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Il manoscritto: storico

Il romanzo storico
Uno dei più complessi tipi di romanzo che uno scrittore possa scegliere è quello ambientato in determinate epoche storiche da noi lontane. Si potrebbe aggiungere che il romanzo storico sia anche affascinante, proprio per la sua caratteristica di addentrarsi in momenti non vicini dal lettore, oppure per la possibilità di presentarsi pure come una sorta di saggio sul passato.
Il motivo per cui il romanzo storico sia complesso è nel fatto che l'autore deve studiarsi con precisione che cosa succedeva al tempo descritto, come erano i personaggi, la tecnologia di qualunque genere esistente. Non si possono commettere errori madornali come chi userebbe, per esempio, uno strumento non ancora inventato. E neppure vale, poi, la scusante che si tratta di una storia inventata giacché, come per tutti i romanzi, non si può prescindere dall'essere credibili e, addirittura, cadere nel ridicolo.
Che direbbe un lettore se leggesse di una storia per cui ci fosse l'elettricità nel medioevo? A meno che non ci si voglia infilare nel genere fantastico, ma siamo su un'altra tipologia di racconto. Perciò, oltre a conoscere bene il momento storico, occorre pure essere coerenti con l'epoca. Sono accettabili i fatti e le situazioni possibili, ossia quelle di cui non si ha notizia che non siano avvenute. Mentre sono da escludere le altre per cui esiste la certezza che non siano mai accadute.
Un'altra difficoltà nel romanzo storico è riposta nei riferimenti. Spesso non si fa caso che il sottinteso, oppure ciò che è direttamente connesso con quanto si dice al momento, sia qualcosa che non si poteva ancora conoscere. E non si tratta soltanto di elementi e prodotti della tecnica, quando pure di fatti e condizioni che non erano ancora a disposizione. Il contorno alla storia in sé deve essere inserita nell'epoca di cui si parla. Si può leggere un esempio nel romanzo Elena dei castelli, oppure in Nigra nubes incurrebat sull'eruzione del 79 d.C. di Pompei.
Qualora il tema sia impostato come un saggio, seppure con la forma romanzata, è possibile argomentare di ciò che normalmente è ritenuto non esistesse, ma occorre sempre discuterne con la dovuta scienza. Per esempio si può parlare come se la ruota fosse a disposizione degli antici Egizi, in Viaggio nell'immortalità,  all'epoca della costruzione della Grande Piramide, ma occorre sapere, da parte dell'autore che si tratta di una sua supposizione. E, magari, va anche dimostrata. Insomma bisogna avere coscienza del problema e non usare tipi, oggetti, fatti, comportamenti, come se non importasse che non siano coerenti con il periodo storico.
Un lettore medio, a esso ci si riferisce con un romanzo in genere, non deve essere infastidito da ciò che lo scrittore racconta. Diversamente tutto è possibile, ma occorre poi accettare le sicure vibranti critiche che farebbero scendere culturalmente il libro a livelli molto bassi. E questo è ciò che lo scrittore, invece, deve evitare. A meno che non voglia comporre una storia surreale e grottesca. I film di Harry Potter, per esempio, se hanno una coerenza quando mostrano scale che si muovono, quadri che parlano e altre tipiche bizzarrie fantastiche, non sono altrettanto credibili quando fanno vedere le automobili che volano. La stessa critica potrebbe farsi verso il film ET. Anche in quest'ultimo caso si fanno volare i ragazzini con le biciclette a fronte di oggetti futuribili e tecnicamente possibili.
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