Scrittori
sezione di
www.softwareparadiso.it
software, servizi, informazioni sull'edilizia e la casa
 
Figure retoriche: l'antistrofe

Antistrofe
Il termine, dal greco antico, significa letteralmente contro voltata del coro.
L'antistrofe, è una figura retorica per cui la fine di parti dello stesso periodo avvengono con la medesima parola. Si tratta, perciò, di una figura uguale e contraria all'anafora.
Ecco un esempio:

"Non mi piace andare d'estare al mare. C'è troppa gente in quei giorni al mare."

Niente di troppo complicato e nemmeno molto espressiva come forma stilistica. E' pur vero che si mette l'accento su di un determinato termine, ma la sequenza e la ripetizione così vicina non sempre è accettabile.
Si adopera sia in poesia che nella narrativa. E' consigliabile farne un uso molto moderato, non solo perché vi sono altre figure retoriche che hanno un effetto ben maggiore, quando si voglia sottolineare qualcosa del periodo, ma anche per non appesantire ciò che si dice nel testo.
Talora serve per rafforzare il soggetto di una determinata azione come nell'esempio che segue:

"Ha distrutto la macchina Franco. I danni sono a carico di Franco."

Come si può notare, è molto più giusto utilizzare l'antistrofe per situazioni del genere. Quando, cioè, si tratta di un soggetto più che di un complemento.
Qualora desiderassi verificare che cosa sono le figure retoriche e come si possano utilizzare nella narrativa, in un esempio di romanzo che ti aiuti nella stesura del tuo, vai a questa pagina. Se, invece, già hai un manoscritto e ti occorre un'operazione di correzione o di editing, o qualunque altro tipo di consiglio per pubblicarlo, visita questi nostri servizi.

Torna all'indice delle figure retoriche.