Scrittorisezione di |
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Il termine deriva dal latino e significa, letteralmente, somiglianza.
Dal vocabolario della lingua italiana preleviamo questa definizione: "Figura retorica che consiste nel paragonare una cosa a un'altra." Essa è utilizzata indifferentemente sia nella poesia che nella narrativa o nella saggistica, per il suo carattere di delucidazione su un determinato argomento o concetto. Il paragone, difatti, può esserci tra cose ma anche tra animali, persone o situazioni. L'accostamento per chiarire un'idea avviene, di solito, mediante avverbi o locuzioni avverbiali. Ecco un esempio di similitudine: "Sui monti era il migliore delle guardie forestali, non gli serviva nemmeno il binocolo giacché gli bastava stringere gli occhi e guardare lontano, vedeva come una lince." Il paragone tra la guardia e la lince offre al lettore una precisazione di quanto il soggetto fosse dotato e, nello stesso tempo, arricchisce il periodo con immagini di altri personaggi. Vediamo il caso di cose inanimate: "Il silenzio di quella notte era totale, nemmeno un alito di vento o dei passi a romperlo, quasi che tutto fosse un sogno." Qui il paragone avviene tra circostanze diverse ma che hanno in comune l'irrealtà della situazione, proprio ciò che si vuol trasmettere a chi legge. La similitudine è molto preziosa nella narrativa perché consente non solo di far immaginare diversamente un fatto, ma anche di impreziosirlo di particolari che provengono da ambienti differenti o da personaggi diversi. In modo che il racconto diventi più vivo e interessante. Qualora desiderassi verificare che cosa sono le figure retoriche e come si possano utilizzare nella narrativa, in un esempio di romanzo che ti aiuti nella stesura del tuo, vai a questa pagina. Se, invece, già hai un manoscritto e ti occorre un'operazione di correzione o di editing, o qualunque altro tipo di consiglio per pubblicarlo, visita questi nostri servizi. Torna all'indice delle figure retoriche. |
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