Il termine, dal greco antico, significa letteralmente regressione.
E' una figura retorica che consiste nel ripetere, con l'aggiunta di particolari,  in una frase o in un periodo, una parola o un'espressione.
Possiamo vedere che si tratta di una figura molto simile all'epanalessi se non fosse che, in questo caso, si aggiungono dei particolari nella ripetizione, come un aggettivo che rafforzi lo stesso concetto. Con il seguente esempio s'illustra l'epanodo:

"Quel giorno soffiava un vento forte e le strade erano deserte, sbattevano le persiane per quel vento forte e minaccioso, quasi che preordinasse una tempesta."

La ripetizione, e la qualificazione del termine, dona ancora maggiore importanza ed espressività a ciò che si vuole sottolineare. Il vento non è soltanto forte. Chi scrive aggiunge altri pensieri sulla situazione descritta, quali possono essere nella mente di coloro che vivono quel tempo nel racconto.
L'epanodo è utilizzato nella poesia come nella narrativa. E, come tutte le figure retoriche, lo troviamo poco nella saggistica dove il linguaggio deve essere più asciutto e meno rivolto all'arte. Si presenta più articolato dell'epanalessi e, come risultato, dovrebbe essere maggiormente interessante per il lettore.
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