affermazione, da noi non è così.
Tutto ciò, però, genera una serie di incomprensioni che spesso hanno conseguenze spiacevoli, specie se siamo in un dialogo, per giunta non in diretta e parlato, ma scritto e inviato come in una chat.
Per spiegare meglio queste situazioni, vediamo alcuni esempi.

Una ricercatrice scrive a un'amica e le dice: "Carla, sai che ho pubblicato il secondo saggio sull'educazione del bambino post-trauma?"
L'amica risponde: "Adesso non sei nessuna nell'ambiente del tuo lavoro."
La ricercatrice resta di sasso. Non sarà che Carla è gelosa?
In realtà la risposta di Carla voleva negare che la sua amica fosse sconosciuta nell'ambiente di lavoro, con il senso che stesse diventando qualcuna di importante.
Ma allora non era meglio usare una frase diversa, come questa?
"Adesso non si può dire che sei sconosciuta, ti stai facendo valere."
Diversamente, una frase del tutto negativa avrebbe potuto essere come la seguente:  "Sì, ma non credere che con due libri sia già diventata una saggista famosa."

Un'altro caso.
"Hai scritto un testo lunghissimo in cui, come invece molti critici ti hanno recensito, non si dice niente di nuovo sul tema della finanza internazionale."
Ma è un complimento oppure un pessimo parere?
Se fosse il primo caso, il periodo sarebbe stato meglio articolato nel seguente modo: "Hai scritto un testo lunghissimo in  cui, diversamente da come molti critici sostengono, ci sono tantissimi spunti di novità sulla finanza internazionale."
Viceversa, se si voleva parlare di una bocciatura del saggio, l'espressione poteva diventare così: "Hai scritto un testo lunghissimo ma, a differenza dei critici, ritengo che non abbia trattato molte novità sul tema della finanza internazionale."

In questi casi ritorna il discorso di interpretare il senso secondo il famoso contesto, di cui spesso si parla ma a torto. Anche il contesto, difatti, può generare equivoci e, dunque, è molto più conveniente essere precisi del tutto. Che potrebbe succedere, in un romanzo giallo, se si sostenesse con una frase una circostanza che può essere letta in un modo o nella maniera diametralmente opposta? Confusione e basta.
Uno scrittore non può correre questi rischi. Non ci devono essere fraintesi in un testo, soprattutto se si darà alle stampe, dove è impossibile spiegare a un eventuale interlocutore che cosa si voglia significare, ovvio.
Diversamente si apparirebbe a dir poco ignorante, se non comico, ridicolo e di scarso, se non pessimo, valore letterario.

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