Scrittorisezione di |
Il
termine
deriva dal greco antico e significa letteralmente aggiunta.
Si chiama anche epitesi che in greco antico voleva significare sovrapposizione. Si tratta dell'aggiunta di un elemento non etimologico alla fine di una parola. Ossia un suono o una sillaba. E' un fenomeno soltanto fonetico. Gli esempi esistono soprattutto nella poesia, ma molti sono presenti nei vari dialetti italiani dove si aggiungono sillabe per evitare parole accentate sull'ultima o per meglio pronunciare suoni troppo brevi. Come nei casi di sine e none per sì e no. Oppure ine e tune per io e tu. Nella narrativa questo fenomeno non esiste se non in scritti arcaici. Per esempio con la parola virtude in luogo di virtù. Dunque, conoscere la paragoge serve solamente per motivi culturali e non per utilizzarla come stile nella scrittura. Oppure può essere usata nei dialoghi quando si riportano modi dialettali di parlare. Qualora desiderassi verificare che cosa sono le figure retoriche e come si possano utilizzare nella narrativa, in un esempio di romanzo che ti aiuti nella stesura del tuo, vai a questa pagina. Se, invece, già hai un manoscritto e ti occorre un'operazione di correzione o di editing, o qualunque altro tipo di consiglio per pubblicarlo, visita questi nostri servizi. Torna all'indice delle figure retoriche. |