Scrittorisezione di |
Il rendiconto delle vendite
nel contratto con
la
casa editrice
A quanto ammonta il compenso dovuto
sulle vendite del libro, e riferite all'anno precedente, deve essere
stabilito in un apposito articolo del contratto. Occorre una data
di scadenza precisa entro la quale l'autore deve conoscere il
rendiconto annuale. Di solito si tratta del 31 marzo, ma alcuni editori
indicano il 30 giugno. L'importante è che da tale comunicaziione
risulti il numero di copie vendute, la percentuale stabilita dal
contratto firmato e la soma da versare come compenso.
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editrici che non chiedono contributo.
Si può indicare, nello stesso articolo, anche il tasso d'interesse per ritardi nel pagamento, che deve avvenire in un tempo stabilito, di solito trenta giorni dal rendiconto, anche se tutto ciò è già fissato dalla legge in generale. Ci si chiederà quale sia la garanzia che il rendiconto parli realmente delle copie vendute, oppure sia frutto di invenzioni per non pagare i diritti all'autore. Ebbene non vi sono molte garanzie, specialmente se non esiste la fiducia tra autore ed editore. Oppure si può fare riferimentro ai bollini della SIAE applicati su ogni singola copia del libro. Ma anche in questo caso la casa editrice potrebbe accampare la scusa che molte copie sono, in realtà, tornate indietro dalle librerie in quanto non vendute. Questo è uno dei motivi per cui i piccoli editori non siano troppo preferiti da chi scrive. Egli spesso, difatti, viene ingannato come pure si legge nella rete di casi simili. Tuttavia il contratto fa testo e, se vi sono prove di falsità nel rendiconto, per esempio acquisti fatti direttamente dall'autore o da suoi conoscenti, in deterinatre librerie, e non risultanti nel documento contabile inviato dall'editore, allora è anche possibile querelare per truffa la casa editrice e chiedere i danni non solo materialei quanto pure morali. Come si vede, il percorso per pubblicare un libro presenta non poche insidie. Se non si conoscono, sarà complicato difendersi da chi vorrebbe solamente sfruttare le opere dell'ingegno e del talento degli altri. |
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