Scrittorisezione di |
Si
tratta di una figura retorica che consiste nel terminare due o più
parole, vicine o successive, oppure simmetriche tra loro, con lo stesso
fonema. Differisce dalla rima perché tale situazione si verifica se la
terminazione simile avviene alla fine del verso. Nell'omoteleuto il
fonema si trova anche dentro lo stesso verso o frase.
L'omoteleuto, detto anche omeoteleuto, è molto frequente nella poesia per la musicalità della composizione. Quasi assente nella prosa, dove non occorre questo tipo di espressione. Ecco un esempio di omoteleuto: "Chi siamo, dove andiamo." Qui sono evidenti le lettere finali dei due verbi e le due espressioni sono composte da due parole ciascuna. Ma ci può essere una ripetizione fonetica anche più di due sole volte, come nell'esempio che si riporta di seguito: "Vi chiedo chi siete, che volete, che portate, quando partite." L'omoteleuto, per la sua particolare capacità espressiva e ritmica, può essere presente, comunque, anche nei dialoghi, soprattutto perciò nei romanzi dove la narrazione e la descrizione s'interrompe con i personaggi che parlano direttamente. Può essere usato anche per dare velocità ad alcune particolari azioni del racconto. Qualora desiderassi verificare che cosa sono le figure retoriche e come si possano utilizzare nella narrativa, in un esempio di romanzo che ti aiuti nella stesura del tuo, vai a questa pagina. Se, invece, già hai un manoscritto e ti occorre un'operazione di correzione o di editing, o qualunque altro tipo di consiglio per pubblicarlo, visita questi nostri servizi. Torna all'indice delle figure retoriche. |