Scrittorisezione di |
Il
termine deriva dal greco antico e significa, letteralmente, con molti casi.
Dal solito vocabolario della lingua italiana, lo Zingarelli, leggiamo la seguente definizione tecnica: "Figura retorica per la quale uno stesso vocabolo è usato in funzioni diverse a breve distanza." Il poliptoto, oppur detto polittoto o anche variazione, è una di quelle figure retoriche che si basano sulla ripetizione di suoni e termini all'interno della frase o del periodo. In questo caso la parola può essere un verbo coniugato in tempi, modi e persone differenti, oppure il medesimo vocabolo con funzione sintattica diversa. Ecco un esempio di poliptoto: "Si capì subito che Giorgio avesse pensato come anche l'amico Romolo avesse pensato che tutti gli altri avessero pensato di non partecipare alla riunione quel giorno. C'era da fare bel altro e ognuno lo sapeva." Sono riuniti nello stesso periodo due differenti tipi di poliptoto. I primi due verbi, anche se perfettamente simili, si riferiscono ciascuno a una persona diversa. Rispettivamente alla prima e alla terza singolari. Mentre il terzo verbo è differente come persona, la terza plurale, e relativamente diverso anche come suono. L'uso della figura retorica è frequente nella poesia. Meno nella narrativa dove s'incontra soltanto quando l'autore vuole dare espressione forte a una situazione. Qualora desiderassi verificare che cosa sono le figure retoriche e come si possano utilizzare nella narrativa, in un esempio di romanzo che ti aiuti nella stesura del tuo, vai a questa pagina. Se, invece, già hai un manoscritto e ti occorre un'operazione di correzione o di editing, o qualunque altro tipo di consiglio per pubblicarlo, visita questi nostri servizi. Torna all'indice delle figure retoriche. |