Lo spazio, o gli spazi, che occupa la storia raccontata in un romanzo, le località in cui si svolgono le azioni e dove vivono i personaggi della trama costituiscono una parte dell'ambientazione. L'altra riguarda il tempo.
Per questo è necessario, per un autore, conoscere bene ciò che descriverà, non soltanto per essere credibile, e difficilmente si può immaginazione qualcosa che dovrebbe esistere senza averlo mai visto, ma anche per essere coerente. Fuorché le località non siano del tutto inventate. Eppure, anche in questo caso, egli farebbe bene a riferirsi, comunque, a ciò che abbia visitato almeno una volta nella sua vita. Proprio come avviene, spesso, agli scrittori di professione.
Per la verità esiste un altro sistema, oggi, per informarsi sull'ambientazione di spazio per un romanzo. Si tratta di scandagliare le tantissime immagini che di un determinato posto, sia esso un piccolo centro abitato o un'intera nazione, si trovano sulla rete. E' fuori di dubbio che il tutto vada controllato con più sorgenti: mai fidarsi di una sola fonte, come potrebbe essere, per esempio, Wikipedia. Molto meglio è visualizzare il territorio con Google Earth.
Le località sono scelte, in genere, in base all'ispirazione che se ne trae per un qualsiasi motivo. Forse un ricordo, una menzione in una circostanza che ci abbia colpito, oppure una gita da studente, una vacanza estiva. Il più delle volte dipende da una persona che è stata conosciuta anni addietro. E' noto, difatti, che il romanzo nasce dalle esperienze della vita precedente ed esso viene fuori molto più spontaneamente a chi abbia una certa età.
L'ambientazione in una o in più località deve mirare a descrivere i paesaggi, naturali e costruiti, ma non soltanto. Occorre inserire i personaggi nella tipica società del posto, con i mestieri, le attività, i modi di pensare, le abitudini e i costumi che, pertanto, occorre conoscere. Diversamente si farebbe un'operazione scialba e priva di anima sociale. Non sarebbe male se anche qualche parola dialettale fosse riportata in un dialogo, per esempio, come pure i nomi maggiormente presenti in zona.
Insomma l'ambientazione in un luogo deve essere completa e non superficiale. L'autore deve dare l'impressione di essere lì, mentre racconta, di vedere ciò che accade intorno e trattare anche di ciò che potrebbe sfuggire a chi, come lettore, sia concentrato solamente sulle parole. E' l'unico modo per essere giudicato come scrittore organico, ben diverso da chi scrive unicamente per esercizio della propria fantasia.
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