Un errore strategico, al quale non sempre un autore pensa, riguarda l'uniformità dei personaggi di un romanzo. E difatti egli si affida al proprio istinto che potrebbe fargli scegliere sempre gli stessi tipi, con uguali descrizioni dei caratteri e identici comportamenti in situazioni simili. Una monotonia che è in agguato a ogni pagina. L'esatto contrario di come dovrebbe essere un romanzo per interessare il lettore, oltre che la casa editrice alla quale si propone il manoscritto.
Questo errore potrebbe anche derivare dall'incoscio modo di assimilare i singoli personaggi all'indole dello stesso scrittore. E invece, seppure sia giusto, ed è una buona metodica, riferirsi a persone conosciute e reali, bisogna sempre saperle inserire nella storia che si vuole raccontare. Non è possibile, del resto, nemmeno nella vita quotidiana, che ci siano tutti buoni, tutti esperti di qualcosa, tutti capaci di risolvere casi, tutti senza problemi o tutti sorridenti. Capita spesso l'opposto. Che accanto a uno che s'intenda di meccanica, per esempio, ci sia chi di ciò abbia bisogno e, con chi sappia ridere, ci siano coloro che sono malinconici di natura.
Un romanzo ben articolato rifugge dalla ripetizione di personaggi creati con lo stampino e, seppure ci siano delle minime differenze, è molto più efficace il racconto quando esse siano ben pronunciate e in contrapposizione.
L'errore dell'uniformità non riguarda solamente i personaggi, ovviamente, ma anche le descrizioni degli ambienti, dei luoghi, delle situazioni. E' piuttosto chiaro che non tutte le case siano arredate "con gusto" come si legge in qualche romanzo di un autore molto noto. A parte il fatto che, poi, andrebbe anche spiegato che cosa s'intenda con tale dicitura. Quasi che il lettore fosse dentro la mente di chi scrive, oppure gradisse un salotto di velluto rosso invece che, poniamo, una poltrona di vimini vecchia e mezza rotta.
Invece è proprio la differenziazione che esalta la variabilità di una storia e lo scrittore deve saper gestire la disuniformità per rendere quella credibile, come più volte abbiamo detto a proposito del romanzo, e adatta a comporre elementi fra loro anche molto dissimili. Al pari delle circostanze della vita di tutti i giorni.
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