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Valutazione del concorsi
letterari: criteri adottati
Ogni esordiente cerca un concorso per mettersi in mosta o
anche per misurare le proprie forze, il proprio talento e anche la
propria fortuna. Corre, però, il rischio di scegliere senza sapere a
cosa va incontro perché dietro tanti bandi si cela altro che un
semlice premio letterario.
Cominciamo con il dire che spesso si richiede una quota di partecipazione. E può anche essere minima, tanto per fare una prima cernita dei lavori che arriverebbero in redazione. Poi ci sono le modalità d'invio dei manoscritti. E qui ci duole considerare che parecchi concorsi chiedono ancora la posta tradizionale, il cartaceo e persino la raccomandata con ricevuta di ritorno. Sembra quasi per darsi arie di importanza che non hanno. Inoltre, molti concorsi sono banditi dalle stesse case editrici e qui non sempre siamo d'accordo. E' davvero raro che un editore abbia bisogno di un concorso letterario per scovare autori emergenti. Per proporgli un contratto editoriale. Sarebbe plausibile solo se non chiedessero quote varie di iscrizione o acquisti di libri e simili. Dunque passiamo ai nostri criteri di valutazione. Sono sempre stati negativi quando l'iscrizione prevede somme in denaro che non siano riferibili soltanto a spese di cancelleria, ossia pochi euro. Quando si leggono somme che messe insieme per le centinaia di iscrizioni arrivano a decine di migliaia di euro, abbiamo giustamente qualche dubbio sui fini del bando. Qualora si chieda anche un solo acquisto di un libro dell'editore, oppure si parli di ebook per il vincitore, o i bandi sono vecchi di anni, che i concorsi non sono stati aggiornati, evidentemente non si può riporre alcuna fiducia. Valutazione negativa. Come nagativa è quando si richiede la spedizioni su carta. Molti concorsi che avevamo in elenco sono stati depennati per evitare di dover dire, ai lettori di questo sito, che si tratta di iniziative di poco conto o addirittura fallite nel tempo. Come sono stati eliminati quei siti che promuovevano finti concorsi, volti soltanto al tornaconto di qualche tipo per l'organizzatore. Sono rimasti solo quelli che hanno una certa credibilità aldilà di come possano essere giudicati per un esordiente. A lui ci rivolgiamo soprattutto, perché dispiace vedere tanti autori di talento che debbano anche esercitarsi a controllare chi, dall'altro lato della scrivania, voglia sfruttarli in qualche modo. Questo atteggiamento non è giusto e non ha niente a che fare con la cultura. Ricapitoliamo sui nostri principali criteri di valutazione. Qualora almeno due di essi sono presenti nel bando, la valutazione è negativa:
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