Le case editrici non sono tutte
uguali e nemmeno ci si può fidare di ciò che si dice nei loro
rispettivi siti. Per tale ragione, a fronte degli inviti di ogni genere
rivolti agli autori, si percepisce come ci sia qualcosa di poco chiaro
quando alcuni indizi portano tutti verso la medesima direzione. Se si
seguono i suggerimenti che forniamo in questa pagina, sarà anche facile
capire il comporamento di chi sia dedito più alle truffe che
all'attività di editore.
Appare chiaro, un po' meno agli autori
esordienti, come sia poco efficace affidarsi a chi chiede un contributo
per la pubblicazione di un libro, oppure un certo acquisto di copie
che, in fin dei conti, è la stessa cosa: esborso di denaro per essere
pubblicati. A dire il vero esistono sistemi di autopubblicazione ma, in
questo caso, è necessario che si sappia fin dall'inizio che rapporto
esista fra l'autore e l'editore o, spesso più esattamente, la
tipografia.
A niente può servire, difatti, la promessa di inserire
un ISBN sul libro, oppure l'invio di una copia alle biblioteche
nazionali (lo prevede la legge sul diritto d'autore), oppure ancora la
presentazione del volume da qualche parte (spesso inutile o soltanto
promessa), la vendita sul web del libro (poco efficace) e la
possibilità di ordinarlo nelle librerie tradizionali (è sempre così se
esiste un codice ISBN).
Vediamo, allora, i consigli per scoprire chi
sia un truffatore e cerchi di abbindolare l'inesperto autore che, a
fronte di qualche spesa pure accessibile, crede di avere un
certo successo editoriale.
Le truffe possibiliQuesti
suggerimenti non sono esaustivi ma comportano, qualora se ne noti la
compresenza, il dubbio che ci sia qualcosa che sa di truffa
nell'eventuale contratto:
- il sito di un editore che parli
troppo, si dilunghi spesso senza ragione, di manoscritti che vengono
pubblicati senza chiedere contributi agli autori; chi sia davvero
editore gratuito non lo sventola troppo, bastano due righe e non intere
pagine;
- chi chiede anche il numero di telefono, spesso lo fa
per avere una possibilità di contattare l'autore per comprendere le sue
intenzioni rivolte al pagamento di un contributo di qualunque genere;
- anche
se il contributo appare non diretto, l'editore che cerca di frodare
l'inesperto autore parla di partecipazione alle spese di presentazione
del libro, oppure a quelle per le fiere del libro, o per associarsi
alla organizzazione culturale;
- l'evantuale richiesta di
acquisto di copie può nascondere un vero e proprio business per
l'editore che parla di costi di produzione quando, invece, vorrebbe
coprire tutte le sue spese e guadagnare sull'autore; un libro di 300
pagine in formato standard e con copertina a colori costa circa 5 euro
per la sola stampa; chi chiede il doppio vuole andare oltre tutto ciò,
com'è evidente; spesso tali editori non hanno nemmeno un ufficio e
operano da casa;
- una casa editrice che accetti l'invio del
manoscritto non può rispondere, dopo pochi giorni, che esso sia stato
scelto per la pubblicazione, non c'è stato tempo per leggerlo; è
capitato che dopo tale periodo un editore avesse telefonato mostrando
di non conoscere nemmeno il titolo di ciò che avrebbe voluto
pubblicare;
- spesso gli editori truffaldini usano una tecnica
particolare per far abboccare l'autore all'amo; inviano un'email
dicendo che servono i dati per stilare il contratto, poi lasciano
passare del tempo per far maturare la speranza nel soggetto contattato,
quindi chiamano telefonicamente per sondare ulteriormente, e a nulla
vale che il sito parli di pubblicazioni senza contributo, perché
spesso è proprio il contrario;
- gli editori che vogliono
truffare, in genere, parlano di incontri con l'autore presso la
redazione, per conoscersi meglio. In realtà tutto ciò serve per tastare
la situazione in attesa di convincere al versamento di denaro per la
pubblicazione;
- nessuna promessa di successo deve far pensare
che esso ci possa essere così alla svelta, del resto le case editrici
serie non sanno mai che tipo di vendita possano ottenere da una
pubblicazione;
- i contratti, seppure firmati dalle parti,
servono a ben poco con gli editori che truffano perché puntualmente
li disattendono, per cui bisogna affidarsi agli indizi precedenti
per svelare la vera natura del tizio che propone;
- qualora ci siano dei dubbi oppure si sia quasi convinti di pagare, anche qualche mihliaio di euro,
per essere pubblicati, sarà bene farsi consigliare da chi conosce
come speculano tanti editori sulla pelle degli autori e sarà utile chiedere un aiuto a noi.
Questo
decalogo potrà essere aggiornato a mano mano che incontriamo altre
tipologie di truffe, specie nella rete, rivolte agli autori,
soprattutto esordienti. Per informarti ancora meglio, naviga anche
nelle nostre pagine degli
aiuti, leggiti cosa scrivono gli altri autori nell'apposita
sezione del
nostro
Forum.