Scrittorisezione di |
Il carattere dei compensi
all'autore
nel contratto con
la
casa editrice
Il carattere dei
compensi viene
talora indicato espressamente anche per questioni fiscali. Ossia che si
tratta di compensi per diritti d'autore. Difatti nella dichiarazione dei
redditi tali somme devono essere indicate ma, come si può controllare
inserendo i dati nell'apposito riquadro per i diritti di sfruttamento
delle opere dell'ingegno, si tratta di somme sulle quali si può
applicare una detrazione relativa alle spese già prevista dalla
normativa vigente.
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editrici che non chiedono contributo.
Peraltro lo stesso editore deve uniformarsi alla legge in materia che prevede la ritenuta d'acconto su quanto erogato all'autore. E di ciò deve, regolarmente, inviare una documentazione che attesti somme erogate e ritenute effettuate per conto dello Stato, prima della successiva dichiarazione dei redditi, ossia di quella che riguarda i redditi dell'anno precedente, come avviene normalmente. Tale articolo del contratto sarebbe anche pleonastico considerato che la legge generale già è abbastanza chiara sul fatto. Comunque l'autore, che spesso non è abituato a tali adempimenti fiscali, può avere dei dubbi. Lo scrittore, difatti, difficilmente è un mestiere, oppure molto raramente chi fa lo scrittore non è anche medico, insegnante, o solamente un impiegato o uno studente o una casalinga. Per questo non s'interessa di ciò che non ha mai avuto l'onere di dover fare. E' anche chiaro come non sia necessario dichiarare nulla se le somme ricevute come diritti d'autore non superano una certa soglia prevista dalla legge. In genere non è necessario sobbarcarsi di modelli e cose del genere se non si ha pure un altro mestiere che prevede, già di per sé, una dichiarazione fiscale. A tale proposito, nel caso che un autore abbia dei dubbi, o desideri chiedere dei consigli, può servirsi di chi è maggiormente esperto in materia. Vedi la nostra sezione aiuto. |
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