La casa editrice denominata Playground ha sede a Roma.
Pubblica narrativa e saggistica.
Non ci sono informazioni per gli autori, solo queste due righe nel sito dell'editore:

"Per avere informazioni ed entrare in contatto con la casa editrice potete scrivere a:
info@playgroundlibri.it (il giorno 14 gennaio 2017 questa prima email non riceveva perché piena)
ufficiostampa.playground@gmail.com"

Ed è anche molto se si pensa che in tanti altri casi nemmeno un link per i contatti esiste. Comunque non si può scrivere per sapere ciò che potrebbe essere detto in una paginetta del sito.
Qualcuno risponderà che una piccola casa editrice ha necessità di aggiornare le condizioni per i manoscritti di continuo? Bene, allora? Che ci vuole a perdere dieci minuti del proprio tempo, ammesso che sia tempo sprecato, per scrivere "adesso siamo a posto così" oppure "abbiamo sospeso il ricevimento dei dattiloscritti" o cose del genere? Come si deve comportare uno scrittore che voglia proporsi? Deve inviare un'email.
Meno male che pare che la posta ordinaria non sia menzionata: che sarebbe davvero bello dover inviare una raccomandata per sapere se si può mandare un'altra raccomandata con il pacco del libro appena stampato a casa e rilegato per essere letto!
Sono cose che non si riescono a capire. Forse c'è aria di crisi? Ma possibile mai che la maggior parte degli editori sia in tale situazione?
Sappiamo, comunque, che questo editore accetta gli invii via email e che risponde, solo in caso positivo, entro sei mesi.