Scrittorisezione di |
Il termine, dal greco antico, significa letteralmente aggiunta.
Si può chiamare anche epesegesi che, sempre nel greco antico, vuol dire spiegazione dettagliata. Si tratta di una figura retorica che consiste nell'aggiungere, a un enunciato, delle parole che ne migliorano o correggono o specificano il significato. È simile anche all'epifonema, ma in questo caso non esiste un significato autonomo come in quella figura retorica e qui non c'è necessariamente una sentenza finale. Questo è un esempio in un testo di narrativa, come sempre facciamo in queste pagine: "La ragazza studiava con profitto e fu doloroso lasciare i libri. Lei aveva forte volontà e si dispiaceva che, in casa, non ci fossero denari sufficienti per vivere lontano. Fu veramente un dramma quando abbandonò carte e scritti." I libri diventano carte e scritti per meglio definire il concetto che la ragazza lasciò non soltanto la lettura quanto pure la scrittura degli appunti. Tutte ugualmente carte, sia i libri che, sottintesi, i quaderni. E questo può essere considerato una spiegazione più dettagliata di quanto lei dovette abbandonare. Perché per i libri iniziali bisogna intendere tutto ciò che fa da contorno agli studi, quando si legge e si scrive. L'epifrasi è utilizzata molto anche nella poesia, forse maggiormente, dove le espressioni hanno valore artistico e bisogna aggiungere qualcosa a completamento di ciò che si enuncia, talora, in poche parole. Qualora desiderassi verificare che cosa sono le figure retoriche e come si possano utilizzare nella narrativa, in un esempio di romanzo che ti aiuti nella stesura del tuo, vai a questa pagina. Se, invece, già hai un manoscritto e ti occorre un'operazione di correzione o di editing, o qualunque altro tipo di consiglio per pubblicarlo, visita questi nostri servizi. Torna all'indice delle figure retoriche. |