Il poeta
Diversamente dallo scrittore, il poeta deve avere una capacità diversa, che riguarda il contenuto e non solo l'attività.
Da nessuna parte, nei siti delle case editrici, abbiamo trovato la dizione aspiranti poeti, come invece sono stati qualificati gli scrittori senza pubblicazioni alle spalle.
Andiamo ancora una volta a leggere il nostro Zingarelli alla voce poeta:

1. chi compone poesie; chi, scrivendo in prosa o in versi, sa interpretare poeticamente la realtà;
2. persona dotata di grande sensibilità e immaginazione;
3. persona priva di doti e capacità pratiche, che persegue ideali ritenuti utopistici dai più (ironico);

e si fa riferiento non solo alla scrittura di qualcosa, ma di poesie. Lo scrittore è colui che scrive, il poeta colui che fa poesie, anche senza  scriverle.
Dunque si entra nel merito e non c'entra affatto l'eventuale pubblicazione di libri di poesie, quanto la capacità di pensarle, inventarle, comporle, di avere quella sensibilità che solo i poeti hanno.
E bisogna fare, a questo punto, una distinzione tra poesia e lirismo. Ossia tra espressioni che denotano grande attenzione alla realtà e la descrizione di essa, in maniera da toccare i maggior temi del cuore, del sentimento, dello spirito, e quelle che, invece, sono delle scopiazzature di tutto ciò. Oppure sfoghi senza particolare arte. Senza espressività. Come se bastasse usare certi vocabili soltanto per indirizzare il lettore verso quello che la poesia sa raggiungere immediatemente.
E' pur vero che esistono aggettivi e parole a reazione poetica, come le sapeva usare il Leopardi. Tutto ciò che parla di spazio, di tempo, di lontananza, di volo verso altro da ciò che è il presente e la realtà, ma poi bisogna organizzare il pensiero. Costruire le frasi, se non i versi, essere introspettivo e penetrare le menti della gente, dove sono depositati le immagini che altri, non poeti, non sanno far emergere e raccontare.
Nel caso della poesia è molto più facile suddividere il poeta dal non-poeta, rispetto allo scrittore dall'aspirante scrittore. E, purtroppo, le case editrici pubblicano molto meno opere di poesia, tanto che spesso lo dicono apertamente nelle loro pagine web. Giacché sono pochi i libri del genere che raggiungono il successo.

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