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Figure retoriche: la figura etimologica

Figura etimologica
L'etimo è la forma dalla quale si fa derivare una parola.
Per questo la figura retorica summenzionata si ha quando esiste un accostamento di due o più parole che provengono dalla stessa radice etimologica.
Un esempio illustra che cosa significa. Prendiamo uno dei primi versi dell'Inferno di Dante in cui si dice:

"...esta selva selvaggia e aspra e forte..."

Le parole selva e selvaggia hanno in comune la stessa radice. Ossia si sono formate allo stesso modo e l'aggettivo selvaggia richiama la selva, appunto, perché esso significa di selva.
Vediamo un altro esempio nella prosa:

"Giuliano era giunto vestito di vesti leggere. Non adatte al periodo e al freddo di quella stagione."

Appare chiaro come, accanto a una espressività della frase particolare, ci possa essere anche un fastidio linguistico nelle ripetizione così vicina di parole similari. Questa figura retorica, perciò, è più adatta alla poesia, anche se nella narrativa si possa usare, di tanto in tanto, per fermare l'attenzione su qualche idea specifica.
E' anche chiaro che, se si adopera la figura etimologica più volte nella stessa pagina, oltre che nello stesso periodo, si possa ottenere un effetto contrario e fastidioso nel lettore. Perché egli è sempre molto attento alle ripetizioni, di qualunque genere siano.
Qualora desiderassi verificare che cosa sono le figure retoriche e come si possano utilizzare nella narrativa, in un esempio di romanzo che ti aiuti nella stesura del tuo, vai a questa pagina. Se, invece, già hai un manoscritto e ti occorre un'operazione di correzione o di editing, o qualunque altro tipo di consiglio per pubblicarlo, visita questi nostri servizi.

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