Un rischio piuttosto frequente nei giovani scrittori, quelli che sono alle loro prime opere, soprattutto di narrativa, riguarda le esagerazioni. Si tratta di un fenomeno che si sviluppa per la foga di riportare qualche fatto o di descrivere qualcosa in modo da colpire il lettore. Un errore di gioventù, si potrebbe definire, oppure un sistema sbagliato di raccontare, come se ciò che si narra fosse sempre da meravigliare.
In altri casi dipende dalla natura dello scrittore il quale, noncurante dei propri difetti di carattere, crede che così possa incuriosire chi legge oppure la stessa redazione della casa editrice. Nulla di più errato.
Un romanzo si deve basare su una trama articolata, non occorre che sia troppo complessa o molto intrecciata, su un linguaggio sciolto e innovativo e su personaggi credibili. Avviene il contrario quando delle esagerazioni, nelle qualità descrittive come negli eventi che possono succedere nella storia raccontata, si faccia una vera religione. E' un progetto infantile di chi si dedica alla scrittura, come anche di molti che, invece che scrivere, parlano poco o troppo. Lo stesso difetto che si trova in questi due casi estremi nelle persone di tutti i giorni.
Lo scrittore deve conoscere prima di tutto sé stesso. Non sarebbe capace di inventare personaggi reali e solidi, che siano visibili con gli occhi del lettore, invece che marionette senza carattere, quasi cartoni animati fatti di parole e basta. Un romanzo è come un film, per certi versi. Usa la lingua scritta per comunicare, ma è ugualmente creativo ed emozionante, suscita gli stessi sentimenti, se non di più, sollecita a profonde riflessioni come le immagini sceniche. Sarebbe un peccato rovinare tutto per il desiderio di apparire grande, appunto esagerato, in tutto ciò che si dice.
E' un errore che costerebbe caro se è vero che si tratta di qualcosa non sempre e facilmente correggibile con un lavoro di editing. Certe volte bisognerebbe riscrivere l'intero romanzo e, come è evidente, è troppo faticoso per non dire impossibile. Questi problemi fanno abbandonare la lettura del manoscritto da parte della redazione di un editore che non chiede contributi agli autori. Le proposte che contengono le esagerazioni sono le prime a essere scartate. Perciò si evitino a mano a mano che il libro viene ideato.
A meno che non si vogliano ascoltare le arpie delle case editrici a pagamento le quali non troveranno mai da ridire su opere mediocri, per non dire del tutto scadenti.
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