Il termine, dal greco antico, vuol dire accordo.
Dal vocabolario della lingua italiana prendiamo la seguente definizione:

"Figura retorica per cui molti argomenti convergono alla stessa conclusione."

Con la seguente frase chiariamo la figura retorica:

"In lui c'era insensibilità, come chi non avverte sentimenti o emozioni rispetto a qualunque fatto della vita, quasi che fosse refrattario a ciò che gli è intorno, oppure guardasse senza occhi, non vedesse, non avesse facoltà di ricevere impressioni."

Sono tutti concetti che portano alla stessa conclusione riferita alla insensibilità. Come se fosse, il discorso, la definizione di una tesi e la si esprimesse con vari argomenti differenti.
La figura retorica della diallage è usata più nella narrativa che nella poesia, anche se ci sono casi di versi con tale forma espressiva. Seppure siano più riferibili alla accumulazione, ossia a quell'aspetto della diallage per cui ci sono termini sinonimi.
Ecco un esempio di accumulazione di vocaboli che portano a un'unica conclusione:

"Il guerriero era tenace, testardo, forte, robusto."

In tutti i casi la diallage serve ad aumentare l'effetto di un concetto, se non a definirlo del tutto. In modo che il lettore abbia l'idea precisa di ciò che si voglia dire, anche se i vocaboli o le frasi possano apparire ridondanti.
Qualora desiderassi verificare che cosa sono le figure retoriche e come si possano utilizzare nella narrativa, in un esempio di romanzo che ti aiuti nella stesura del tuo, vai a questa pagina. Se, invece, già hai un manoscritto e ti occorre un'operazione di correzione o di editing, o qualunque altro tipo di consiglio per pubblicarlo, visita questi nostri servizi.

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