Un metodo per correggere da
soli il testoChi
vuol correggere da sé il testo di un proprio manoscritto, non deve far
altro che affidarsi a un metodo sperimentato da molti scrittori:
rileggere più volte, ma considerando aspetti differenti a ogni
rilettura. In realtà questo sistema prevede che ci sia una fase di
riposo per lavare la mente di ciò che possa essere ancora rimasto
impressionato in essa. Ossia è necessario che ogni lettura avvenga a
distanza di molti giorni, se non di mesi, dalla precedente
revisione.
Questo fattore implica che ci sia una perdita di tempo
che, talora, può essere importante per la pubblicazione del libro.
Ma vediamo come procedere senza tener conto di questo fatto.
Indispensabile che passino almeno delle settimane fra una lettura e
l'altra.
A ogni lettura bisogna affidare una tipologia di
correzioni, questo per non appesantire il lavoro e far restare
concentrati su alcuni determinati aspetti dell'operazione, diversamente
si salterebbero certamente parti errate:
- una prima lettura
può servire a eliminare tutti i refusi, gli errori di battitura, le
punteggiature, gli accenti, gli spazi. Insomma va raffinato il lavoro
che già il programma di scrittura, in particolare Word, può fare in
maniera automatica. In questo caso non tutto è, però, possibile, perciò
occorre una rilettura del testo;
- la seconda fase della
correzione del manoscritto deve riguardare la grammatica e soltanto ciò
che con essa è connesso. Perciò i soggetti, i verbi, gli aggettivi, i
pronomi, gli avverbi e altro di questo genere, senza interessarsi della
costruzione della frase;
- la terza lettura dovrà, invece,
rilevare errori di sintassi, perciò la coerenza formale del periodo e
la modifica di verbi, soprattutto con riferimento ai tempi e alla
consequenzialità degli stessi;
- con la quarta lettura si
vedranno le modifiche da apportare allo stile adottato. Per esempio
sarebbe errore parlare talora in terza persona e poi in prima, oppure
fare troppo uso di domande che non siano dentro dialoghi, oppure
abbondare di aggettivi o di periodi troppo lunghi. I
periodi oscuri vanno opportunamente rimodulati per renderli chiari anche al lettore;
- l'ultima lettura riguarderà il
contenuto del testo, cioè se ci sia coerenza nella storia raccontata o
nei capitoli del saggio, se si tratta di scritti scientifici. Questa
lettura è anche quella che richiede la maggiore cura. Per correggere
gli altri tipi di errori, probabilmente, sono adatti anche persone
terze che non siano esperte nella materia.
Come si potrà
notare, la fase di correzione del testo non è così banale come si
potrebbe credere e, oltre che faticosa, prende troppe energie psichiche
all'autore la cui opera, spesso, è concentrata sul momento creativo e
basta. E' l'unica spiegazione per cui anche scrittori famosi hanno
avuto tagli e modifiche ai loro lavori da parte di chi abbia curato
l'editing.
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