|
Perché occorre usare la
fantasia per la narrativa
Sembra
ovvio che chi si accinge a scrivere di narrativa, racconti e romanzi
soprattutto, debba possedere una buona dose di fantasia. Infatti si
tratta di storie inventate e che prendono spunto dalla realtà ma che,
poi, sono costruite secondo schemi e ispirazioni dell'autore, frutto di
fantasia, appunto. Molti esordienti si dedicano alla scrittura,
con passione, bisogna dirlo, ma con un certo timore di scavare nel loro
incoscio e trovare quell'area in cui la fantasia sia padrona. Lo
notiamo durante le nostre operazioni di lettura e revisione dei testi,
nell'editing che pure è necessario prima di inviare un manoscritto agli
editori o per pubblicarlo con altri sistemi. Non esistono bambini
che non abbiano fantasia, chi più e chi meno. Invece, con la crescita,
i caratteri delle persone si diversificano e molti adulti abbandonano
quell'antica naturale caratteristica. Ciò non vuole dire che essa, la
fantasia, non esista più e sia del tutto scomparsa. Allora è necessario
attingere al mondo di quei momenti della vita, alla fanciullezza, farsi
trascinare dal fiume di immagini e situazioni che, ora, si possono
credere poco attinenti, impossibili da piacere al lettore. La fantasia,
infatti, è una scala di valori che determina il successo di un libro,
non dipende soltanto dalla forma del linguaggio e dal suo stile. Anzi,
senza l'uso della fansatia la storia, comunque raccontata, diventa
afona, priva di interesse e destinata ad apparire grigia e muta. Ritrovare
la fantasia dei bambini è il primo passo di un esordiente che voglia
dedicarsi alla scrittura. Eccone alcuni motivi di seguito riassunti:
- il
mondo fantastico inventato dallo scrittore, non occorre arrivare alle immagini del Piccolo principe di Antoine Marie Roger
De Saint-Exupéry, crea una determinata atmosfera, tipica di ciò che è narrativa;
- con la fantasia si generano eventi non ipotizzabili dal lettore,
aumentando la sua voglia di continuare a sfogliare le pagine del libro,
per la successiva sorpresa;
- il racconto condito di molta
immaginazione diventa divertente per lo stesso autore che, così,
ottiene due risultati congiunti, il primo che il suo lavoro è molto
meno pesante, il secondo che egli offre storie affascinanti;
- lo
stesso linguaggio, come lo stile della narrazione, quando lo scrittore
attinge al fecondo calamaio della fantasia, genera eventi, situazioni,
personaggi e scene che acquisiscono qualità, oltre che tecnica;
- il risultato
di un manoscritto dove sia stata usata la fantasia esprime immagini
colorate e ne beneficia il lettore, come se vedesse un film non in
bianco e nero;
- anche la revisione del testo, la sua
correzione, l'editing o la valutazione da parte delle case editrici,
sono molto più rapide, efficaci e meno complesse da portare a
compimento;
- lo stesso autore, qualora voglia modificare
alcune parti dellla sua opera, non dovrà sacrificarsi a rimodellare le
parti già scritte e gli basterà scomporrre e ricomporre, seguendo il
medesimo schema di fantasia adoperato nel testo originario;
- l'uso
della fantasia porterà benefici, a lungo andare, anche nei
successivi manoscritti, (l'autore avrà maggiore padronanza di ciò che
già conosceva nella sua tenera età), e saprà adoperarla con una
maestria sempre più evidente.
Ci sono tante
altre motivazioni perché si scriva con fantasia, per cui non
occorre pensare a particolari tipologie di romanzi. Basterà leggere gli
altri autori un po' di più e poi sarà sufficiente non essere timorosi
di sbagliare: ci si abbandoni alle riflessioni che, come i bambini,
ancora abbiamo, tutti, dentro di noi.
Qualora
ti piacesse avere un esempio di romanzo, che ti possa aiutare nella
stesura del tuo, vai a questa
pagina. Se, invece, già hai un manoscritto e ti occorre
un'operazione di correzione o di editing, visita questo servizio.
Torna
all'indice del manoscritto.
|
|