La casa editrice denominata Gruppo Perdisa Editore ha sede a Ozzano dell'Emilia in provincia di Bologna.
Pubblica narrativa, saggistica, didattica, testi per ragazzi, volumi d'arte: libri per un lettore forte ed esigente. La società ha quattro marchi editoriali con vari tipi di pubblicazioni, come la cultura scientifica, divulgativa, popolare e dedicata ai viaggi.
Queste le condizioni per chi voglia proporre il proprio manoscritto:

"I progetti editoriali e testi vanno inviati esclusivamente in forma cartacea
all'indirizzo della casa editrice.
Trascorsi sei mesi dall'invio, se non si è ricevuta nessuna risposta, i testi e i progetti, che non saranno comunque restituiti, devono considerarsi non accolti."

La sede legale e operativa della casa editrice è la seguente:

Via della Quercia 7b // 40064 Ozzano dell'Emilia // Bologna
tel 051 790185 // fax 051 790186
Orari ufficio: ore 8.30 - 13.00
info@gruppoperdisaeditore.it

Dunque solo invii via posta ordinaria e su carta. Poche e asciutte parole che denotano una certa forma di fastidio per i probabili troppi manoscritti ricevuti e di poco valore.
Certo che si può ovviare a tutto questo. Come? Basterebbe farsi approntare un software da chi ne è capace, (e ce ne sono tanti di giovani che non aspettano altro che basta fare un fischio in mezzo a una piazza), il quale software accetterebbe soltanto, direttamente dal sito, proposte per estratto. Un secondo momento potrebbe essere dedicato a invitare chi è scelto a mandare il manoscritto intero. Mai per posta. Esiste l'email, oltre che il carico diretto, come detto prima.
Sarebbe tutto più funzionale e si risparmierebbero queste scostanti parole verso gli autori. Una casa editrice dovrebbe ringraziare chi crea opere: sono coloro che forniscono il pane. O no? Dunque altro linguaggio, per gentilezza, e non due frasi sbrigative le quali potrebbero significare che non si è alla ricerca del talento ma, come spesso accade in altre simili situazioni, del caso editoriale, fosse anche costruito su scemenze e porcherie che poso hanno di letteratura.
E' ovvio che ognuno si organizza come gli pare.